Internazionalizzazione

Lovli si allea con Alibaba per portare il Made in Italy in Cina

La startup-supermercato del design italiano ha siglato un accordo con il re dell’e-commerce cinese: da ottobre via alle operazioni per aiutare le nostre aziende dell’Home&Living a penetrare in questo mercato. “Puntiamo anche a Russia e Stati Uniti” preannuncia il co-founder Tiziano Pazzini

Pubblicato il 25 Set 2015

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Una startup italiana porta il Made in Italy in Cina. Lovli, “supermercato del design Italiano” con oltre 1000 brand e 10.000 prodotti a catalogo (esclusivamente italiani) venduti in oltre 50 Paesi nel mondo, ha appena chiuso un accordo con il gruppo Alibaba, il “re” dell’e-commerce cinese quotato in borsa dal 2014, per portare le aziende italiane in Cina, dove le prime attività inizieranno già a ottobre. L’operazione rientra in pieno nella mission della startup, quella per cui Lovli nasce: aiutare le aziende italiane del settore Home&Living ad entrare nei mercati esteri attraverso il web, fornendo loro un expertise di grande livello.

La storia di Lovli è legata a doppio filo all’Italia sin dal percorso iniziale dei due fondatori: conosciutisi all’università, Tiziano Pazzini e Alberto Galimberti iniziano una carriera oltralpe come tanti ragazzi italiani costretti ad andare all’estero: il primo in Lussemburgo e il secondo negli Stati Uniti, entrambi in una multinazionale. A un certo punto, però, in controtendenza con il trend della fuga di cervelli all’estero, decidono di rientrare e di investire tutto sul nostro Paese, lanciando Lovli a ottobre 2012.

Qui la storia di Lovli, il talent store del design italiano creato da due “cervelli di ritorno”

Ad oggi la startup vanta oltre 1200 partner, più di un milione di prodotti venduti nel mondo in 50 Paesi diversi, in crescita del 300% rispetto al 2014, 2 milioni di reach al giorno, più di 300 mila utenti registrati e 230mila fan su Facebook. Numeri che la portano ad essere considerata uno dei più grandi network italiano di aziende dell’Home&Living online.

In meno di tre anni gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato di riferimento per molte aziende partner di Lovli. “Nonostante l’Italia sia nella top 3 mondiale per la produzione di arredo e design – afferma Tiziano Pazzini, co-founder di Lovli – solo il 2% delle aziende ha uno store-online in grado di raggiungere i clienti finali in tutti i mercati più potenziali. È per questa ragione che noi abbiamo deciso di portare il design italiano online, permettendone la distribuzione e la vendita in tutto il mondo, con particolare riferimento per i grandi mercati come Cina, Stati Uniti o Russia dove le aziende nostrane scontano ancora una scarsa penetrazione”.

Per raggiungere questo obiettivo, Lovli declina oggi la propria offerta di servizi sia verso il consumatore finale, con il proprio sito Lovli.it, sia verso le aziende del settore mettendo a loro disposizione la propria esperienza nello sviluppo e gestione dell’e-commerce di brand, la sua piattaforma logistica (in grado di consegnare al piano o di esegue montaggi complessi nei principali mercati di riferimento come Usa, Russia, o Nord Europa) e CustomerService specializzato nel mondo arredo, trasformandosi per le aziende in un partner globale di vendite online.

Grande negozio virtuale quindi dove il privato può scoprire prodotti iconici del Made in Italy da collezionare approfittando di offerte vantaggiose, ma anche partner industriale per le aziende dell’homeliving dando loro un aiuto pratico per sfruttare le grandi potenzialità dell’e-commerce (per fare alcuni nomi, si appoggiano a Lovli aziende quali Lago, Marzotto, Skitsch e Baleri).

Oltre all’accordo con Alibaba, c’è altro in vista nell’immediato futuro di Lovli. “In questa settimane – conclude Tiziano Pazzini – stiamo chiudendo un importante accordo logistico per il mercato americano, che ci permetterà di offrire alle nostre aziende un pacchetto di servizi mai utilizzati prima online, abbattendo contemporaneamente i costi logistici per le stesse aziende del 30%. Si tratta dell’ultimo passo che ci mancava per la conquista definitiva dell’America che da domani sarà molto vicina”. (L.M.)

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