Idea, Team, Design, Execution: come si valuta il potenziale di una start up

Non esiste la formula del successo. Ogni acceleratore o incubatore fa a modo proprio e non sempre dichiara i criteri. Ecco il “metodo” del founder di Startalia. com. Che assegna un peso diverso a ogni fattore dell’impresa nascente

Pubblicato il 07 Ago 2013

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Alessandro Nasini è CEO di Maple.it e Founder di Startalia.com

Le startup hanno certamente più a che vedere con l’alchimia che non con la matematica. La formula del successo deve ancora essere scritta, addirittura è oggetto di discussione cosa sia “il successo” per una startup, un soggetto per il quale in una settimana può cambiare tutto, per un micro-seed atteso da mesi o l’ingresso di un nuovo co-founder in un ruolo chiave.

Tra una sperimentazione e l’altra, vale la pena di provare a trovare un metodo di valutazione del potenziale, consapevoli che non sarà la formula universale e che altre possono essercene, ma darà indicazioni per scegliere. Indicazioni tanto più affidabili quanto più si sarà riusciti a cogliere gli aspetti vitali per lo sviluppo della startup. Ogni VC, acceleratore, incubatore ha ovviamente i propri criteri, non sempre dichiarati e non sempre condivisi da chi, la startup, deve essere valutata.

Quando Startalia.com è nata lo scorso gennaio, quello di codificare e rendere pubblici i criteri di selezione e valutazione è stata una delle prime preoccupazioni, e per due ordini di ragioni. La prima è che un acceleratore e la startup avviano e sono obbligate a mantenere per tutto il periodo del programma di accelerazione un rapporto molto stretto, quasi una simbiosi. La seconda ragione è che valutare e scegliere richiede tempo e grandi energie: il tempo è un bene prezioso per tutti, sia l’acceleratore che la startup, e l’errore può essere costosissimo per entrambi. Idea, Team, Design, Execution devono dare somma cento, ma i pesi da dare ad ognuno di questi aspetti nella matrice di valutazione sono un rompicapo sul quale abbiamo sperimentato esistono mille pareri diversi, tanto tra le startup che tra gli addetti ai lavori.

All’idea diamo il 20% del peso. Lo facciamo convintamente perché crediamo che ci siano ancora molte cose da inventare, molte da scoprire, tantissime da reinventare e ricombinare in modi non ancora sperimentati. Sì, molti dicono che per ogni idea ci sono al lavoro dieci startup sparse in giro per il mondo ed in teoria è forse così. Ma quella che vince, che vincerà, non è l’idea “bruta” ma l’idea matura, quella sulla quale gli startupper si sono già rotti la testa, scornati, entusiasmati e motivati. Quell’idea, quella a cui guardiamo valutando la candidatura di una startup, è unica.

Al team il 20% del peso. Le persone sono importanti, i singoli co-founder lo sono e lo è il team nel suo insieme. Un buon team è un gruppo con competenze ben bilanciate rispetto ai bisogni del progetto ed è un organismo che deve vivere e svilupparsi in armonia. Alcuni team che nascono perfetti, altri trovano equilibrio e produttività strada facendo. In più casi di quanti si creda, il team può sciogliersi, perdere dei membri o ricomporsi con altri. Se l’idea è valida e l’acceleratore è capace, anche una crisi è gestibile, in alcuni casi addirutura un bene per la startup.

Al design diamo il 30% in peso. Noi intendiamo per “design” il progetto, la progettazione. Una fase ben distinta dalle altre, propedeutica ad ogni passo realizzativo. Per intenderci correttamente, il design riguarda tanto il servizio o il prodotto in senso stretto che tutti gli aspetti comunicativi, legali, amministrativi, di gestione delle risorse umane e materiali. La somma di idea e design per noi vale il 50% del potenziale. E’ una scelta precisa e ragionata a lungo e sulla quale molti non concordano. La nostra esperienza prima e con Startalia.com dicono invece che vale la pena di puntare su questi aspetti.

Infine, la execution pesa il 30%. E’ una percentuale importante, fatta della capacità di realizzare quanto è stato progettato sino al momento di entrare nel programma di accelerazione ed è certo che una cattiva execution può determinare il fallimento della startup. Però è un aspetto sul quale un acceleratore, specialmente un acceleratore con mentor “tecnici” come Startalia.com può intervenire con successo integrando le competenze del team ed allocando risorse umane proprie ed esterne secondo il bisogno.

Interessanti le reazioni di molti startupper quando ne abbiamo parlato su Facebook: oltre cento commenti molto vari, dalla piena condivisione alla totale negazione di metodo e percentuali. Un’indicazione importante anche questa.

Alessandro Nasini è CEO di Maple.it e Founder di Startalia.com

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