Solidarietà online

Il crowdfunding in soccorso di Charlie Hebdo

Leetchi, piattaforma francese di donazioni online, ha già raccolto 140mila euro da destinare alla sopravvivenza della rivista satirica e ai familiari delle vittime. Cinquemila i partecipanti alla campagna, che chiude a fine mese. Altri aiuti dal mondo editoriale e da Google, mentre su eBay l’ultimo numero, oggi introvabile, ha raggiunto quotazioni stellari

Pubblicato il 12 Gen 2015

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Anche il crowdfunding corre in aiuto di Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese preso di mira dagli estremisti islamici il 7 gennaio scorso in un assalto che ha provocato 12 vittime. Leetchi, piattaforma francese di donation crowdfunding, ha aperto una campagna per Charlie Hebdo che allo stato attuale ha già raccolto quasi 140mila euro. Attraverso le piattaforme donation based è possibile fare donazioni per sostenere una determinata causa o iniziativa senza avere nulla in cambio, a differenza di quelle reward based, che prevedono omaggi in cambio di contributi economici, e delle equity based (azioni della società in cambio di finanziamenti).

Qui, come è giusto, prevale il concetto di donazione. Alla campagna, che resterà aperta fino a fine gennaio, hanno finora aderito 4.961 persone, contribuendo a una raccolta complessiva di 139.464 euro.

Il 100% della somma raccolta sarà destinata a garantire la sopravvivenza del periodico, orfano dei suoi vertici e di prestigiosi collaboratori, e a sostenere i familiari delle vittime.

Sul sito, attraverso un appello scritto in varie lingue, si invita a donare una cifra qualsiasi, anche piccola, purché siano tanti i partecipanti all’iniziativa, e si suggerisce di condividere la campagna sui social attraverso gli hashtag #JeSuisCharlie #JeDonne.

Per l’occasione Leetchi ha scelto di non applicare alcuna fee alle donazioni.

Nel frattempo sono state promesse donazioni anche da parte del mondo editoriale. Il direttore del Guardian Media Group, Alan Rusbridger, ha annunciato che l’azienda devolverà 100 mila sterline a Charlie Hebdo, mentre, secondo Les Echos, numerose testate francesi hanno risposto all’appello dell’organizzazione francese Presse e Pluralisme, promettendo di donare oltre 250 mila euro. In Francia sono poi diverse le testate che hanno offerto aiuti materiali. Libération ospiterà lo staff del settimanale nella propria redazione, mentre Radio France, Le Monde et France Télévisions hanno dichiarato che avrebbero messo a disposizione proprietà e risorse umane per permettere al magazine di continuare a vivere.

Google è parte di un fondo per i media francesi, il Fonds pour l’Innovation Numérique de la Press Digital (o Digital Press Fund), che dovrebbe donare 250mila euro al settimanale satirico. BigG non detiene il controllo del fondo ma ha un posto nel cda. Da qui la notizia che Google avrebbe consegnato direttamente quella cifra a Charlie Hebdo, notizia non del tutto corretta.

È anche corsa agli abbonamenti: migliaia di persone e istituzioni hanno acquistato l’abbonamento negli ultimi due giorni, arrivando quasi a triplicare le richieste. L’ultimo numero, il 1177, risulta ormai introvabile in edicola, e su Ebay viene venduto per decine di migliaia di euro. Ebay ha dichiarato che donerà ogni commissione al giornale.

L’impegno economico maggiore finora sarebbe però quello espresso dal governo francese. Ai microfoni di France 5, la Ministra della Cultura, Fleur Pellerin, ha annunciato l’intenzione di sbloccare un milione di euro da devolvere alla rivista.

Nonostante la tragedia che lo ha colpito il giornale va avanti e i suoi redattori si preparano alla più grande tiratura di sempre: un milione di copie. Il titolo della prima pagine del prossimo numero sarà “Le Journal de Survivants”, Il Giornale dei Sopravvissuti, e uscirà il prossimo 14 gennaio.

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