Nuovi mercati

Made in Italy, è il momento giusto per investire in Giappone

La pugliese Mermec porterà la tecnologia italiana sui treni veloci Shinkansen; Infrastrutture venderà energia alla nipponica Tepco. Sono un esempio di come, complici il G7 e il G20 organizzati in Giappone, il 2016 potrebbe aprire la strada alle aziende e alle startup italiane che guardano a Oriente

Pubblicato il 24 Nov 2015

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Se il Giappone, negli ultimi mesi, sta investendo fortemente in Italia (basti pensare alle acquisizioni di Ansaldo Sts e AnsaldoBreda da parte di Hitachi e di DeLclima da parte di Mitsubishi), anche il Belpaese sta facendo la sua parte nel Sol Levante: non solo con i grandi marchi italiani della moda, che proprio in queste settimane hanno aperto i loro nuovi flagship store nei quartieri dello shopping di Tokyo e Osaka, ma anche con l’industria. Tanto da penetrare anche in settori, come quello delle infrastrutture, che sono tradizionalmente tra i più chiusi all’intervento straniero. Così, ad esempio, la pugliese Mermec è riuscita a strappare un contratto nella diagnostica dei sistemi ferroviari per portare la tecnologia made in Italy sui treni veloci Shinkansen, mentre Infrastrutture, altra società tricolore, ha promosso in Giappone i campi fotovoltaici e da marzo inizierà a produrre e a vendere energia alla Tepco, la società energetica nipponica nota per aver avuto in gestione la centrale nucleare di Fukushima.

Per quanto riguarda la Mermec, Andrea Certo, Ceo della società, racconta al Sole24Ore che “ci abbiamo creduto, abbiamo investito e dopo il contratto con JR West contiamo di stipulare altri accordi”, mentre il Ceo di Infrastrutture, Pier Francesco Rimbotti, dice al quotidiano di Confindustria che “pur tra alcune difficoltà, il nostro progetto è decollato qualche giorno fa con l’avvio delle attività di costruzione dell’impianto solare. Il nostro programma di investimento è ampio e includerà altre tecnologie rinnovabili”.

Insomma, per il made in Italy sembra essere un momento d’oro per sbarcare sul mercato nipponico. Tanto che anche per Roberto Siagri, Ceo di Eurotech (che alcuni anni fa ha acquisito una società tecnologica giapponese), l’avvento dell’Internet of Things è un’occasione straordinaria per sviluppare nuovi business con le aziende giapponesi. E proprio di questo si è parlato durante la XXVII assemblea plenaria dell’Italy-Japan Business Group, durante la quale si è discusso dei tre temi-chiave “spazio aereo e trasporti”, “innovazione” e “alimentare”: per Mauro Moretti, numero uno di Finmeccanica e nuovo co-presidente di IJBG, “il Giappone è uno dei Paesi con più capacità di innovazione e anche di investimento”. E per il Sole24Ore, che cita il sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, l’Italia ha ammorbidito la sua posizione sul tema dell’Economic Partnership tra Unione Europea e Tokyo: ora Roma è favorevole a un accordo di libero scambio che per Della Vedova “dev’essere ambizioso”. Anche perché, sottolinea il sottosegretario al quotidiano, “il 2016 sarà un anno fondamentale. Il G-7 e G-20 che il Giappone organizzerà saranno l’occasione per più numerosi e sostanziali contatti politici. E le celebrazioni per i 150 anni di relazioni diplomatiche porteranno a un fitto calendario di eventi, tra cultura ed economia”. Che potrebbero aprire la strada anche alle aziende e alle startup italiane che guardano a Oriente.

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