Politica e investimenti

Un fondo da 1 miliardo sulle energie pulite: così Gates, Bezos e Ma sfidano Trump

L’ex numero uno di Microsoft ha lanciato Breakthrough Energy Ventures Fund, un veicolo per investire su clean tech e rinnovabili sottoscritto dai fondatori di Amazon e Alibaba e da altri miliardari. È la risposta alle tendenze negazioniste sui cambiamenti climatici di The Donald e della sua squadra di governo

Pubblicato il 14 Dic 2016

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A Donald Trump e alla sua squadra di negazionisti climatici, a cominciare dall’ex petroliere Rex Tillerson nominato segretario di Stato, saranno fischiate le orecchie. Sembra che a colpi di innovazione, qualcuno più ricco di lui voglia fargli cambiare idea su cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale.

Bill Gates, l’uomo più ricco del mondo, ha lanciato un fondo da un miliardo di dollari per investire in energie pulite innovative. Si tratta del Breakthrough Energy Ventures Fund, è il più grande fondo del mondo che investe in tecnologie verdi, ha una durata di vent’anni, inizierà a fare investimenti dall’anno prossimo e ha come sottoscrittori alcuni dei più grandi innovatori del mondo, tra cui Jeff Bezos di Amazon, Jack Ma di Alibaba e Richard Branson di Virgin e venture capitalist di primo piano come John Doerr e Vinod Khosla.

Insomma, new economy contro old economy, e poco importa se nella stessa squadra ci siano competitor come Jeff Bezos e Jack Ma: tutti sentono di appartenere a un club di innovatori in grado di tenere testa, attraverso gli investimenti, ai pericoli rappresentati dall’amministrazione Trump. Tra l’altro, le risorse non mancano: se si mette insieme il patrimonio personale di tutti i miliardari che hanno sottoscritto il fondo si raggiunge la cifra monstre di 170 miliardi di dollari.

Il nuovo fondo, della durata di 20 anni, non avrà un solo segmento di investimenti. Sarà infatti “aperto” sia a startup che ad aziende già consolidate nel mercato. Nello specifico, il fondo investirà nella commercializzazione di nuove tecnologie green. Si occuperà di generazione di elettricità, stoccaggio, trasporto, usi dell’energia in ambito industriale, agricoltura ed efficienza energetica. Le società su cui punterà saranno sia startup che imprese già consolidate nel settore. “Siamo aperti verso qualunque soggetto sia in grado di produrre energia pulita, affidabile e a basso costo”, ha detto il co-fondatore di Microsoft, che l’anno scorso aveva annunciato di voler investire 1 miliardo di dollari in prima persona sullo sviluppo di tecnologie in grado di combattere l’effetto serra: la partecipazione a questo fondo, di cui è presidente, e altri investimenti già fatti o in programma sono la dimostrazione concreta di quanto annunciato.

La lunga durata del fondo, 20 anni, è motivata dal fatto che uno strumento del genere può produrre guadagni soprattutto a lungo termine. I venture capitalist che hanno investito più di 25 miliardi di dollari in energie rinnovabili tra il 2006 e il 2011 hanno perso, secondo uno studio pubblicato negli Stati Uniti, metà delle risorse investite perché si aspettavano ritorni sul breve periodo. In questo caso, non ci sarebbe questo rischio, dicono gli ideatori del fondo.

Bill Gates sa bene che investire in energie green è più difficile rispetto al puntare su settori come l’IT che portano a guadagni “veloci”: “C’è chi pensa che si possano mettere 50 milioni di dollari, aspettare un paio d’anni e sapere subito quanto hai ottenuto dall’investimento: nel campo dell’energia non è affatto così”. Tuttavia, spiega l’uomo più ricco del pianeta basandosi sulla stima in base alla quale il mercato dell’energia vale globalmente 6mila miliardi di dollari, “è un mercato così grande che, se davvero fornisci in modo alternativo una grande fetta dell’energia di cui ha bisogno il pianeta, il valore può diventare senza dubbio enorme”.

Nel presentare il fondo, l’ex numero uno di Microsoft non ha risparmiato stoccate al prossimo inquilino della Casa Bianca. Facendo riferimento all’iniziativa Mission Innovation, per cui 22 paesi, Usa compresi, si sono impegnati a raddoppiare gli investimenti in ricerca sull’energia pulita nei prossimi cinque anni, Gates, consapevole delle tendenze “fossili” e negazioniste sui cambiamenti climatici del nuovo governo, ha detto: “Il dialogo con la nuova amministrazione riguardo al modo in cui vedere la ricerca sull’energia sarà importante. Per fortuna, l’idea che la ricerca sia un buon affare per tutti non è una cosa che vale solo per una parte politica”. (m.d.l.)

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