GREEN ECONOMY

EIT Urban Mobility: come funziona il programma UE da 400 milioni per innovare la mobilità urbana

EIT Urban Mobility inizierà dal 2021 il programma di accelerazione di startup selezionate attraverso una call sulla mobilità. È solo uno dei vari progetti dell’iniziativa lanciata nel 2019 dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia per migliorare il modo di muoversi in città riducendo traffico e inquinamento

Pubblicato il 24 Nov 2020

EIT Urban Mobility

L’Unione europea ha cominciato a lavorare a pieno ritmo per rendere più sostenibile, intelligente ed efficiente la mobilità nelle città. È partito quest’anno il cofinanziamento fino a 400 milioni di euro per EIT Urban Mobility, un’iniziativa dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) lanciata nel gennaio 2019. Obiettivo: diventare il più grande progetto europeo per affrontare le sfide future relative alla crescita delle popolazioni urbane, costruire e mantenere le infrastrutture, contenere i costi economici e ambientali dovuti alla congestione del traffico, garantire maggiore accessibilità e sicurezza, migliorare la qualità dell’aria. A permettere tutto questo è un cofinanziamento (pari al 25% dell’impegno finanziario complessivo) fino a 400 milioni di euro, la cui erogazione è iniziata appunto quest’anno e che proseguirà fino al 2026. Nel piano sono coinvolte anche le startup innovative: si è appena conclusa la prima call dell’acceleratore di EIT Urban Mobility.

Come nasce EIT Urban Mobility

EIT Urban Mobility è un consorzio di 48 partner provenienti da 15 paesi, tra cui le città di Copenaghen, Eindhoven, Praga e Istanbul, il politecnico della Catalogna, l’istituto tecnologico di Israele, SEAT, l’École polytechnique fédérale de Lausanne, e Volkswagen Truck & Bus.  È stato lanciato nel 2019 per rispondere ad alcune necessità relative all’innovazione nella mobilità urbana.

Il 70 % dei cittadini europei vive in aree urbane e la mobilità urbana è responsabile del 40% di tutte le emissioni di CO2 del trasporto stradale. La congestione in tutta l’UE è spesso localizzata dentro e appena fuori le aree urbane e costa all’anno quasi 100 miliardi di euro, o l’1 % del PIL dell’UE. Dato che l’urbanizzazione avviene più velocemente del previsto a causa delle migrazioni, dei cambiamenti demografici e degli interessi economici, c’è una reale necessità di investire in moderni sistemi di trasporto urbano. La domanda di soluzioni di trasporto condivise, clean e on demand, per merci e persone nelle aree urbane, è ugualmente in rapida crescita, in quanto molte città europee fissano obiettivi ambiziosi in materia di clima per rispettare gli obblighi dell’accordo di Parigi. EIT Urban Mobility punta a garantire un sistema di mobilità urbana più ecologico, più inclusivo, più sicuro e più intelligente.

Dal 2021 il programma di accelerazione per startup che migliorano i trasporti

Partirà a gennaio 2021 l’EIT Urban Mobility Accelerator programme, programma finanziato dall’UE per startup innovative impegnate a sviluppare soluzioni avanzate per ridurre la congestione delle città e migliorare l’efficienza del sistema di trasporto, puntando alla transizione verso forme di trasporto a basse o zero emissioni. Il programma è stato lanciato con una call to action, che si è chiusa il 15 novembre 2020. Era suddivisa in due cicli e cinque aree geografiche differenti (denominate “InnovationHub”). Ogni sezione ha visto riunite insieme imprese, enti di ricerca, università che figurano tra i partner di EIT. L’Italia è risultata presente nell’Innovation Hub West grazie a Enea e alla Fondazione Politecnico di Milano.

Le iniziative che fanno capo a EIT Urban Mobility sono numerose. Per esempio nell’estate 2020 si è tenuto il programma Urban Mobility Special: Covid-19 EIT Accelerator Programme, in partnership con PoliHub per l’Italia, Futurebox per la Danimarca, Technion DRIVE di Israele e l’incubatore di innovazione UnternemerTUM.

Il programma, della durata di tre mesi, era rivolto a imprenditori che, attraverso tecnologie innovative e nuovi approcci di business, puntano a offrire sul mercato nuove soluzioni per risolvere le nuove problematiche di mobilità urbana. L’attenzione si concentrava in particolare sulle sfide causate dal Covid-19 e sulle opportunità per le città e gli ambienti urbani.

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