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L’ascesa dei pagamenti in criptovalute: pro e contro



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I pagamenti in criptovalute stanno guadagnando terreno tra aziende e consumatori, promettendo velocità, decentralizzazione e privacy. Ma, accanto ai vantaggi, si moltiplicano anche le incognite legate a volatilità, sicurezza e regolamentazione. Un’analisi dei pro e contro

Pubblicato il 20 mag 2025



Pagamenti in criptovalute
Pagamenti in criptovalute

Nel mondo sempre più digitale dei pagamenti, le criptovalute sono emerse come un’alternativa alle valute tradizionali. Sostenute da blockchain, promettono transazioni rapide e trasparenti, ma sollevano anche importanti interrogativi su stabilità, sicurezza e accessibilità. In questo articolo, esploriamo le dinamiche dell’ascesa dei pagamenti in criptovalute, analizzandone il funzionamento, le opportunità e le criticità.


Cosa sono le criptovalute?

Le criptovalute sono valute digitali decentralizzate, basate su tecnologie crittografiche e registri distribuiti, come la blockchain. A differenza del denaro emesso da banche centrali, non esistono in forma fisica e non sono controllate da alcuna autorità centrale. Le più note, come Bitcoin (BTC) o Ethereum (ETH), sono nate per offrire un’alternativa libera e globale al sistema bancario tradizionale. Ogni criptovaluta ha un proprio ecosistema e un proprio protocollo, che regola la sua emissione e le sue transazioni.


Come funzionano i pagamenti in crypto?

Effettuare un pagamento in criptovaluta significa trasferire valore direttamente da un wallet digitale a un altro, senza intermediari come banche o circuiti di carte. Le transazioni sono validate dai nodi della rete attraverso il processo di mining o staking, a seconda della tecnologia utilizzata (Proof of Work o Proof of Stake). Questo consente di ridurre tempi e costi, soprattutto nei pagamenti transfrontalieri. Tuttavia, per essere adottate su larga scala, le criptovalute devono superare ostacoli come l’elevata volatilità e la complessità di utilizzo per l’utente medio.


Quali sono le criptovalute in ascesa?

Oltre a Bitcoin ed Ethereum, stanno emergendo diverse altcoin con funzionalità innovative. Solana (SOL) è apprezzata per la sua velocità e bassi costi di transazione, mentre Ripple (XRP) è adottata da molte istituzioni per i pagamenti internazionali. Stablecoin come USDC e Tether (USDT), ancorate al valore del dollaro, stanno guadagnando fiducia per la loro minore volatilità, diventando strumenti chiave per i pagamenti quotidiani. Infine, Lightning Network su Bitcoin consente micropagamenti veloci e a basso costo, rendendo BTC più utilizzabile come mezzo di scambio.


Quali sono gli svantaggi delle criptovalute?

Nonostante le promesse, i pagamenti in criptovalute presentano diversi rischi.

Il primo è la volatilità: il valore di una moneta può oscillare del 20-30% in poche ore, rendendo difficile la pianificazione per aziende e consumatori.

A ciò si aggiungono problemi di sicurezza, come il rischio di furti digitali e truffe.

La mancanza di regolamentazione espone gli utenti a incertezze legali, e la complessità tecnica rappresenta una barriera per l’adozione mainstream.

Infine, le preoccupazioni ambientali legate al consumo energetico di alcune blockchain, come quella di Bitcoin, non sono da sottovalutare.


Chi si è arricchito con le criptovalute?

Il mondo crypto ha visto nascere nuovi milionari (e miliardari), spesso in tempi rapidissimi. Figure come Satoshi Nakamoto (il misterioso creatore di Bitcoin), Vitalik Buterin (co-fondatore di Ethereum) o Changpeng Zhao (CEO di Binance) sono diventati simboli di una nuova élite digitale. Anche semplici investitori che hanno creduto in Bitcoin agli inizi hanno visto moltiplicarsi i loro capitali.

Tuttavia, per ogni storia di successo, esistono numerosi casi di perdite, scandali (vedi FTX) e truffe, a conferma che il settore resta ad alto rischio e non adatto a tutti i profili.

donald trump criptovalute

Donald Trump e le criptovalute: tra guadagni milionari e polemiche

Nel gennaio 2025, Donald Trump ha lanciato il memecoin $TRUMP sulla blockchain Solana, generando oltre 350 milioni di dollari in tre settimane.

Tuttavia, più di 813.000 investitori hanno subito perdite complessive superiori a 2 miliardi di dollari a causa del crollo del valore del token. Il progetto è gestito da entità affiliate alla Trump Organization, che detengono l’80% dei token.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, il coinvolgimento diretto di Trump solleva interrogativi su conflitti di interesse e trasparenza. Questa iniziativa evidenzia i rischi legati ai pagamenti in criptovalute, soprattutto quando associati a figure pubbliche.

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