Si è conclusa a Baku la COP29, 29ª Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), organizzata per discutere e negoziare azioni globali contro il cambiamento climatico. Gli esiti principali includono l’accordo su nuove misure per ridurre le emissioni di gas serra, il rafforzamento dei finanziamenti per l’adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo e l’impegno a monitorare e rendicontare i progressi in modo più trasparente. Ma sono emerse diverse criticità riguardo proprio ai finanziamenti, ritenuti del tutto insoddisfacenti, e alle misure concrete da adottare. E alcuni temono che, con l’amministrazione Trump, le questioni climatiche finiscano in fondo alle agende dei governi. Ma le imprese cosa possono fare concretamente per evitare e ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici? Ecco un’analisi.
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Le imprese dopo Cop29: adesso non possono rinunciare alle energie rinnovabili
Non è rintracciabile nei risultati della Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici qualcosa che tocchi direttamente e in modo chiaro le imprese. Ma, partendo dagli esiti di COP29, queste possono agire per permettere ai Paesi più poveri di crescere in modo sostenibile. Vediamo come
Attivista del business for good

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