L’analisi

Start up innovative, l’impatto sui mercati azionari

Start up innovative e di successo possono creare ricchezza e innovazione. I-Com ha analizzato, in uno studio realizzato per la Fondazione Lilly, le start up innovative presenti tra le società quotate sui mercati azionari di otto Paesi tra Europa, America ed Asia. Ecco che cosa emerge.

Pubblicato il 09 Ago 2013

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“Poter contare su start‐up innovative di successo garantisce ai diversi sistemi economici ricchezza e occupazione. Le idee di pochi possono generare benefici per molti” parola di I-Com che ha analizzato, in uno studio realizzato per la Fondazione Lilly, le start up innovative presenti tra le società quotate sui mercati azionari di otto Paesi tra Europa, America ed Asia.

Dallo studio emerge che il mercato americano è quello con “maggiore incidenza delle start‐up innovative sulla capitalizzazione delle prime 150 imprese quotate, con ben il 17% (e la cifra complessiva di 1.438 miliardi di €, vicina al PIL italiano di un anno)”. Seguono la Borsa tedesca le imprese innovative costituiscono il 7,3% della capitalizzazione totale, Tel Aviv con il 3,5%, la Corea del Sud con il 2,36%, la borsa di Shanghai con l’1,70%, la Borsa di Parigi con l’1,27%. In coda alla classifica la Borsa di Santiago (0,26%) e infine la Borsa di Milano nella quale tra le 150 imprese solo lo 0.17% della capitalizzazione complessiva delle prime 150 società quotate è costituita da start‐up innovative di successo.

E’ però il mercato israeliano il primo per numero di start up innovative tra le prime 150 società quotate (ben 23, poco meno di una su sei), seguito dai due mercati americani (17) e dalla borsa tedesca (16). In questa classifica, l’Italia è penultima, con 4 presenza, contro le 2 della borsa cilena.

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