Se passa la web tax me ne vado dall’Italia

Nonostante gli sforzi di creare un ecosistema in Italia è chiaro che la nostra politica non sia in grado di comprendere che il futuro passa anche dall’innovazione. Questo è un Paese ostile che non favorisce la crescita digitale. Ne prendiamo atto e ci orientiamo verso altri mercati

Pubblicato il 18 Dic 2013

Se passa la web tax me ne vado dall’Italia

Qualora venisse approvata la così definita Web-Tax siamo pronti come musiXmatch a lasciare l’Italia e a concentrare le nostre energie unitamente verso i mercati esteri come abbiamo fatto sin dall’inizio. Abbiamo formalmente bloccato le assunzioni in Italia e d’ora in poi proseguiremo solo ed esclusivamente negli USA con queste, a seguito dell’apertura della nostra nuova subsidiary americana. Non è escluso di spostare il nostro head quarter direttamente negli USA, che peraltro è il nostro primo mercato. Nonostante gli sforzi di creare e favorire un ecosistema in Italia ci sembra evidente che la nostra politica non sia in grado di comprendere che il futuro dell’Italia passa anche dall’Innovazione. Anche noi vogliamo il rispetto delle regole fiscali da parte di aziende come Google, Facebook, Amazon ed altre. Ma questa legge va ad impattare direttamente sul nostro bilancio poichè i nostri inserzionisti pubblicitari esteri in virtù di un obbligo di avere una partita iva italiana potrebbero decidere di bloccare gli investimenti su di noi”.

L’Italia a questo punto diventa per noi un Paese ostile e che non favorisce la crescita digitale. Ne prendiamo atto ma orientiamo il nostro futuro verso altri mercati spostando i nostri investimenti sull’estero.

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Gianmarco Carnovale
Gianmarco Carnovale
11 anni fa

forse ho capito male quel che intendi, perché a me risulta che non debbano essere gli inserzionisti ad avere la partita Iva italiana, bensì chi raccoglie i soldi da loro (editore, concessionaria, etc). Se la tanto vituperata webtax si mira bene sull’advertising, imho è un’ottima tassa, e se tu stai fatturando già ai tuoi inserzionisti dall’Italia, per l’advertising che loro dedicano agli utenti italiani, la stai già rispettando e non ti cambia niente.

ComputArte
ComputArte
11 anni fa

…con una lettera del genere, se non avessi qualche dubio sulla reale comprensione del problema che ha l’autore di questo articolo, così come mi pare scorgere anche nel commento a seguire, augurerei al gruppo un buon viaggio fuori Europa.
E’ proprio l’asimmetria fiscale e di conseguenza giuridica che impedisce alle aziende locali ( italiane ed Europee ) di competere ad armi pari con le azeinde extra EU.
Basti guardare l’abominio realizzato da Expedia con Tripadvisor, ora apparentemete autonomo e presente in Europa con siti ABUSIVI ed ILLEGGITTIMI che sostanziono concorrenza sleale e pubblicità ingannevole!
Mi sembra molto evidente che la gran parte di quelli che si definiscono innovatori o creatori di start up abbiano idee molto confuse dal punto di vista giuridico, ficale e civile!
A tutti questi signori è necessario ricordare che ad oggi quasi niente è veramente nuovo ed innovativo ( basta fare delle ricerche approfondite su diverse fonti infomrative ) e che molte volte, tutto ciò che viene passato per innovazione, spesso è una realizzazione di qualcosa di vecchio non rispettando le regole che lo rendono asimettricamente profittevole…

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