La bicicletta? In Giappone si parcheggia sottoterra

Eco Cycle è un parcheggio per bici sotterraneo e automatizzato: basta lasciare il veicolo in una specie di ascensore, spingere un bottone e aspettare che sia risucchiato dalla piattaforma meccanica. Il tutto in 13 secondi. Poi, una tessera con tag acquistata dal proprietario permette di riconoscere il mezzo. Guarda il video

Pubblicato il 18 Feb 2015

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La passione per le due ruote a pedali è una cosa seria per i giapponesi. Oltre ad accessori di ogni genere per gli amanti delle biciclette, hanno anche ideato un modo sicuro, pratico e soprattutto iper-tecnologico per parcheggiarle. A Tokyo c’è Eco Cycle, un enorme parcheggio sotterraneo completamente automatizzato. Spendendo l’equivalente di circa 18 euro si compra una tessera mensile alla quale viene associato un tag digitale. Il proprietario deve soltanto lasciare la propria bicicletta in una specie di ascensore, spingere un bottone e aspettare che sia risucchiata dalla piattaforma meccanica. Il tutto in circa 13 secondi. Il tag permette alla macchina di riconoscere ogni veicolo e di associarlo al proprietario della tessera magnetica, così diventa semplice recuperarlo.

ECO Bicycle Parking JP|GIKEN|

ECO Bicycle Parking JP|GIKEN|

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La casa produttrice di Eco Cycle, la Giken Ltd, ha previsto diverse dimensioni di parcheggio sotterraneo per contenere da 100 unità fino a oltre mille. Possono essere lasciate biciclette di ogni genere che rientrano in 1,95 metri di lunghezza e 1,25 metri di altezza, con ruote di massimo 71 centimetri.

Con oltre 13 milioni di abitanti, la città di Tokyo ha assoluta necessità di recuperare spazio nelle strade e questo hub sotterraneo di ultima generazione aiuta ad evitare il problema del parcheggio selvaggio e a far risparmiare tempo ai lavoratori che viaggiano su due ruote. Una soluzione che ha destato l’interesse di molte altre capitali in quanto consente anche di risolvere il problema dei furti di biciclette e degli atti di vandalismo. Le biciclette parcheggiate sotto terra, infatti, sono a prova di ladro e possono essere recuperate soltanto dal proprietario.

Considerando che in Italia spariscono circa 320 mila bici ogni anno, l’Eco Cycle potrebbe rappresentare la soluzione del futuro contro i furti delle due ruote a pedali e potrebbe arginare il danno economico derivante da questo fenomeno che, secondo la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), è pari a 150 milioni, comprendendo i mancati introiti per il settore e per l’indotto, oltre alle transazioni in nero che sfuggono a ogni controllo d’imposta.

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