Cosa cambierà con le driverless car

La svolta è attesa tra il 2020 e 2030. Più sicurezza sulle strade, ma nuovi rischi “digitali”. Ecco le previsioni di McKinsey e Bank of England. Con i rischi e le opportunità per le compagnie di assicurazione

Pubblicato il 13 Ago 2015

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L’auto senza conducente sta imboccando velocemente la strada del business. Come dimostra anche la recente acquisizione per 30milioni di dollari di VisLab, spin-off dell’Università di Parma, da parte dell’americana Ambarella. VisLab dal 2009 ha sviluppato una serie di software per la visione artificiale che le hanno permesso di mettere su strada, appunto, un’auto in grado di fare tutto da  sola. Anche se ancora la maggioranza degli italiani è diffidente (solo il 14,9% ne comprerebbe una secondo uno studio di Autoscout24), la tecnologia avanza e propone nuove sfide.

Le auto che si guidano da sole sono quasi pronte per rivoluzionare il mercato e la mobilità, servono soltanto un paio di anni ancora per renderle perfettamente affidabili: non solo multinazionali hi-tech come Google ed Apple, ma i nomi eccellenti dell’industria automobilistica come Bmw, Audi, Volvo, Mercedes, Toyota, Nissan, Jaguar, Land Rover, Ford si stanno dando da fare. Per non parlare di Tesla che, date le premesse di altissima sfida tecnologica dalle quali è partita, è certamente nel gruppo dei disruptor del mondo automobilistico.

Difficile prevedere quali potranno essere le reazioni del mercato: sicuramente perché il nuovo veicolo parta davvero serve non solo il passaggio dal prototipo al prodotto “consumer”, ma l’adeguamento di normative, regolamenti e disposti legali vari, ripensati per un’auto guidata non più da un essere umano, ma da un’intelligenza artificiale.

In particolare nel settore assicurativo, quale potrebbe essere l’impatto?

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Donatella Cambosu
Donatella Cambosu

Scrive di tecnologie, startup e innovazione da diversi anni. È condirettore della testata Startupbusiness e direttore di University2Business, piattaforma del Gruppo Digital360 orientata al mondo degli studenti universitari. Collabora anche con EconomyUp e InsuranceUp.

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