NEW YORK

De Blasio sindaco sarà più “hi-tech” di Bloomberg?

Il nuovo primo cittadino di New York propone finanziamenti per la formazione tecnologica e bacchetta la telco Verizon per la copertura a macchia di leopardo della metropoli. Ma dovrà vedersela con l’eredità digitale del predecessore che lavorava per una città “super-connessa”

Pubblicato il 06 Nov 2013

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Anche il neo-eletto Bill de Blasio si candida a diventare sindaco hi-tech di New York come il suo predecessore Michael Bloomberg. O almeno ci prova. L’italo-americano con moglie e figli afro, primo “mayor” democratico della metropoli dal 1993, ha in mente alcuni progetti per continuare a sostenere la crescita dell’industria tecnologica della Grande Mela.

Per esempio tra le proposte del primo cittadino c’è quella di condonare il debito degli studenti di tecnologia e design (è noto che gli universitari americani sono spesso costretti a chiedere prestiti per pagarsi gli studi) a patto che lavorino per 5 anni per la City.

De Blasio ha poi intenzione di destinare 150 milioni di dollari per borse di studio in scienza e tecnologia alla City University di New York.

Inoltre l’italo-americano ha di recente bacchettato la compagnia telefonica Verizon sul roll-out a macchia di leopardo del suo servizio triple-play FiOS (Internet, telefono e Tv) nella città di New York, nonostante la telco avesse promesso una copertura capillare.

Per la verità in campagna elettorale si era maggiormente concentrato sulla necessità di nuovi asili-nido e sull’emergenza casa. Ma ora non si potrà permettere il lusso di trascurare l’innovazione tecnologica in una metropoli sempre all’avanguardia in tutti i settori e in particolare nell’hi-tech.

Di certo potrà prendere esempio dal predecessore autenticamente hi-tech: da sempre impegnato su questi temi, all’inizio di ottobre il sindaco uscente Michael Bloomberg (unico nella storia della città ad averla guidata per tre mandati consecutivi) aveva annunciato wi-fi pubblico gratis nei distretti commerciali dei cinque quartieri metropolitani, da Harlem fino alla punta sud di Manhattan, da Brooklyn a Long Island.

Aveva poi comunicato il lancio di WiredNYC, una piattaforma di rating incaricata di valutare la connettività broadband nelle infrastrutture presenti negli uffici con l’obiettivo di incoraggiare e accelerare l’uso della tecnologia.

“Se New York City vuole rimanere competitiva nell’economia globale – aveva detto l’ormai ex primo cittadino – dobbiamo trovare modi per sostenere gli imprenditori che stanno portando avanti il progresso tecnologico e creando posti di lavoro. Con queste nuove iniziative stiamo facendo investimenti focalizzati al miglioramento della città. Stiamo inoltre misurando il grado di connettività degli edifici e diffondendo queste informazioni, in modo che gli imprenditori possano prendere le decisioni migliori quando devono decidere dopo aprire un’azienda”.

Essendo stato rieletto per tre mandati, per i newyorchesi amanti dell’Ict sarebbe stato comunque impossibile tornare a votare per Bloomberg. Ma è possibile che, con i suoi annunci su progetti di innovazione tecnologica, intendesse spingere il candidato repubblicano Joseph Lhota, che però ha perso. Ora le speranze di una New York sempre connessa sono nelle mani di de Blasio.

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