Sostenibilità

Sfera, 150mila euro alla startup della super-serra tecnologica

A investirli è il primo fondo di venture capital sociale italiano, Oltre Venture che, secondo indiscrezioni, aggiungerà 600mila euro nei prossimi 4-5 mesi fino a toccare 12 milioni. La società dell’imprenditore toscano Luigi Galimberti punta su una serra sostenibile dove l’innovazione di processo soppianti la manipolazione genetica

Pubblicato il 03 Giu 2016

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Sono in arrivo 150mila euro nell’immediato per la serra iper-tecnologica realizzata dalla startup toscana Sfera e ulteriori finanziamenti nei prossimi mesi. L’investitore è Oltre Venture, prima società di venture capital sociale in Italia che, secondo indiscrezioni, sarebbe pronta a versare subito la quota, per poi aggiungere circa 600mila euro nei prossimi 4-5 mesi fino a un finanziamento complessivo del progetto di 12 milioni.

Anche le casse di previdenza investono in startup

L’investimento, non ancora ufficializzato, è dedicato allo sviluppo di Sfera-Waterfood, uno speciale tipo di serra dentro la quale si produrranno ortaggi utilizzando il 10% dell’acqua e il 10% del suolo, ma con una resa 15 volte superiore rispetto al campo aperto, nella totale assenza di pesticidi.

L’intuizione di una super-serra nasce appena un anno fa da Luigi Galimberti, imprenditore maremmano: “Abbiamo pensato a un luogo dove tecnologia e innovazione di processo soppiantassero la manipolazione genetica per produrre di più e meglio, il tutto secondo principi di sostenibilità alimentare, economica ed energetica”.

Attraverso approfonditi studi tecnici e di mercato, si è arrivati quindi a concretizzare il progetto Sfera-Waterfood: una serra idroponica altamente efficiente nata dal miglioramento sensibile delle attuali tecniche di coltivazione fuori suolo. Il progetto coinvolge in un sistema integrato anche gli aspetti inerenti la produzione, la commercializzazione e la distribuzione.

Infine con Sfera si vuole recuperare l’autenticità dei sapori e le proprietà nutritive delle specie originarie: “In passato si è scelto di privilegiare varietà resistenti alle malattie, agli urti o semplicemente che durassero di più sullo scaffale”, spiega Galimberti. “Tutto ciò a discapito di caratteristiche come il profumo e il sapore. Grazie agli accordi con la GDO potremo ricominciare a lavorare varietà di ortaggi che negli ultimi anni erano scomparse”.

Sfera è la prima startup di un nuovo incubatore e acceleratore d’impresa situato in provincia di Grosseto: BeeCo Farm. Si tratta di un laboratorio dell’innovazione specializzato in tecnologie per l’agricoltura, dove attraverso un modello collaborativo, come quello delle api da cui prende il nome, si punta a dare risposte al tessuto produttivo del territorio. “Per poter migliorare il trattore e l’aratro servono la conoscenza del campo, delle sue logiche e dinamiche, come pure la padronanza delle logiche dell’innovazione” dice Galimberti, che di BeeCo Farm è presidente. Il messaggio è: scommettere su un modello di sviluppo che parli la lingua della terra, e non soltanto quello di app, web e social, che pure hanno un ruolo fondamentale nella comunicazione e nella creazione di network e opportunità.

Il progetto Sfera è stato reso possibile dall’incontro tra Galimberti e il fondo di investimento Oltre Venture. “Con il Team di Oltre ed il Ceo Lorenzo Allevi c’è stata subito intesa sul progetto” racconta l’imprenditore. “Non è solo un partner finanziario: Oltre Venture rappresenta un valido team di professionisti che hanno saputo apprezzare e valorizzare alcuni aspetti del progetto, come l’importanza dell’impatto sociale sul territorio, sulle persone che faranno parte dell’azienda e su tutti gli stakeholders”.

Il prossimo passo è la scelta del sito che accoglierà la prima Sfera in provincia di Grosseto: 13 ettari di estensione per circa 12 milioni di euro di investimento, nella quale si produrranno 5 varietà di pomodori, insalata, e fragole, e che darà occupazione a più di 90 persone.

Negli ultimi 6 mesi Sfera ha analizzato i competitor nazionali e internazionali. “Se verranno confermati i dati di previsione si procederà con il piano che prevede la costruzione di altre 4 Sfere in Italia, sempre privilegiando provincie sulle quali impattare positivamente” conclude Galimberti, il cui entusiasmo è elevato, fino al punto di fargli ipotizzare la “quotazione in borsa entro 5 anni”. (L.M.)

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