Il debutto

Crowdfunding: nasce The Funding Spirit, startup di Costa jr (e di un prof)

Il giovane membro della famiglia di Costa Crociere lancia il primo network di piattaforme per raccolta fondi online. Per ora è diviso in due sezioni, sport e cultura. Angel investor e co-founder è Giacomo Neri della Cattolica: ha investito 50mila euro con altri co-founder e top manager. «Non temiamo la concorrenza» dicono

Pubblicato il 10 Mag 2016

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Il team di The Funding Spirit

Un rampollo della famiglia Costa fonda una startup legata al crowdfunding con un docente dell’Università Cattolica più altri investitori. È stata presentata il 10 maggio a Palazzo Reale, a Milano, The Funding Spirit: non una semplice piattaforma di crowdfunding reward-based (modalità di raccolta fondi online che prevede piccoli omaggi o ricompense per chi finanzia un progetto in Rete), ma una rete di piattaforme, che per ora sono solo due – una incentrata sullo sport, l’altra sulla cultura – ma che potrebbero crescere di numero. Co-founder e chairman è Carlo Costa, proveniente da un’antica famiglia di imprenditori che con Costa Crociere ha conquistato la leadership nel settore crocieristico nazionale per poi cedere l’attività nel 1997. Attualmente la famiglia Costa controlla e gestisce, attraverso Costa Edutainment, l’Acquario di Genova, l’Aquafan e il Parco Oltremare a Riccione. Gli altri co-founder di The Funding Spirit sono Nikolas Fiorotto, oggi project manager, e Luca Gallotto. I giovani hanno convinto Giacomo Neri, docente di Strategia e Politica aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che è diventato co-founder e angel investor. “Non era il nostro professore, lo conoscevamo per altre vie. Gli abbiamo parlato dell’idea e gli è piaciuta” dice Costa. “Ci credo tantissimo” conferma Neri. Insieme a lui tra gli altri investitori c’è Frederick Penot, Ceo di Userfarm e direttore Sales & Marketing di IEN (Italian Entertainment Network), già Vice President Corporate Marketing di Costa Crociere; Tommaso Maria Chiorino, imprenditore, Chairman & Ceo di DCG.net, hub internazionale che offre soluzioni di comunicazione e marketing; e Giulia Jon, che per la startup si occuperà di controllo delle finanze. Più i giovani startupper Costa, Gallotto e Fiorotto. In tutto il team ha investito 50mila euro nell’iniziativa che parte adesso dopo circa un anno di lavoro preparatorio.

Gli ideatori sono convinti che la formula di The Funding Spirit risulterà vincente nonostante i competitor nazionali e internazionali e un modesto interesse degli italiani nei confronti del crowdfunding. Questo perché, sottolineano, The Funding Spirit è l’unico network di piattaforme di crowdfunding reward-based a misura di appassionati. Niente più contenitori unici dove confluisce ogni tipo di progetto in cerca di risorse: per chi ama lo sport c’è la piattaforma The Funding Sport, per chi ama la cultura c’è The Funding Culture. E, se tutto andrà bene, le piattaforme a tema potrebbero essere ancora di più.

Su The Funding Spirit le tipologie di campagne possibili sono due: “All or Nothing” oppure “Keep It All”. Nel primo caso il finanziamento avviene solo se l’obiettivo prefissato viene raggiunto almeno al 100% entro la data di scadenza stabilita. Se così non fosse, quanto raccolto viene restituito ai singoli sostenitori. Nel secondo caso al termine del progetto i promotori ricevono la somma raccolta indipendentemente dal fatto che sia stato centrato o meno il target di risorse pianificato. La piattaforma si prende il 5% di quanto raccolto nel corso della campagna.

Qualche esempio di campagna già presente: su www.thefundingsport.com si può sostenere Giacomo Altoè, giovane promessa della Formula 4 italiana. Ha 16 anni, corre per vincere, il suo avversario più temibile è Mick Schumacher, figlio del campione dell’automobilismo sportivo. Per chi preferisce la cultura su www.thefundingculture.it c’è un’occasione per sostenere la ricerca sui Delfini Metropolitani. Promosso dall’Acquario di Genova, il progetto punta ad approfondire la conoscenza dei cetacei presenti nella acque della Liguria.

“Sono nato a Milano, ho vissuto in varie parti d’Europa, sono un economista, ma sono appassionato di innovazione” dice il chairman Carlo Costa. “La nostra – prosegue – è l’unica rete di piattaforme di crowdfunding in grado di offrire soluzioni su misura a chi promuove campagne specifiche nell’ambito sportivo o culturale, con una attenzione in più per i progetti che abbiano un risvolto sociale. Abbiamo un team dedicato, che lavora fianco a fianco con gli ideatori, aiutandoli a mettere a fuoco gli aspetti più importanti di ciascuna campagna. E, fatto unico nel panorama internazionale, carichiamo direttamente noi ciascuna iniziativa garantendo una uniformità di linguaggio e una identità visiva altrimenti inesistenti”.

Sono attive in Italia da tempo altre piattaforme di crowdfunding, tra le quali per esempio l’italiana Eppela, che proprio ieri ha annunciato di essere in trattative con un investitore per un round di finanziamento da 20 milioni di euro. Perché l’utente dovrebbe scegliere, tra le tante, proprio The Funding Spirit? “È una rete di piattaforme, supporta gli ideatori delle campagne, ha un’identità visiva, garantisce una navigazione semplice, è in italiano e in inglese e offre sicurezza nei pagamenti” risponde Nikolas Fiorotto, co-founder e project manager dell’iniziativa, aggiungendo: “Nel prossimo futuro aggiungeremo anche altre lingue core. Partiamo dall’Italia, ma guardiamo al mondo. Nasciamo in un momento storico importante nel quale il mercato del crowdfunding sta crescendo a doppia cifra anno su anno su scala internazionale e le opportunità di fare business sono enormi. Bisogna solo saperle cogliere”.

“Sono diventato angel investor di The Funding Spirit – dice il docente Giacomo Neri – perché credo nel crowdfunding come formula di democrazia finanziaria. Iniziative come questa aiutano a far fiorire le tante gemme dell’imprenditorialità che esistono in Italia. Inoltre qui c’è un focus su segmenti valori ed emozionali, come il calcio e la cultura. Il crowdfunding è un settore a bassa intensità di capitale ma con tassi di crescita enormi”.

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