Il selfie come password: l’esperimento di Mastercard

Il circuito legato alla carta di credito lancia Identity Check, un sistema di riconoscimento per i pagamenti legato ai dati biometrici che punta a sostituire i tradizionali (e talvolta poco sicuri) codici di identificazione con un autoscatto fatto con lo smartphone. Il meccanismo è stato già testato negli Usa

Pubblicato il 09 Mar 2016

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Selfie e impronte digitali al posto di password e codici di sicurezza: è quello che prevede il nuovo sistema di protezione dei pagamenti Identity Check che sarà avviato dalla prossima estate dal circuito Mastercard, azienda che, nel frattempo, sta conducendo dei test anche sulla rilevazione del battito cardiaco, della voce e dell’iride per autenticare l’identità dei clienti.


Il sistema di riconoscimento dei dati biometrici, che sarà operativo solo per i pagamenti online, prevede che all’avvio del comando di acquisto, invece di richiedere una password o un codice di sicurezza, il sistema invii un sms con una password o un codice provvisorio. Tale codice poi è ‘sbloccabile’ solo attraverso l’impronta digitale di riconoscimento dello smartphone o attraverso un selfie che riconosca i dati biometrici del proprietario dello smartphone e, per diretta conseguenza, della carta di credito a cui è abbinato.


Per poter confermare i pagamenti scattandosi un selfie – confermano da MasterCard – i clienti dovranno scaricare un’app disponibile per smartphone, tablet e computer. Per effettuare i pagamenti andranno comunque inseriti i dati della carta di credito, ma come autenticazione ulteriore i clienti dovranno guardare nella fotocamera del loro dispositivo e scattarsi una foto, oppure usare il sensore per rilevare le impronte digitali. Non solo, ma per dimostrare di non stare mostrando al telefono una foto scattata in precedenza sarà necessario muovere le palpebre“.

Il sistema Identity Check è frutto di una sperimentazione compiuta da MasterCard negli scorsi mesi, al fianco della First Tech Federal Credit Union, una cooperativa di credito che serve dipendenti e familiari del settore della tecnologia degli Stati Uniti: attraverso l’applicazione, i dipendenti First Tech hanno verificato l’autenticità delle donazioni online fatte per gli ospedali pediatrici Miracle Network in occasione di una maratona di beneficienza.

In base a un altro focus group condotto successivamente nei Paesi Bassi il sistema ha trovato un buon favore da parte degli utenti, che se ne sono detti soddisfatti nell’80% dei casi (95% dei casi di chi si è fatto riconoscere dalle impronte digitali).

Esiste anche una questione sicurezza: le password sono spesso facili da ricordare – aggiungono da MasterCard – ma anche da indovinare: se fino a oggi la tecnologia si è affidata a ciò che i consumatori sanno, cioè le password, da ora in poi si farà affidamento sul dispositivo che si possiede, come un cellulare smartphone, o addirittura su quel che si è, ossia sui loro dati biometrici“.

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