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GualaClosures, arriva il tappo “parlante” che ti dice com’è il vino

L’azienda di Alessandria, in collaborazione con l’olandese NXP, ha ideato una chiusura intelligente che dialoga con lo smartphone attraverso la tecnologia Nfc e comunica al cliente i dati e le caratteristiche della bottiglia, da dove viene, quando è stata aperta e come consumare il prodotto (può essere anche un superalcolico)

Pubblicato il 19 Mar 2016

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Ha dell’avveniristico il sistema inventato dall’azienda alessandrina GualaClosures Group (gruppo che impiega 4.000 persone, presente in 5 continenti con 25 stabilimenti e un fatturato, nel 2014, di circa mezzo miliardo di euro) e NXP (gruppo leader nella progettazione e produzione di semiconduttori). Il sistema, con la tecnologia NFC, prevede la presenza, all’interno di un tappo di bottiglia, di un microchip in grado di comunicare con una app presente sullo smartphone del consumatore.

E cosa può dire un tappo a un cellulare? Molte cose. Per esempio che quel determinato vino (o quel superalcolico, a secondo dei casi) non è stato aperto in precendenza, e che quella bottiglia non è stata né riempita né contraffatta; quali sono i dati e le caratteristiche del vino; quali i modi migliori per consumarlo; quali le eventuali offerte e gli sconti.

Le nuove chiusure NFC rileveranno e tracceranno l’apertura di una bottiglia per fornire una chiara indicazione di un’eventuale apertura non autorizzata – conferma Maurizio Mittino, responsabile ricerca e innovazione del gruppo Guala Closures -. Provo a fare un esempio: se apro un vino il 9 marzo alle 10, mi arriverà una comunicazione sul cellulare che mi informa della prima data di apertura di quel vino, così che io sia certo che davvero il vino è stato aperto da me e non in precedenza. Oppure potrà indicarmi come usare quel vino al meglio, come esaltarlo, oppure ancora, se si tratta non di un vino ma di un superalcolico, quali cocktail (e come) poter preparare“.

Con il ‘tappo parlante’ i produttori potranno interagire con i consumatori sia nel momento dell’acquisto del prodotto, sia durante il suo utilizzo, ad esempio attraverso i social media o con applicazioni dedicate non appena tutti i telefonini avranno la possibilità di utilizzare questa tecnologia.

L’innovazione però sarà soprattutto comunicativa: “Difficilmente, in passato si era avuta con tanta semplicità la possibilità di comunicare tra produttore e consumatore. Le informazioni di prima erano lasciate all’etichetta e alla conoscenza del singolo, ora invece il rapporto potrà aprirsi, consentendo spazi di comunicazione del tutto inediti. Occorrerà però creare un nuovo tipo di consumatore, che sia anche interlocutore. Questo sarà possibile dando vita a un’attenta politica di packaging e marketing che vada in questo senso”.

Al progetto con NXP se ne affianca un altro, simile, ma che muove su una tecnologia diversa e che è stata realizzata in accordo con Authentic Vision, azienda austriaca specializzata nella protezione dei marchi. “Il sistema avviato al fianco di Autentic Vision è un sistema ottico, a differenza di quello con NXP che si basa su un microchip, e serve soprattutto a garantire l’autenticità del prodotto – spiega Mittino -. Si tratta di applicare delle etichette smart, con QRcode per la cui lettura non serve nessuna app. L’integrazione dei due sistemi consente, oltre che una maggiore garanzia anche la soluzione di problemi di lettura”.

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