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Build!, come funziona l’incubatore in Carinzia dove le startup vivono più a lungo



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Attivo all’interno dei due principali parchi tecnologici della Carinzia, l’incubatore build! supporta in vari modi le startup. L’esperto in business development e startup coach Henrik Fißmann spiega a EconomyUp come viene fatta la selezione e perché le imprese incubate hanno alti tassi di sopravvivenza

Pubblicato il 25 ago 2025

Luciana Maci

Giornalista



L’incubatore build! in Carinzia
L'incubatore build! in Carinzia

C’è un luogo in Carinzia dove le startup sembrano non fallire mai. Ovviamente, non è proprio così: il luogo, che si chiama build! ed è un incubatore, vanta semplicemente un tasso di sopravvivenza delle realtà incubate superiore alla media. Alla base, spiega a Economyup l’esperto in business development e startup coach Henrik Fißmann (nella foto sotto), c’è una rigorosa valutazione, incentrata soprattutto su cosa non potrebbe funzionare. Se poi un team non ce la fa, è probabile che venga notato e assunto dalle aziende che fanno parte dell’ecosistema.

E l’ecosistema è di tutto rispetto: build! è inserito nei due principali parchi tecnologici della Carinzia, il Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurt e il Tpv Villach, centri di rilevanza nazionale ed europea.  È una sorta di Silicon Valley immersa tra le montagne e i laghi dell’Austria meridionale, al confine con Italia e Slovenia, dove varie aziende hanno trovato terreno fertile per lavorare sulle tecnologie del presente e del futuro anche in collaborazione con le startup.

EconomyUp ha potuto visitare questo hub di innovazione diretto da Jürgen Kopenig (nella foto sotto) ed è entrata negli uffici di build!, dove ha intervistato Fißmann. “In realtà – ci spiega – la nostra struttura era preesistente al parco scientifico ed è stata successivamente integrata al suo interno”.

build! Gründerzentrum, Lakeside Park, Klagenfurt

Vediamo dunque di capire innanzitutto cos’è il Lakeside Science and Technology Park.

Un ecosistema immerso nella natura

Fondato 20 anni fa per attrarre le aziende, facendo leva su ricerca e formazione, e contrastare così la fuga di cervelli dalla Carinzia, il Lakeside Science and Technology Park è situato sulle rive del lago Wörthersee e alle porte della città di Klagenfurt. Vede riunite imprese, università, ricerca e startup all’interno di un territorio dove tutto, o quasi, è raggiungibile a piedi.

È finanziato da enti pubblici: un terzo dal governo federale austriaco, un terzo dal governo regionale della Carinzia e un terzo dalla municipalità di Klagenfurt. Ospita diversi laboratori di ricerca universitaria, come i Lakeside Labs costituiti nel 2008, l’Austrian Institute of Technology impegnato dal 2014 nel settore della sicurezza informatica, il Robotics Institute della UNM Research (sempre dal 2014). E al suo interno ci sono anche uffici riservati a build!.

build! : missione e servizi dell’incubatore carinziano

L’incubatore e fornitore di servizi completo (“full service provider”), finanziato principalmente con fondi pubblici, supporta startup tecnologiche dalla fase embrionale allo scaleup. La sua missione è portare l’innovazione dall’università al mercato. In altre parole: trasferimento tecnologico.

build! non investe direttamente nelle startup incubate, ma le supporta nell’accesso a fondi pubblici (come il Carinthian Venture Fund) e a risorse private, offrendo anche infrastrutture e consulenza. L’imprenditorialità innovativa viene sostenuta attraverso coaching, mentoring, workshop specialistici, networking e spazi operativi a Klagenfurt e Villach. build! si rivolge a startup che sono generalmente nella fase iniziale e a team con background tecnologici. Per l’ammissione ai programmi di incubazione, le startup devono avere un prototipo e puntare a raggiungere il loro primo cliente.

“Il successo di build! – dice a EconomyUp Fißmann – è attribuibile alla stretta collaborazione con gli stakeholder locali e a un alto tasso di sopravvivenza delle startup, che spesso rimangono nella regione, contribuendo all’economia locale, anche se non tutte raggiungono dimensioni da unicorno (ndr: startup che superano il miliardo di dollari di valutazione)”.

Startup che sopravvivono a lungo: il “segreto” di build!

Secondo lo startup coach, “oltre l’80% delle startup fondate durante un nostro programma di incubazione sono ancora operative dopo cinque anni”. Un dato oggettivamente non comune: come ben sanno gli addetti ai lavori, le stime relative alla percentuale di startup che falliscono variano dal 75% al 90%. Molte non riescono a superare i primi anni di attività. Qual è il “segreto” dell’incubatore dell’Austria meridionale?

Intanto l’intervistato tiene a puntualizzare che “questo tasso di sopravvivenza è paragonabile a quello di altri incubatori in Austria, grazie a un’iniziativa nazionale che ha sostenuto la creazione di centri di questo tipo già vent’anni fa”. Poi spiega come funziona la procedura: ogni anno, build! raccoglie 70-80 primi contatti. Tra questi viene presa in considerazione una quarantina di idee/team, fino ad arrivare a circa 25 ammissioni nei programmi di incubazione e circa 18 nuove startup.

“Il nostro approccio principale – specifica – è porre le domande giuste per supportare le startup passo dopo passo nella fondazione e stabilizzazione dell’azienda, e nel lancio del prodotto sul mercato. Tutto questo è basato su un modello accademico sviluppato a Cambridge in collaborazione con la NASA, che permette di identificare precocemente difficoltà o problematiche nel team o nel prodotto”. Insomma, si cerca di individuare sin dall’inizio gli eventuali punti deboli.

“In cinque anni, supportando circa 5-6 startup all’anno, solo una ha chiuso. Tuttavia, se la chiusura di una startup è ovviamente un evento che ci dispiace, non va considerata in assoluto una tragedia”.

L’organizzazione considera positivo anche quando i membri di un team che non è riuscito a far decollare il proprio prodotto vengono assunti da aziende con base nella regione, in modo da valorizzare le loro competenze. Si apprezza anche il fatto che una startup si stabilisca e operi in loco per un lungo periodo, creando posti di lavoro, anche se non accelera la fase di scale-up.

Servizi e supporto alle startup

Come accennato sopra, build! offre un supporto completo alle startup, dall’idea iniziale alla fase di scalabilità. I servizi includono:

-Approcci di coaching e mentorship

-Budget per consulenze

-Networking e connessione con l’industria di riferimento

-Accesso a finanziamenti, non tramite investimento diretto, ma attraverso collegamenti con una società di venture capital finanziata pubblicamente. La società può raddoppiare l’equity di una startup qualora questa riesca a coinvolgere un investitore privato. Un esempio è una soluzione software di uno spin-off universitario che, dopo aver iniziato il percorso con build!, ha ottenuto la fiducia di un investitore privato e ha visto la società di VC raddoppiare l’equity.

-Infrastrutture, come sale riunioni e spazi di co-working

– Programmi di educazione all’imprenditorialità e supporto alla creazione di team

I programmi di build!

L’incubatore offre diversi programmi:

-Un programma di workshop di sei settimane per aiutare le startup a focalizzarsi sul problema che vogliono risolvere

-Programmi di incubazione con durate di 8 o 12 mesi

-Un programma di nove mesi, offerto in collaborazione con il KWF (Fondo per la Promozione della Ricerca e dello Sviluppo), per team di cui fanno parte i dipendenti universitari, fornendo loro un salario per validare la propria idea

L’interesse degli italiani

Ai programmi di build!, possono partecipare persone di varia provenienza geografica, tra cui anche aspiranti startupper dall’Italia. “C’è un elevato interesse da parte degli italiani per le opportunità di finanziamento in Carinzia” conclude Fißmann. “Per la partecipazione ai programmi è però richiesta, oltre a una forte motivazione, la presenza fisica sul territorio. E ovviamente è consigliabile la conoscenza del tedesco”. Chi è pronto a “innovare” la propria esistenza, cambiando Paese e lingua, può scegliere questo luogo dove le startup crescono tra boschi e laghi. E sembrano sopravvivere più a lungo.

Per recuperare una panoramica generale sulla Carinzia e sulle opportunità che la regione offre a chi vuole viverci, lavorare o fare impresa si può consultare il portale www.carinthia.com. Oltre a interviste, approfondimenti tematici e documenti utili, è disponibile anche una chat interattiva per ricevere supporto diretto e porre le prime domande.


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