Made in Italy

Friul Filiere, l’azienda che batte i tedeschi e conquista gli indiani

L’impresa di Buja (Udine) ha vinto una commessa da 8milioni di dollari con Reliance Group, primo gruppo privato in India. Grazie a un materiale innovativo ultraleggero. Che non aveva suscitato l’interesse della Regione Friuli…

Pubblicato il 21 Nov 2013

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Una tecnologia innovativa, una soluzione personalizzata e un approccio flessibile del team: sono queste le chiavi del successo di Friul Filiere spa, come dice Valdi Artico, amministratore delegato e presidente dell’azienda italiana.

Tutti ingredienti che hanno permesso al gruppo nato nel 1978 di competere con colossi mondiali e aggiudicarsi ora una commessa di 8 milioni di dollari. Il settore è quello delle macchine per l’intrusione di materie plastiche. Friul Filiere vende impianti di estrusione aiutando i clienti anche a progettare e metter su gli stabilimenti.

Dopo aver chiesto alla Regione Friuli Venezia Giulia di poter accedere ad alcuni contributi, e aver visto la porta chiudersi, l’azienda si è presentata alla Fiera internazionale per la plastica e per la gomma K2013 di Düsseldorf. Lì, il materiale innovativo ultraleggero chiamato Ffc – Foam Fiber Composite e marchio registrato da Friul Filiere, incontra i favori dei giurati chiamati ogni anno a scegliere le aziende che possono concorrere al più importante premio per l’innovazione nel settore del Pvc, Solvin Award. Ma è l’incontro con Reliance Group a cambiare realmente la vita della società friulana. A Düsseldorf, infatti, gli italiani conoscono i dirigenti del colosso mondiale indiano. Reliance Group è attualmente la più grande azienda privata indiana con un fatturato che supera i 66 miliardi di euro ed è il più grande produttore di poliestere nel mondo.

La multinazionale, quando Friul Filiere entra in contatto con loro, sta per lanciare una gara di appalto da quasi 8 milioni di dollari per la realizzazione di tubetti da 14 millimetri per nuovi sistemi di comunicazione. L’azienda nata a Buja, nella provincia di Udine, decide di partecipare. E vince, battendo anche un forte competitor tedesco, e aggiudicandosi la realizzazione di 9 impianti di estrusione.

Un grande successo, dunque, giunto però dopo un importante rifiuto. Una storia che può rappresentare uno stimolo ed un esempio per le aziende italiane. Per Valdi Artico, alla luce del primo “no”, la vittoria della gara d’appalto rappresenta “qualcosa di miracoloso”. “La chiave di questo risultato – dice il Presidente della società – sta nella instancabile attività di Ricerca e Sviluppo, che non si ferma nemmeno quando le risorse interne a disposizione vanno riducendosi e nessuno pare avere la volontà di dare sostegno alla piccola e media impresa”.

Il passo successivo è ora l’invio da parte di Reliance Group di 7 container. Destinazione Italia.

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