AZIENDE E STARTUP

Pietro Scarpino racconta l’Open Innovation Programme di NTT DATA e il ruolo centrale dell’Italia



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Dalla ricerca e sviluppo all’innovazione con le startup per le aziende: un’evoluzione guidata dall’Italia, racconta il Deputy Head del Global Innovation Centre di NTT DATA. E anticipa la novità dell’Innovation Week in programma a Montepulciano a fine ottobre

Pubblicato il 14 ott 2025



Pietro Scarpino_NTT DATA

“Quando abbiamo iniziato a parlare di Open Innovation, non avevamo una visione globale. Ma da allora abbiamo costruito qualcosa di molto più grande, capace di rispondere concretamente alle sfide delle aziende”. Pietro Scarpino, Deputy Head del Global Innovation Center di NTT Data e vicepresidente Italia, ripercorre le tappe di un percorso che ha visto la nascita e l’evoluzione dell’Open Innovation Programme, mentre si avvicina la Open Innovation Week 2025, in programma dal 27 al 30 ottobre a Montepulciano,
Il programma di NTT Data, alla sua quattordicesima edizione, si prepara ad ampliare ulteriormente i suoi orizzonti, coinvolgendo aziende da tutta Europa e America Latina, ma mantenendo l’Italia come centro di questo ecosistema di innovazione.

Open Innovation Programme NTT DATA, una storia italiana

L’Open Innovation Programme è una storia italiana che, nel corso del tempo, si è conquistata l’attenzione dell’headquarter di Tokyo e ha portato alla creazione, a Milano, di un Innovation Center dove 200 persone lavorano a livello globale sull’impatto delle tecnologie di frontiera. Ed è anche la storia del percorso professionale di Scarpino, in NTT DATA da 16 anni. Obiettivo: mettere in contatto grandi aziende e startup per  sviluppare soluzioni pratiche a problemi aziendali reali, insomma fare open innovation per produrre trasformazione e crescita.

Alle origini dell’open innovation di NTT DATA

Tutto comincia nel 2011, quando NTT DATA acquisisce il system integratori italiano Value Team, società del gruppo Value Partners. Pietro Scarpino e il suo team si trovano in una nuova dimensione globale, dove c’è da rispondere alle challenge interne lanciate dai giapponesi. Lo fanno, conquistano ripetutamente il podio internazionale e si fanno notare: così dal Giappone cominciano a guardare con occhi diversi le potenzialità di innovazione che possono arrivare dall’Italia.

“Quando siamo entrati in NTT Data, ci siamo subito resi conto che non c’era un vero e proprio programma di innovazione”, ricorda Scarpino. “Non c’era un approccio strutturato, ma piuttosto concorsi interni che premiavano le idee più promettenti: il nostro team per cinque anni consecutivi si è piazzato al primo o al secondo posto. Allora eravamo basati a Cosenza e a Tokyo si sono chiesti: ma che cosa c’è lì di così particolare? Sono venuti a trovarci e hanno capito che c’era del valore. Così è nata la collaborazine con l’headquarter”.

Da Cosenza, quindi, parte lo stimolo per una rivoluzione interna in NTT DATA. “Con il nostro lavoro abbiamo influenzato l’approccio all’innovazione, che è diventava qualcosa più vicina al business. A distanza di oltre 10 anni il modello globale si è evoluto, prendendo come punto di riferimento quello che facevamo e abbiamo fatto in Italia. Cosa è cambiato? Non si parla più solo di tecnologia e basta ma di tecnologia come qualcosa che abilita la traformazione e la crescsita delle aziende. L’obiettivo è disintermediare la complessità tecnologica e fare in modo di focalizzarsi sui benefici per il business. Per questo siamo molto orgogliosi e io da quest’anno ho anche la responsbailità del Global Tech Advisory, una funzione che prima non c’era”

L’Innovation Center NTT DATA: da Milano verso il mondo

Dietro l’evoluzione del programma di Open Innovation c’è la crescita degli Innovation Center, che hanno il compito di coordinare le attività di ricerca, sviluppo e co-creazione con le startup e le aziende clienti. Il primo Innovation Center è stato aperto a Milano, e da lì il modello è stato progressivamente esportato in altre aree del mondo.

“L’Innovation Center italiano è il nostro punto di partenza. Milano è il centro che coordina le attività globali e l’Italia ha un ruolo speciale nella strategia di innovazione di NTT Data. Abbiamo creato un ecosistema di oltre 200 persone in Italia, che lavorano su tecnologie emergenti come la robotica, il quantum computing e la blockchain” spiega Pietro Scarpino.

Il centro è diventato un polo di eccellenza che coinvolge diverse università italiana, da quella della Calabria all’Orientale di Napoli, e centri di ricerca per sviluppare soluzioni innovative in ambiti avanzati come la linguistica digitale e il digital twin. “Milano è il punto di connessione con il business globale, ma le altre sedi italiane, come Cosenza, Napoli e Bari, sono essenziali per la specializzazione delle tecnologie. A Bari, ad esempio, abbiamo il centro di eccellenza sul digital twin”, aggiunge Pietro Scarpino.

Le nuove frontiere della tecnologia

Ogni anno NTT DATA investe a livello globale oltre 3,6 miliardi di dollari in R&D per alimentare i propri progetti di innovazione. Questi investimenti vanno a finanziare centri di ricerca, come quelli situati in Giappone, ma anche progetti globali che coinvolgono le sedi italiane e le università locali.

“Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono una delle priorità per NTT DATA. Fotonica, neuroscienze, cybersecurity sono solo alcuni degli ambiti in cui stiamo investendo. Questo ci permette di essere sempre all’avanguardia, lavorando su soluzioni che poi possiamo applicare direttamente al business dei nostri clienti” spiega Scarpino.

L’impegno di NTT DATA nell’R&D non prevede solo investimenti in termini di risorse economiche, ma anche di collaborazioni strategiche con aziende globali e startup che possono contribuire allo sviluppo di nuove tecnologie. In Italia tra le tecnologie emergenti l’Innovation Center sta lavorando in collaborazione con alcune università su progetti nell’area dei Materials Informatics, un ambito e un mercato in veloce crescita in cui analisi dei dati, machine Learning, intelligenza artificiale e quantum computing vengono utilizzati nella ricerca e nella produzione di nuovi materiali.

La piattaforma Discovery per l’incontro di startup e aziende

L’Open Innovation Programme 2025 si articola in diverse fasi, a partire dalla piattaforma Discovery, che raccoglie le challenge aziendali e mette in contatto le startup con le grandi aziende. Le startup che partecipano sono selezionate per rispondere a problemi aziendali reali con soluzioni concrete, come quelle che saranno presentate durante la Open Innovation Week.

“La piattaforma Discovery non è solo un luogo dove le startup possono candidarsi. È uno spazio di co-creazione che facilita l’incontro tra domanda e offerta di innovazione” racconta Pietro Scarpino. “In questa fase, le startup hanno la possibilità di lavorare direttamente con i clienti per creare soluzioni scalabili. Non si tratta di un semplice scouting, ma di un processo che porta soluzioni concrete”

Il focus dell’innovazione: soluzioni concrete per i problemi delle aziende

Una delle caratteristiche distintive dell’Open Innovation Programme è la sua focalizzazione sui risultati concreti. Scarpino sottolinea che il vero valore del programma sta nell’applicabilità delle soluzioni tecnologiche sviluppate. “L’obiettivo non è solo quello di mostrare tecnologie futuristiche, ma di applicarle a problemi reali. Durante l’Open Innovation Week, le startup lavorano con le aziende per sviluppare soluzioni concrete che possano essere implementate nei loro processi aziendali.”, anticipa Scarpino. “Questo è il nostro modo di fare innovazione”

Qualche esempio? Con una multiutility italiana è stato creato un innovativo sistema di gestione delle acque, ad esempio. Una multinazionale del food, invece, ha utilizzato una soluzione edge che permette condividere le informazioni anche senza connettività nelle attività di controllo dei prodotti nei supermercati, dove spesso non c’è connessione, racconta ancora Scarpino.

“L’Italia non è solo un punto di partenza per le nostre attività. Le startup italiane e la nostra rete di università ci hanno aiutato a sviluppare alcune delle tecnologie più avanzate che poi abbiamo esportato a livello globale. L’Italia è un laboratorio in continua evoluzione, e il nostro Innovation Center è il cuore di questa evoluzione,” conclude Pietro Scarpino.

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