Pagare con il cellulare: ecco cosa cercano i Venture internazionali

Attori differenti si stanno interessando al fenomeno del Mobile Payment & Commerce, ossia la possibilità di utilizzare il cellullare a supporto di un processo di acquisto; le Telco, le banche, gli OTT, gli esercenti, la Pubblica Amministrazione, ma non solo. Decine di startup a livello internazionale si candidano a svolgere un ruolo in quest’ambito facendo leva sui quasi 1,7 miliardi di dollari raccolti in soli 36 mesi.

Pubblicato il 05 Mar 2014

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Lo scenario internazionale

Il mondo del Mobile Payment & Commerce – che include soluzioni di pagamento o di supporto al processo di acquisto– sembra un terreno molto fertile per la nascita e lo sviluppo di giovani imprese ad alto contenuto innovativo. È quanto emerge dall’analisi condotta dall’Osservatorio sulle Startup e il PoliHub sulle principali startup internazionali (nate dopo il 2009) operanti in ambito Mobile Payment & Commerce che hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali nel corso degli ultimi tre anni. Sono state infatti censite 190 startup in tutto il mondo per un finanziamento complessivo di quasi 1,7 miliardi di dollari. Non possiamo però dimenticare che il mondo del Mobile Payment & Commerce è un “terreno di conquista” molto complesso in quanto in grado di generare valore solo al raggiungimento di un determinato numero di utilizzatori da entrambi i lati del mercato (ossia consumatori ed esercenti); è pronosticabile che i prossimi 12/24 mesi saranno caratterizzati da una forte razionalizzazione con alcune (poche) startup in grado di raggiungere il mass market e altre (molte) destinate ad uscire dal business.

Le startup censite dall’Osservatorio si distribuiscono in maniera piuttosto omogenea sui due mondi B2b e B2c con il primo gruppo raccoglie circa il 46% del totale startup, ma oltre il 58% del totale finanziamento. Sono tre le principali tipologie di servizio offerte da queste startup:

Soluzioni per l’accettazione di pagamenti (solo B2b): ad esempio Mobile POS o sistemi di cassa integrati su Mobile o tablet (Square con oltre 340 milioni di dollari di raccolta negli ultimi tre anni e una probabile IPO per il 2014, JetPay con 50 milioni di dollari e iZettle con 47 milioni di dollari) o soluzioni di checkout per il Mobile Remote Payment & Commerce (ad esempio Boku con 80 milioni di dollari di raccolta);

soluzioni di Mobile Wallet (B2b e B2c): soluzioni per il pagamento (come LoopPay e Clinkle ed iniziano anche ad emergere le prime soluzioni per la gestione dei bitcoin, come Coinbase) o per la fruizione di servizi legati al processo di acquisto, quali Mobile Loyalty e Mobile Couponing, (tra le quali spiccano Saving Star e Belly) o, lato B2b, piattaforme in white label per esercenti e banche (ad esempio Marqeta e Paydiant);

soluzioni di Mobile Commerce (B2b e B2c): soluzioni B2b agli esercenti per trasportare su Mobile il proprio esistente sito di eCommerce (es. MoPowered) o parte dell’esperienza in punto vendita (es. Swirl), oppure “classiche” piattaforme verticali B2c di Mobile Commerce in ambiti quali hotel (es. HotelTonight), mobilità (es. DidiDache), ristorazione (es. Dasdak), entertaiment (es. Pogoseat), healthcare (es. Simplee);

Dei tre, il primo cluster è quello che ha ricevuto il maggior numero di finanziamenti (il 48% del totale), trainato dal fenomeno Mobile POS (che da solo ha raccolto 535 milioni di dollari suddivisi su 19 startup).

Esiste poi un ultimo cluster al quale sono ascrivibili tutte le startup che non rientrano nella precedente categorizzazione, ma la cui offerta è comunque legata al mondo del Mobile Payment & Commerce. Tra queste si segnalano soluzioni di Geofencing, big data analytics, TSM e spending tracker.

Lo scenario in Italia

L’Italia, purtroppo, è solo marginalmente coinvolta nel fermento fin qui descritto, con un numero molto limitato di startup che hanno raccolto investimenti da finanziatori istituzionali. Tra queste segnaliamo l’ottimo risultato di Jusp, con oltre 6 milioni di dollari raccolti, e quello di RetAPPs attestata a 450 mila dollari. Sono però diverse le startup internazionali che hanno già attivato un’offerta commerciale in Italia (e tra queste segnaliamo payleven, Znap, iPAYst, SumUp, HotelTonight, MoPowered) a dimostrazione delle buone opportunità di sviluppo per questo mercato nel nostro paese. In ultimo non dimentichiamo il caso di GoPago, azienda fondata da due giovani ragazzi italiani recentemente venduta ad Amazon e DoubleBeam.

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