Il bando

Via alla selezione del nuovo DG Agid, ecco l’identikit

Nel giorno delle dimissioni di Alessandra Poggiani, il governo pubblica il bando per la ricerca del successore: identico a quello dell’anno scorso, elenca i requisiti per guidare l’Agenzia per l’Italia Digitale. Tempo massimo per le candidature il 13 aprile, la nomina prevista a fine mese

Pubblicato il 31 Mar 2015

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Nuovo direttore generale Agid cercasi. Il giorno stesso delle dimissioni di Alessandra Poggiani dall’Agenzia per l’Italia Digitale, cioè ieri, è stato pubblicato sul sito del ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione l’avviso pubblico di selezione per la ricerca del successore. Una tempestività che osservatori ed esperti interpretano in vari modi: alcuni fanno notare che evidentemente l’addio di Poggiani non è stato un fulmine a ciel sereno ma era preparato da tempo, altri sottolineano che in questo modo il governo conferma la sua volontà di tenere in piedi l’Agid (alcuni media ne paventavano addirittura lo smantellamento) e proseguire con celerità nelle politiche a sostegno del digitale in Italia; altri ancora avanzano l’ipotesi, naturalmente tutta da dimostrare, che, sebbene l’avviso pubblico preveda la candidatura spontanea, in realtà ci sia già un nome su cui puntare. In effetti, come succede di solito in questi casi, il toto-nomi è partito, tra rumors, illazioni e smentite.

Ma qual è l’identikit del perfetto DG di Agid? La linea sembra in qualche modo averla voluta dettare Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, quando, poco dopo la rinuncia di Poggiani, ha proposto in un post una persona “con eccellenti competenze tecnologiche e importanti esperienze manageriali, meglio se internazionali, alla guida di una squadra di professionisti selezionati e che possa sviluppare un nuovo metodo di lavoro, una nuova organizzazione con leve adeguate per vincere la sfida che abbiamo davanti”.

Questa la vision di Barberis. Il bando pubblico diffuso dal ministero rimanda a specifiche competenze. Peraltro sono le stesse competenze che erano state richieste a Poggiani, dal momento che il testo è identico a quello dell’anno scorso quando, dopo la rinuncia di Agostino Ragosa, primo DG di Agid, il 6 giugno 2014 si aprì ufficialmente la ricerca del suo sostituto.

Secondo il bando per il nuovo direttore agid deve perseguire innanzitutto “il massimo livello di utilizzo delle tecnologie digitali nell’organizzazione della pubblica amministrazione e nel rapporto tra questa, i cittadini e le imprese, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza e secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia”. La missione è dunque digitalizzare la PA.

Altro compito del DG è “il coordinamento informatico dell’amministrazione statale, regionale e locale (…) favorendo l’adozione di infrastrutture e standard che riducano i costi sostenuti dalle singole amministrazioni emigliorino i servizi erogati”.

Il successore di Poggiani dovrà inoltre perseguire “la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, in coerenza con gli indirizzi elaborati dalla Cabina di regia”.

Si dovrà occupare anche di spesa. Una delle sue funzioni è infatti “l’ottimizzazione della spesa in materia informatica delle pubbliche amministrazioni”, attraverso azioni di monitoraggio e supporto.Infine dovrà perseguire “la collaborazione con le istituzioni dell’unione Europea, lo svolgimento dei compiti necessari per l’adempimento degli obblighi internazionali assunti dallo Stato nelle materie di competenza e la promozione dell’innovazione digitale nel Paese”.

Chi intende candidarsi può presentare può scrivere a candidature@governo.it entro il 13 aprile. Quindi ci sono appena 13 giorni di tempo. La nomina del nuovo DG dovrebbe avvenire, si ipotizza, entro aprile.

Oltre ad allegare il cv, chi si propone dovrà riportare una sintetica descrizioni delle linee programmatiche che intende perseguire una volta diventato direttore generale. Per la trasparenza, l’elenco dei candidati sarà reso pubblico sul sito del Dipartimento della Funzione pubblica.

L’ultima volta, lo scorso luglio quando poi fu nominata Poggiani, erano arrivati sul tavolo del ministro Marianna Madia 154 curriculum. (L.M.)

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