Gli smart building, gli edifici in cui gli impianti sono gestiti in maniera intelligente ed automatizzata, sono una realtà che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza nel nostro Paese.
La filiera estesa degli Smart Building in Italia, riporta un’analisi condotta nel 2025 dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti (TEHA), genera attualmente 174 miliardi di euro di fatturato e 38 miliardi di euro di valore aggiunto, occupando 515 mila addetti e con la possibilità di creare ulteriori 200 mila nuovi posti qualificati e specializzati entro il 2030. Ma ancora il livello di consapevolezza degli italiani sul tema dello smart building non è adeguato.
La metà degli italiani (48%) ha sentito parlare di smart living e più di 1 su 3 (36%) di smart building, dice l’Osservatorio “Italiani e case smart: sfide e opportunità” promosso da Laserwall in collaborazione con YouGov, ma molti non sanno cosa significano esattamente questi termini. Quasi 2 italiani su 3 (64%), tuttavia, riescono ad associare lo smart building alla sua corretta definizione. Maggiore confusione emerge negli over 55.
Vediamo dunque cosa vuol dire esattamente vivere in un edificio “smart”.
Indice degli argomenti
Smart building: che cos’è
Con il termine Smart Building si intende un edificio in cui gli impianti in esso presenti sono gestiti in maniera intelligente ed automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti stessi, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire il comfort, la sicurezza e la salute degli occupanti, assicurandone, inoltre, l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte.
“La sensoristica installata – spiega Federico Frattini, vicedirettore dell’E&S Group del Politecnico di Milano – dà la possibilità non solo di gestire l’utilizzo di energia, ma anche di monitorare le prestazioni di un impianto e intervenire in caso di malfunzionamento prima ancora che il guasto si verifichi. Gli Smart building sono caratterizzati da elevati protocolli in salute e sicurezza, delle persone e degli asset, e assicurano comfort e qualità di vita migliori, ad esempio ottimizzando i sistemi di condizionamento e di ventilazione o riducendo la rumorosità”.
Lo Smart Building – ad uso sia privato che pubblico: abitazioni, uffici, centri commerciali, banche, ospedali, hotel – è dunque un ecosistema in grado di offrire diversi servizi suddivisi in sei aree: Energy, Safety, Security, Comfort, Health, General services.
Smart building 2025: i dati
Come detto sopra, secondo un’analisi condotta dalla Community Smart Building di The European House – Ambrosetti, il settore degli smart building in Italia genera un fatturato di 174 miliardi di euro e un valore aggiunto di 38 miliardi, impiegando attualmente 515.000 addetti. Si prevede la creazione di ulteriori 200.000 posti di lavoro qualificati entro il 2030, coinvolgendo figure professionali come ingegneri, progettisti, installatori e operai specializzati.
Tuttavia, il settore affronta una significativa carenza di competenze: l’83,7% delle posizioni aperte richiede competenze green e smart, ma nel 57,6% dei casi non si trovano candidati adeguati. Questo gap è attribuito a una forza lavoro con basso livello di istruzione e un’età media elevata.
Per colmare questa lacuna, è fondamentale rafforzare l’offerta formativa nelle scuole e nelle ITS Academy, promuovendo politiche di upskilling e reskilling. Gli smart building rappresentano un’opportunità strategica per generare occupazione qualificata e contribuire alla decarbonizzazione del settore edilizio, ma è necessario investire nella formazione per supportare questa transizione verso un’edilizia più sostenibile e innovativa.
Smart Readiness Indicator: cos’è e come cambia il mercato
In uno smart building c’è bisogno di un indicatore di performance. Che esiste già. Nel 2018 la direttiva europea relativa all’Energy Performance Building (più nota con l’acronimo EPBD) introduce per la prima volta un indicatore col quale misurare le performance digitali di un edificio, ossia lo Smart Readness Indicator.
Tale indicatore da un lato consente di stabilire quanto migliorino efficienza energetica e performance di un edificio, grazie all’adozione di tecnologie smart, e dall’altro potrebbe divenire in futuro lo strumento per attuare la certificazione dello stato di un edificio in termini di “prontezza digitale”, favorendo l’adozione di tecnologie smart per l’efficienza energetica, la sostenibilità, la salute e il benessere delle persone, con probabili ricadute positive sulla filiera e sull’attrattività del mercato immobiliare, sia a livello nazionale che internazionale.
Le startup attive del settore
Nel mondo dello smart building sono attive alcune startup che stanno rivoluzionando il settore edilizio, introducendo tecnologie avanzate per migliorare l’efficienza energetica, il comfort e la sostenibilità degli edifici.
Ecco una panoramica delle startup più innovative attive nel settore degli smart building, sia in Italia che a livello globale:
Startup italiane nel settore Smart Building
- Enerbrain – Torinese, sviluppa sistemi di controllo intelligente per impianti HVAC, ottimizzando consumi energetici e comfort ambientale.
- Nextome – Specializzata in indoor positioning, offre soluzioni per la navigazione e gestione degli spazi interni tramite beacon e sensori.
- UTwin – Fornisce gemelli digitali per edifici, consentendo una gestione avanzata tramite modelli BIM e dati in tempo reale.
- Smart Domotics – Offre soluzioni di domotica e monitoraggio energetico per edifici residenziali e commerciali.
- DUE IG – Startup torinese che ha recentemente acquisito un edificio nel quartiere Lingotto per sviluppare il primo smart building della zona.
- IOOOTA – Propone soluzioni IoT per la gestione intelligente degli edifici, focalizzandosi su comfort e risparmio energetico.
- Phononic Vibes – Sviluppa materiali innovativi per l’isolamento acustico, migliorando il comfort all’interno degli edifici.
- Reco2 – Produce materiali da costruzione sostenibili utilizzando rifiuti industriali, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.
Startup internazionali nel settore Smart Building
- BrainBox AI (Canada) – Utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare i sistemi HVAC, riducendo i consumi energetici e le emissioni di CO₂.
- Butlr Technologies (USA) – Fornisce sensori wireless che rilevano la presenza umana attraverso il calore corporeo, migliorando la gestione degli spazi.
- Verdigris Technologies (USA) – Offre soluzioni AI per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energetici negli edifici commerciali.
- View (USA) – Produce vetri elettrocromatici che regolano automaticamente la trasparenza per migliorare l’efficienza energetica e il comfort.
- Switchee (Regno Unito) – Sviluppa termostati intelligenti per abitazioni sociali, monitorando umidità e temperatura per prevenire la formazione di muffa.
- Tado° (Germania) – Fornisce soluzioni per il controllo intelligente del clima domestico, ottimizzando riscaldamento e raffreddamento.
- Netatmo (Francia) – Produce dispositivi smart per la casa, tra cui termostati, sensori di qualità dell’aria e videocamere di sicurezza.
- Enpal (Germania) – Offre soluzioni integrate di pannelli solari, batterie e pompe di calore per abitazioni, promuovendo l’autosufficienza energetica.
(Articolo aggiornato al 23/05/2025)