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La svolta di Casavo, quando il pivot salva la scaleup: Giorgio Tinacci vicino al primo bilancio in utile



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Da instant buyer a marketplace: dopo la crisi del 2023 Casavo completa la trasformazione del modello di business e punta alla profittabilità. Una storia che dimostra quanto sia importante cambiare al momento giusto

Pubblicato il 5 ago 2025

Giorgio Del Re

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Giorgio Tinacci_Founder & CEO Casavo
Giorgio Tinacci, founder e CEO di Casavo

Fare startup non significa solo crescere in fretta. Significa anche saper cambiare rotta quando serve. Rivedere modelli di business, anche quelli su cui si è costruita l’intera identità aziendale. È la lezione che arriva da Casavo, la scaleup simbolo del proptech italiano e una delle poche di rilevanza europea, che ha completato la transizione da instant buyer a marketplace immobiliare, e ora si prepara a chiudere l’anno con l’agognata profittabilità.

Un percorso non privo di ostacoli. Casavo è passata per una fase critica, con tagli al personale e una revisione profonda della strategia. Ma adesso annuncia il founder e CEO Giorgio Tinacci, con evidente soddisfazione, che le fatiche degli ultimi due anni hanno portato risultati: una struttura più snella, un modello scalabile e ricavi in crescita. E soprattutto, l’interesse rinnovato degli investitori.

“Abbiamo completato la trasformazione del nostro modello di business, passando a un modello marketplace più sostenibile, scalabile e coerente con la nostra visione di lungo periodo”, sintetizza Tinacci.

Un caso che dimostra quanto sia cruciale fare pivot in tempo, anche a costo di qualche sacrificio.

Il nuovo modello: Casavo come piattaforma

Nel 2024 Casavo ha completato la trasformazione del modello di business, abbandonando del tutto l’approccio asset-heavy dell’instant buying (acquisto diretto degli immobili e rivendita) per diventare una piattaforma di intermediazione, che mette in contatto venditori, acquirenti e agenti immobiliari.

I numeri confermano che il cambio di rotta è stato necessario e corretto:

  • Fatturato consolidato 2024: 33 milioni di euro
  • +25% dei ricavi dal modello marketplace rispetto al 2023
  • 72% di riduzione della struttura costi
  • 13 milioni di euro raccolti con l’aumento di capitale di dicembre 2024

Nel primo semestre del 2025, i ricavi sono già saliti del 31%. La rete di agenti attivi ha superato le 150 unità tra Italia e Francia, e punta ad arrivare a 200 entro fine anno. L’obiettivo? Servire oltre 1.600 clienti e raggiungere la profittabilità nel quarto trimestre 2025.

Dal boom alla crisi: perché Casavo ha dovuto cambiare

Fondata nel 2017 a Milano da un giovane ex-consulente, Casavo era nata con un’idea forte: semplificare la vendita immobiliare con l’instant buying. Il modello funzionava: Casavo acquistava direttamente le case, le ristrutturava e le rivendeva in pochi mesi. Il tutto grazie a un importante flusso di capitale: oltre 800 milioni di euro raccolti tra equity e debito, da investitori come Exor, Project A Ventures, 360 Capital e Goldman Sachs (nel 2022 chiude un round da 100milioni all’interno di un finanziamento di 300)

Ma poi è cambiato il contesto. Il mercato immobiliare ha rallentato, i tassi sono saliti, il costo del capitale è aumentato. Il modello asset-heavy ha iniziato a pesare troppo. Nel 2023 la startup ha dovuto fare un passo indietro: ha ridotto il personale, riorganizzato i team e cambiato modello.

Una scelta obbligata, ma anche coraggiosa.

Il pivot: un player tecnologico al servizio degli agenti immobiliari

Oggi Casavo è a tutti gli effetti un operatore tecnologico al servizio degli agenti immobiliari. Non possiede più immobili: fornisce strumenti digitali, visibilità e supporto operativo. Tra i principali asset, l’app AppSales, sviluppata in-house, che semplifica il lavoro degli agenti partner e migliora la user experience per venditori e acquirenti.

La direzione è chiara:

  • Espansione del network: +20% agenti nel primo semestre 2025
  • Integrazione di agenzie locali in nuove città
  • Sviluppo continuo del software proprietario
  • Test di nuovi modelli ibridi, con investitori terzi per l’acquisto selettivo di immobili

Casavo vuole diventare la piattaforma preferita dagli agenti immobiliari europei, offrendo efficienza operativa e tecnologia su misura.

Una storia simbolo per il proptech italiano

Casavo è stata tra le prime startup italiane a far parlare del proptech come settore di innovazione e di investimento. Ha contribuito a costruire una narrazione sull’innovazione nel real estate, mostrando che si può partire da Milano e scalare verso l’Europa. È stata inserita tra le top 100 proptech europee, e ha attratto investimenti internazionali in un comparto storicamente difficile da innovare.

Oggi, dopo il pivot, può tornare a essere un riferimento per tutto l’ecosistema.

L’importanza di cambiare in tempo

Il caso Casavo mostra chiaramente che il successo di una startup non è scritto nella crescita esponenziale iniziale, ma nella capacità di reagire ai cambiamenti di mercato. Fare pivot non è una sconfitta. È una scelta strategica. Ma va fatta in tempo, prima che sia troppo tardi.

Casavo lo ha fatto, e ora è impegnata a entrare in una nuova fase. Se raggiungerà davvero la profittabilità entro la fine dell’anno, sarà un traguardo importante non solo per la scaleup, ma per tutto il proptech italiano. E un messaggio chiaro per tutte le startup: cambiare si può, se si ha il coraggio di farlo, nel momento giusto.

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