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Prima Assicurazioni festeggia i primi 10 anni in attesa della vendita: che cosa significa per l’insurtech italiano



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È la fine di una fase per Prima Assicurazioni e per l’insurtech italiano: dalla sperimentazione al consolidamento. Se verranno confermate le valutazioni, avremo un nuovo unicorno

Pubblicato il 6 giu 2025

Giorgio Del Re

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Prima Assicurazioni

14 giugno 2025: è la data scelta da Prima Assicurazioni per festeggiare alla grande, con una giornata-evento aperta alla città, i suo primi 10 anni ma, indirettamente, anche la fine di una fase: il campione insurtech italiano, infatti, è al centro di trattative di vendita da mesi.

Il Castello Sforzesco, tra concerti, rally e dimostrazioni di innovazione tecnologica, e prima la Triennale, sono i luoghi simboli di Milano scelti per la celebrazione, ma diventano anche gli spazi dove riflettere su un passaggio cruciale: Prima Assicurazioni si prepara a scrivere un nuovo capitolo della propria storia. E con lei, a muoversi è l’intero settore insurtech italiano, che osserva con attenzione.


Prima Assicurazioni, che cosa sappiamo sulla vendita

La notizia circola da mesi: Prima Assicurazioni è ufficialmente in vendita. Il mandato è stato affidato a Goldman Sachs, che ha avviato un processo competitivo per la cessione del 100% del capitale. E le offerte non mancano.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 OreMFsei tra i principali gruppi europei hanno manifestato interesse: Allianz, Zurich, Admiral, Ageas, Talanx e Cnp Assurances, con quest’ultima data in pole position.

La valutazione? Si parla di oltre 1,5 miliardi di euro. Una cifra che rispecchia i numeri da scaleup matura raggiunti dalla compagnia:

  • 1,3 miliardi di euro di raccolta premi nel 2024 (+47% sul 2023)
  • 104 milioni di EBITDA
  • Oltre 4 milioni di clienti
  • Più di 1.200 dipendenti tra le sedi di Milano, Roma, Madrid e Londra

La decisione di vendere, spiegano le fonti, sarebbe stata presa dai fondi Goldman Sachs e Blackstone, che avevano investito in Prima nel 2018 con un round da 100 milioni di euro – a oggi, ancora uno dei più importanti nel panorama VC italiano.

La trattativa è in fase avanzata. Le offerte vincolanti sono attese entro l’estate. E mentre il co-fondatore George Ottathycal, oggi CEO, guida l’azienda in un percorso di internazionalizzazione (Regno Unito e Spagna già attivi), la governance si prepara al cambio di fase.


Dal boom digitale al consolidamento internazionale

Fondata nel 2015 da Alberto Genovese e Ottathycal, Prima Assicurazioni ha intercettato il bisogno di un prodotto assicurativo auto semplice, veloce, trasparente. Broker puro negli esordi, la società si è evoluta in una MGA digitale (Managing General Agent), capace di sviluppare algoritmi proprietari di pricing e una piattaforma omnicanale.

Nel 2018, l’ingresso di capitali internazionali ha rappresentato il turning point: Goldman Sachs e Blackstone hanno creduto nel potenziale della startup, accompagnandola in una crescita che ha unito marketing di massa, tecnologia e apertura all’intermediazione fisica. Oggi oltre 1.500 intermediari vendono le sue polizze, anche grazie a una tecnologia “low touch” che semplifica le operazioni.

Nel 2022 è partita l’espansione estera, con l’obiettivo dichiarato: raggiungere il 25% della raccolta premi fuori dall’Italia entro il 2027. Spagna e Regno Unito sono stati i primi mercati a essere presidiati, con investimenti in brand, canali digitali e team locali.


Un passaggio simbolico per l’insurtech italiano

La possibile cessione di Prima Assicurazioni non è solo un’operazione finanziaria di grande portata. È anche un passaggio simbolico per l’intero ecosistema insurtech italiano, che entra in una nuova fase: da sperimentale a industriale, da visionaria a consolidata.

Un cambio di passo nel mondo dell’insurtech scrive Riccardo Porta, Chief Business Officer di un’altra insurtech di successo come Yolo, nel suo blog A Ruota Libera, “Siamo passati da una fase ‘dove tutto era possibile’ a una nuova era di consolidamento, cessioni e ritorno ai fondamentali. La vendita di Prima è uno snodo simbolico e strategico: la startup diventa industria, e il sogno imprenditoriale si confronta con il mercato.”

Il successo di Prima ha avuto un impatto sistemico:

  • ha portato l’insurtech all’attenzione di media e investitori istituzionali
  • ha attratto talenti tech in un settore percepito come tradizionale
  • ha tracciato una rotta per altre startup, tra cui Yolo, Neosurance, Insoore

Ma oggi il mercato guarda oltre la crescita: sostenibilità, marginalità, solidità del portafoglio clienti sono i nuovi indicatori. In questo contesto, Prima rappresenta il primo vero “test di maturità” per l’insurtech made in Italy.

Nel mondo delle startup, i dieci anni sono una frontiera simbolica. Per Prima Assicurazioni coincidono con la fine di una corsa accelerata, e l’inizio di una nuova traiettoria. La vendita potrà generare risorse, partnership e visibilità, ma anche ridefinire assetti e strategie.

Per l’Italia dell’innovazione, il destino di Prima è un barometro: misurerà la capacità del Paese di creare, crescere e valorizzare campioni digitali in settori regolati e complessi.

Come scrive ancora Porta: “È il momento dei costruttori, non più solo dei visionari.” E forse è proprio da qui che l’insurtech italiano deve ripartire.


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