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Gestione delle scorte: come la process intelligence può ridurre lo spreco e aumentare i margini



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Celonis e Peech introducono una soluzione tecnologica per ottimizzare la gestione delle scorte deperibili nel retail e nel settore CPG. Un esempio di come la process intelligence possa supportare l’efficienza operativa e la sostenibilità ambientale

Pubblicato il 5 giu 2025



Process intelligence per la gestione delle scorte
Process intelligence per la gestione delle scorte

Nel settore retail e nei beni di largo consumo (CPG), la gestione delle scorte è da sempre una sfida: margini risicati, domanda volatile, shelf life limitata. Una delle questioni più critiche riguarda la gestione dei prodotti deperibili: frutta, pane, carne, ma anche cosmetici o prodotti con scadenze rapide. I sistemi di inventory tradizionali sono in grado di identificare le merci prossime alla scadenza, ma spesso non riescono a garantire che i processi di markdown (sconti progressivi sui prodotti in scadenza) vengano applicati in modo tempestivo e coerente. Il risultato è uno spreco evitabile, sia economico che ambientale.


Un nuovo approccio: la process intelligence per migliorare l’aderenza alle procedure

A questo scenario risponde l’applicazione “Inventory Lifecycle Optimization”, sviluppata da Celonis, azienda specializzata in process mining, in collaborazione con Peech. La logica non è introdurre un ennesimo sistema di gestione delle scorte, ma usare l’intelligenza di processo per monitorare e migliorare l’aderenza a procedure già definite, in questo caso le regole interne per l’applicazione degli sconti su prodotti prossimi alla scadenza.

Il sistema consente di evidenziare dove queste regole non vengono rispettate, in quali negozi o reparti, e perché. Si tratta di una delle declinazioni più concrete dell’approccio data-driven alla sostenibilità nel retail.


La pratica di un retailer globale: i risultati

Un retailer globale che le aziende in questione preferiscono non rivelare, con oltre 200 miliardi di dollari di fatturato annuo, ha implementato la soluzione in migliaia di punti vendita. Il primo risultato: +2% nel sell-through rate, ovvero nella quota di prodotti venduti rispetto a quelli disponibili, e 35 milioni di dollari di ricavi recuperati.

Ma al di là dei numeri, il valore sta nella possibilità di individuare dove e come agire: un responsabile regionale può sapere con esattezza quale punto vendita o reparto non rispetta le soglie di conformità e intervenire tempestivamente. Una forma di governance operativa che, nel settore retail, può fare la differenza.


Una soluzione scalabile e integrabile nei flussi decisionali

L’applicazione offre diverse viste analitiche (Main View, Monitoring View) che consentono di monitorare il comportamento dell’intera rete di vendita, con granularità fino al singolo operatore. A ciò si aggiunge la possibilità di impostare notifiche automatiche, report settimanali personalizzati e strumenti per facilitare le comunicazioni tra manager e personale. In questo senso, la tecnologia si integra nei flussi decisionali e relazionali, rendendo più efficace il change management, spesso sottovalutato nei progetti tecnologici.

L’Inventory Lifecycle Optimization fa parte del Celonis Platform App Program, che permette a partner esterni come Peech di sviluppare soluzioni verticali su un’infrastruttura di process intelligence esistente. Il caso è interessante perché mostra una direzione chiara per l’innovazione nel retail: non soluzioni chiuse e calate dall’alto, ma piattaforme modulari e integrabili, capaci di adattarsi ai processi delle aziende e non il contrario.

La process intelligence in Italia

L’interesse verso strumenti di process intelligence e analisi avanzata dei flussi operativi nel retail italiano è in crescita, in particolare in ambiti come:

  • Ottimizzazione delle scorte e riduzione degli sprechi alimentari
  • Gestione dei processi di markdown e shelf life
  • Monitoraggio della compliance operativa nei punti vendita
  • Tracciabilità e digital twin della supply chain

Grandi insegne della GDO e del fashion retail attive in Italia stanno sperimentando o implementando progetti di intelligent inventory management spesso in collaborazione con system integrator o tramite piattaforme ERP estese (SAP, Oracle, Microsoft), anche se con approcci meno avanzati in termini di process mining puro. In ambito food retail, alcune realtà stanno affrontando la sfida dello shrinkage con modelli predittivi.

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