Il mercato automobilistico globale sta cambiando profondamente, con la crescita delle vendite in Asia e Stati Uniti e sfide per l’industria europea. Batterie, guida autonoma e dinamiche geopolitiche plasmano un settore in evoluzione, ha spiegato Umberto Bertelè, Professore Emerito di Strategia, Chairman degli Osservatori Digital Innovation, intervenendo al convegno dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano il 20 maggio 2025.
Il futuro del settore automotive è in continua ridefinizione, caratterizzato da trend di crescita in alcuni territori e segnali di crisi in altri. L’industria si trova di fronte a sfide complesse, tra mutamenti geopolitici, innovazioni tecnologiche e modelli di business che richiedono un ripensamento radicale. Analizzando i dati più recenti e le dinamiche più recenti, emerge un quadro articolato che riflette l’interazione tra mercati, tecnologie e strategie.
Indice degli argomenti
Automotive: mercato 2024 in crescita in Usa e Cina
Nel 2024, le vendite globali di automobili hanno superato i 75 milioni di unità, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. La Cina si conferma il primo mercato mondiale con circa 23,5 milioni di auto vendute, seguita dagli Stati Uniti con 16 milioni e dall’Europa con 12 milioni. Mercati emergenti come India e Brasile registrano tassi di crescita significativi, configurandosi come nuove “terre di conquista” per i produttori.
Il calo del mercato europeo
Tuttavia, il quadro produttivo presenta un segnale meno positivo per l’Europa: nonostante l’aumento delle vendite, la produzione continentale ha subito una contrazione del 6,2%. Ciò riflette le difficoltà industriali legate a ristrutturazioni, trasformazioni tecnologiche e contesti regolatori stringenti.
In questo contesto, riflette Umberto Bertelè, la competitività nel futuro del settore automotive non sarà determinata soltanto dalla capacità di sviluppare tecnologie all’avanguardia, ma anche dalla resilienza delle filiere produttive, dalla gestione efficace delle risorse strategiche e dalla capacità di rispondere alle aspettative del consumatore. Le scelte compiute oggi dalle imprese definiranno il posizionamento competitivo e la leadership tecnologica del domani, in un mercato che diventa sempre più globale e interconnesso.
Le principali aziende automotive e la competizione sui mercati finanziari
Dal punto di vista delle capitalizzazioni di mercato, Tesla domina con un valore superiore a 1.100 miliardi di dollari, riflettendo un’alta attesa degli investitori per il futuro dell’auto elettrica. Tra le aziende più tradizionali, Toyota primeggia con circa 240 miliardi di capitalizzazione, mentre il gruppo cinese BYD ha raggiunto 166 miliardi, confermando la crescente rilevanza asiatica nel settore.
Ferrari, nonostante la dimensione industriale relativamente ridotta, mantiene una posizione di rilievo grazie al valore percepito del brand e ai multipli di mercato elevati, posizionandosi al quarto posto mondiale in termini di capitalizzazione.
Volkswagen, pur avendo i fatturati più alti, si attesta a una capitalizzazione molto inferiore rispetto ai colossi asiatici e americani, segno di una valutazione di mercato condizionata da difficoltà industriali e strutturali.
Crisi strutturali e sfide occupazionali
Il settore automobilistico europeo deve affrontare crisi profonde e strutturali. Volkswagen, con 670.000 dipendenti, è impegnata in un piano di riduzione degli organici per 35.000 unità entro il 2030, contrastato fortemente dai sindacati ma ritenuto necessario per ristrutturare la produzione e affrontare margini ridotti, soprattutto nel segmento elettrico.
Anche Nissan ha annunciato tagli drastici, riducendo il personale del 15% e dimezzando il numero di impianti, con ripercussioni economiche anche su Renault, azionista di riferimento, che ha dovuto contabilizzare perdite per 2,5 miliardi.
Impatto delle tariffe e delle risorse strategiche
Le misure tariffarie introdotte dagli Stati Uniti, insieme alle ritorsioni cinesi sulle terre rare, generano un contesto di grande incertezza. Toyota stima una riduzione dei profitti del 21% se le condizioni attuali persistessero, mentre Honda e Nissan esprimono forte preoccupazione per la competitività delle auto giapponesi nel mercato statunitense.
Le terre rare, fondamentali per la produzione di batterie e componenti elettrici, rappresentano un nodo strategico, con la Cina che mantiene il controllo della quasi totalità dell’offerta, mettendo a rischio le filiere produttive occidentali.
L’ascesa dei veicoli elettrici e l’innovazione nelle batterie
La mobilità elettrica ha visto una crescita spinta dalle normative europee, ma con forti dinamiche competitive. Un dato chiave riguarda le batterie: oggi rappresentano il componente principale di un veicolo elettrico, superando il motore tradizionale.
BYD e CATL sono protagonisti nell’innovazione tecnologica, con batterie capaci di garantire autonomie di 470-520 km con ricariche di soli 5 minuti, superando nettamente le performance di Tesla e Mercedes, che offrono tra 320 e 325 km con tempi di ricarica molto più lunghi.
Questi progressi potrebbero favorire l’adozione di massa dei veicoli elettrici, rendendo più comoda e rapida la ricarica, uno degli ostacoli più significativi per la diffusione.
La guida autonoma: un futuro promettente ma incerto
Il futuro della mobilità è legato anche allo sviluppo della guida autonoma e dei Robotaxi, tecnologie in rapida evoluzione soprattutto in Cina. Il paese asiatico ha autorizzato la circolazione di veicoli a guida autonoma su oltre 32.000 km di strade e aziende come Baidu spingono verso la sperimentazione internazionale.
Negli Stati Uniti si registrano spinte regolamentari per facilitare l’adozione, mentre il rischio di incidenti e questioni di sicurezza rallentano la diffusione su larga scala. La sfida sarà garantire standard di sicurezza elevati e una regolamentazione chiara che bilanci innovazione e tutela degli utenti.
Il ruolo strategico della Cina e le incognite per i produttori tradizionali
Tra le questioni strategiche più rilevanti, emerge il ruolo dominante della Cina nei veicoli elettrici e nella guida autonoma. Questo dominio è motivato da ragioni economico-strategiche più che da una pura sensibilità ambientale, spingendo a riflettere sulla capacità delle imprese tradizionali di Stati Uniti, Europa, Giappone e Corea di colmare il divario tecnologico e di mercato.
Un altro aspetto centrale è la sostenibilità economica dell’auto elettrica, che potrebbe mantenere la sua rilevanza futura solo se supportata da normative ambientali favorevoli; altrimenti, rischia di rimanere fortemente dipendente dagli incentivi e dalle politiche di regolazione.
Infine, la diffusione dei Robotaxi rappresenta una svolta inevitabile nella mobilità urbana, ma la sua realizzazione concreta dipenderà da progressi tecnologici, accettazione sociale e regole certe per la sicurezza.
Prospettive e sfide per il futuro del settore automotive
Il futuro del settore automotive si presenta come un percorso complesso tra sfide strutturali e opportunità tecnologiche. La competizione globale vede l’Asia emergere come protagonista, mentre l’Europa deve affrontare ristrutturazioni e nuove dinamiche di mercato. Innovazioni nelle batterie e nelle tecnologie di guida autonoma sono leve strategiche, ma la capacità di gestire risorse, regolamentazioni e domanda sarà determinante. Solo un equilibrio tra questi elementi potrà assicurare una leadership sostenibile in un settore in rapida trasformazione.