DA ATTORE A INGEGNERE

Lo Steve Jobs cinematografico “assunto” da Lenovo

Ashton Kutcher, protagonista del film sul fondatore di Apple, sarà product engineer per la produttrice di pc. È stato scelto per la “passione tecnologica”: è investitore in start up hi-tech e considerato tra i primi 50 innovatori al mondo

Pubblicato il 31 Ott 2013

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Steve Jobs (o almeno la sua incarnazione cinematografica) passa alla concorrenza.

Aston Kutcher, noto al grande pubblico come attore di successo, ha avviato una collaborazione con Lenovo, tra le principali case produttrici di pc: la star affiancherà come product engineer il team di sviluppo per progettare e promuovere la linea Yoga Tablet, contribuendo allo sviluppo del prodotto a livello di design, software e modalità di utilizzo.

Nonostante il film sul fondatore di Apple, di cui Kutcher è stato protagonista, sia risultato un flop completo negli Usa, l’attore 35enne nativo dell’Iowa è già pronto per altre sfide in un campo che solo in apparenza gli è estraneo perché, come sanno gli addetti ai lavori, ha una feconda attività parallela come investitore in start up hi-tech.

Anche per questo Lenovo ha deciso di prenderlo con sé. “La passione per la tecnologia di Ashton Kutcher, autentica e creativa, e il suo intuito da consumatore finale, unite al nostro motore innovativo, rendono questa collaborazione potente e insieme piacevole, quasi naturale” ha commentato David Roman, chief marketing officer di Lenovo.

Ricambiando i complimenti, l’interprete di tanti film di successo nonché ex marito di Demi Moore, ha dichiarato: “La collaborazione unisce la mia passione per la tecnologia e un design di prodotto che sa migliorare la qualità della vita. Non vedo l’ora di affiancare Lenovo nello sviluppo di prodotti mobile del futuro, a cominciare dal Tablet Yoga. Lenovo rappresenta innovazione e leadership e lo spirito imprenditoriale fa parte del suo Dna: non avrei potuto chiedere di meglio”.

In effetti è già da qualche anno che lo “Steve Jobs cinematografico” ha deciso di puntare sull’innovazione.

Nel 2011 Kutcher ha costituito con due soci, Ron Burkle e Guy Oseary, un venture fund, A-Grade Investments, che ha investito in varie società hi-tech tra cui Spotify, Airbnb, Foursquare e Uber, solo per citare le più note.

In alcuni casi la scommessa ha dato buon esito: per esempio ad aprile 2012 si è unito ad altri 33 “angels” per finanziare SocialCam, piattaforma per acquisire e condividere video su Android, cresciuta velocemente fino a 50 milioni di utenti e poi acquistata da AutoDesk per 60 milioni di dollari meno di 3 mesi più tardi.

Altri investimenti devono ancora dare i loro frutti: tra questi quelli per Propeller, sviluppatore di software per mobile app, e per Invi, servizio di messaggeria multimediale per dispositivi mobili.

È invece andata male con Fashism, comunità su web e mobile per amanti della moda, su cui, oltre a Kutcher, avevano investito Sv Angel e altri. La piattaforma ha deciso di chiudere dopo 4 anni di attività spiegando semplicemente che non riusciva più a guadagnare a sufficienza per tirare avanti.

Potrebbe andargli meglio con Twitter: insieme ad altre personalità più o meno note ha investito nella piattaforma di microblogging che sta per sbarcare in Borsa. Se l’Ipo avrà successo, si ritroverà in tasca un discreto guadagno.

Oltre a puntare sugli altri, l’attore scommette anche su se stesso. È co-founder di Katalyst, media company attiva nella creazione di contenuti originali per media digitali, televisione e film. Grazie a questa impresa nel 2010 è stato nominato tra i 50 “most inspiring innovators” da “Ad Age”, autorevole rivista dedicata al mondo della pubblicità, e nello stesso anno si è guadagnato la citazione di Time Magazine tra le 100 persone più influenti del mondo.

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