È stata una delle prime startup a credere che la carne possa essere anche una tecnologia e a scommettere sulla sostenibilità alimentare, ma l’innovazione che Beyond Meat voleva portare nel settore è andata a infrangersi contro una serie di scogli: previsioni poco azzeccate, scelte sbagliate, strategie a volte fallimentari. Risultato: l’azienda è in crisi. Eppure ancora brilla. A fine ottobre 2025 il titolo della ex startup statunitense che produce hamburger a base vegetale è volato al Nasdaq, guadagnando il 1000% in quattro giorni. Ma era solo speculazione. Cosa è successo? E perché una pioniera del foodtech è finita preda delle montagne russe azionarie? Vediamolo insieme, partendo dall’idea originaria del suo fondatore.
L’APPROFONDIMENTO
Beyond Meat, la promessa mancata della “carne del futuro”: da pioniera del food tech alle montagne russe della speculazione
Nata nel 2009 e sostenuta da Bill Gates e da grandi fondi, Beyond Meat ha simboleggiato il sogno della “carne del futuro”. Dopo l’IPO-record del 2019, però, vendite in calo, margini negativi e scommesse mancate l’hanno spinta sull’orlo del tracollo. Le ragioni della fiammata speculativa
Giornalista

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