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Start up, online le guide sulle agevolazioni fiscali

Pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico le modifiche contenute nel Decreto Lavoro. Tra le novità del dl, l’abolizione del limite dei 35 anni di età per creare una Srl semplificata l’abrogazione dell’obbligo della prevalenza delle persone fisiche nelle compagini societarie, la riduzione dal 20 al 15% della quota minima di investimento in ricerca e sviluppo

Pubblicato il 27 Set 2013

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Su invito del ministero dello Sviluppo, le Camere di Commercio hanno adottato le modifiche, contenute nel Decreto Lavoro, alla definizione di startup, semplificando e ampliando i requisiti per l’accesso alle agevolazioni. Tra le novità più importanti del dl, approvato dal Consiglio dei ministri il 26 giugno, spiccano l’abolizione del limite dei 35 anni di età per creare una Srl semplificata (il cui capitale sociale minimo è di un solo euro), l’abrogazione dell’obbligo della prevalenza delle persone fisiche nelle compagini societarie, la riduzione dal 20 al 15% della quota minima di investimento in ricerca e sviluppo, l’estensione dell’accesso alle imprese con almeno 2/3 della forza lavoro costituita da persone in possesso di una laurea magistrale e alle società titolari di un software originario registrato presso la SIAE.

Interventi che, aveva commentato al momento dell’approvazione del dl il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, “rafforzano notevolmente il ruolo dell’imprenditorialità nella creazione di occupazione: da oggi chiunque in Italia, a prescindere dall’età, può aprire una società a costi pressoché nulli. Questa misura consente al Paese di compiere un balzo in avanti nelle classifiche internazionali sulla competitività e diventare più attrattivo per gli investitori esteri”.

Nella sezione Startup Innovative del Registro delle imprese sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico sono pubblicate le guide aggiornate e il nuovo modulo di autocertificazione e iscrizione delle startup (rimasto invariato anche con l’approvazione del dl).

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Giannina
Giannina
12 anni fa

legge per nuovo società

Ivan
Ivan
12 anni fa

Leggete il pdf sul sito MISE, vi verrà da ridere. Secondo quello stupido di Passera (e la sua task force composta da altri idioti della sua risma, non ultimi gente della Pubblica Amministrazione…quindi veri espertoni dell’argomento “start-up”) se non ci sono dottorandi tra i soci.. la società non è riconoscibile come “start-up” o se non investe in R&S (lodevole, ma alcune aziende devono giustamente pensare solo ai profitti, la R&S la lasciano alle Università). Ma vi rendete conto ? Noi che abbiamo finito l’università 15/20 anni fa ma con idee innovative, alla fine, dobbiamo cercare dei “prestanome” per mettere in piedi una start-up…
Questa nazione è destinata al fallimento e, detto tra noi, sono contento se la cosa avviene al più presto.
La ricetta per far ripartire l’italia è molto semplice: qualsiasi azienda apre ex novo deve essere esonerata dal pagamento dei tributi per i primi 5 anni, quando possibile lavorare senza Imposta sul valore aggiunto. Per tutte le nuove assunzioni, i primi cinque anni pagare in toto il 10% del netto dipendente. Per i successivi 5 anni IRES al 10%, ZERO IRAP e ZERO altri balzelli. Tasse sui lavoratori il massimo del 12% del netto dipendente. Avete idea, con queste basi, di quante aziende verrebbero ad aprire le loro basi qui in italia ? Ma è possibile che non sappiamo imparare nulla dai paesi esteri ?
Finchè dobbiamo mantenere un apparato pubblico mostruoso come quello italiano non esisterà mai una vera “oasi fiscale e burocratica” italiana che attirerà investimenti ed aziende dall’estero.
SIAMO RIDICOLI.

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