Ci sono molti modi di vincere un Premio Oscar e non tutti hanno a che fare con la consegna della statuetta. Familia, il film di Francesco Costabile scelto per rappresentare l’Italia agli Academy Awards, non è entrato nella shortlist degli Oscar 2026, però Luigi Celeste – il protagonista della storia narrata nel film – ha già vinto.
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Luigi Celeste, da detenuto a esperto di cybersecurity
Luigi Celeste ha vinto un premio che nessuna statuetta potrà mai eguagliare: quello della vita rinata. Nel 2008, a ventitre anni, una notte Luigi ha dovuto fare quello che nessun figlio dovrebbe mai dover fare: ha protetto sua madre dalla violenza di suo padre, uccidendolo.
Condannato a nove anni di carcere, Luigi ha saputo trasformare il luogo della sua pena in quello della sua rinascita. È diventato il primo detenuto al mondo ad ottenere la certificazione Cisco CCNA Security, una delle più importanti e riconosciute nel campo della sicurezza informatica. Non un attestato di partecipazione, ma una qualifica professionale che vale, che apre porte, che dice al mondo: esisto, so fare, posso dare.
Lui ci ha messo il suo massimo impegno e il merito è tutto suo, ma ciò che vale per la nascita, vale anche per una rinascita. Così come nessuno di noi quando è nato si è fatto da solo, a Luigi sono stati dati degli strumenti che lui ha saputo utilizzare nel migliore dei modi, lì dove non te l’aspetti, in carcere, ci sono state anche persone che hanno creduto in lui e che hanno offerto lo studio della tecnologia come strumento di riscatto.
Il lavoro della Cisco Academy
In questo caso, ci sono stati Lorenzo Lento, fondatore e presidente della Cooperativa Sociale Universo, che dal 2000 guida la Cisco Academy nel carcere di Bollate, e Francesco Benvenuto. responsabile relazioni istituzionali di Cisco, che ha conosciuto Luigi durante il suo percorso in carcere e dopo dieci anni continua ad essere suo grande amico. Lorenzo e Francesco hanno visto le sue potenzialità e un nuovo futuro da raggiungere. Un futuro che fa di lui oggi, a quarant’anni, un Cyber Security Engineering e Senior Offensive Security Officer a Strasburgo presso l’Agenzia dell’Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala.
La storia di Luigi ci dice che non siamo definiti una volta per tutte dalle situazioni avverse o dai nostri errori e ci dice che la tecnologia, nelle mani giuste, può essere un ponte verso una vita nuova. Ci dice anche che dietro ogni statistica sulla criminalità c’è una persona che può ancora sorprenderci, se qualcuno le dà gli strumenti e la possibilità di farlo.
Familia, il film che racconta il riscatto di Luigi Celeste
Il cinema è stato il veicolo giusto per raccontare una storia come questa e il regista Costabile lo ha fatto con coraggio e abilità. Basato sull’autobiografia di Luigi “Non sarà sempre così”, “Familia” ha vinto il premio nella sezione Orizzonti alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha ricevuto otto candidature ai David di Donatello 2025 vincendo il premio per il miglior attore non protagonista e cinque candidature ai Nastri d’argento, dove si è aggiudicato i premi al miglior attore non protagonista, al miglior montaggio e il Premio Guglielmo Biraghi.
Come ha detto Luigi, “Familia non entra nella shortlist degli Oscar, ma è e rimarrà un capolavoro di Francesco Costabile. Un film dal valore sociale inestimabile, che vivrà per sempre, basato sulla storia vera della mia famiglia.”.
La tecnologia come strumento di rinascita
L’Oscar lo danno per i film, ma c’è un premio che nessuna Academy può assegnare: quello che ti dai da solo, quando guardi indietro e vedi quanta strada hai fatto. Quando sai che hai trasformato il punto più oscuro della tua vita nel punto di partenza per qualcosa di nuovo, di bello e di utile.
Luigi Celeste ha già vinto quel premio e nessuno glielo può togliere: ha dimostrato che anche dalla notte più buia può nascere un’alba, che una persona può davvero cambiare, che ricominciare è possibile. Sempre. “Non puoi andare indietro nel tempo e cambiare l’inizio delle cose, ma puoi partire da dove sei e cambiarne la fine.” dice una frase attribuita a C. S. Lewis. In fondo, il Santo Natale, ogni anno, viene a ricordarcelo: la Nascita per la nostra rinascita.





