Open innovation

Generali: quando un gruppo “antico” punta sull’innovazione (con le startup)

L’azienda ha lanciato il Generali Innovation Challenge, vinto da Authometion con un progetto per la smart home. Tutto all’insegna dell’open innovation. Serra, Business development manager: «Mercato assicurativo in profondo cambiamento, puntiamo su semplicità e interattività»

Pubblicato il 09 Nov 2015

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Uno dei vincitori del Generali Innovation Challenge con, primo da sinistra, Fabio Santini (director of the developer experience division di Microsoft)  e a destra Gian Palo Meloncelli (Group Head of Business Development and Innovation di Generali)

Così antico e così innovativo: il gruppo Generali, che affonda le sue radici nel lontano Ottocento, è consapevole che, per continuare a crescere nel settore delle assicurazioni, deve innovare. Lo sta facendo già da qualche anno, e lo ha fatto anche di recente attraverso il primo “Generali Innovation Challenge”, progetto internazionale dedicato a ricerca e promozione di talenti e startup in grado, appunto, di rispondere alle nuove sfide di business del settore assicurativo attraverso idee innovative e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Organizzato in collaborazione con Microsoft venerdì 6 novembre presso Copernico a Milano, il contest è stato vinto dall’italiana Authometion, che ha presentato LYT Sonic, progetto per monitorare la sicurezza delle abitazioni attraverso l’integrazione tra una lampadina a Led e la tecnologia degli infrasuoni in grado di riconoscere i movimenti entro un’area di 150 metri quadri. Una soluzione innovativa meno costosa e complessa rispetto ai tradizionali sistemi di sicurezza.

In un solo mese di open-call sono state contattate oltre 3mila startup e di queste oltre 700 hanno usufruito della piattaforma di Generali

Innovation Challenge. Tre gli ambiti proposti: Internet of Things, gamification e utilizzo di canali alternativi per modelli di business innovativi nei mercati emergenti. Dei 40 progetti esaminati, sei sono stati invitati alla sessione conclusiva del “pitching day”. Il vincitore è stato scelto da una commissione composta da rappresentanti di Generali, Microsoft e del fondo di venture capital United Ventures.

Acceleratore premuto sulla open innovation, dunque. Ma perché, e soprattutto attraverso quali modalità, un grande gruppo assicurativo con 200 anni di storia alle spalle decide di scommettere sull’innovazione? “È una delle sei leve strategiche che abbiamo comunicato ai nostri investitori a maggio e la stiamo perseguendo in diversi modi, tra cui appunto quello di cercare tra le startup nuove idee e capabilities che ci aiutino a migliorare l’assicuratore del futuro” afferma Michele Serra, Group business development manager di Generali. “I nostri clienti – prosegue – vogliono un’interazione semplice e un’assicurazione semplice. È vero che innovazione è diventata una buzzword, un termine di moda. Ma la differenza tra chi vince e chi perde si vede dal modo nel quale innova”. Generali segue quattro linee-guida. Innanzitutto l’innovazione nelle assicurazioni automobilistiche: “Oggi la differenza non la fa solo l’età del guidatore ma come uno guida. Del resto la mobilità è in profonda trasformazione: c’è il fenomeno del car sharing, per esempio. Noi puntiamo al motor telematics, che comprende la presa in considerazione di elementi quali la scatola nera, i data analytics ecc. ecc. Ma siamo solo all’inizio di un lungo viaggio”.

Nel settore delle assicurazioni si sta anche aprendo uno spazio particolarmente originale nel quale il Gruppo Generali è primo in Europa: la wellness insurance. “Recenti statistiche internazionali – ricorda Serra – ci dicono che il 50% dei decessi è causato da scelte non salutari quali mancanza di esercizio fisico, regime alimentare non congruo, fumo. La wellness insurance sposta l’attenzione dal risarcimento del danno alla prevenzione e consiste nello stimolare uno stile di vita più sano. Se il cliente vive più a lungo e ha meno sinistri noi paghiamo meno. È un’interazione win- win, vantaggiosa per entrambi. Ed è un campo nel quale ci stiamo addentrando con successo”. La terza scommessa è sulla mobile innovation. “Ormai – spiega il dirigente di Generali – la comunicazione in mobilità è il primo canale utilizzato dai nostri clienti. In media un utente guarda lo smartphone 140 volte al giorno. Tra l’altro abbiamo fatto una partnership con una startup della Silicon Valley per ‘embeddare’ nei device le app di Generali”. Infine il quarto settore sul quale puntare è la home insurance per la casa connessa.

Chiave di volta dell’innovazione nelle assicurazioni è l’Internet of Things, l’Internet degli oggetti. “Le nostre vite stanno diventando sempre più connesse come consumatori – dice Luigi Barcarolo, Head of telematics competence center di Generali – e la connettività sta entrando nelle aree in cui spendiamo gran parte della nostra giornata: abitazioni, macchine… È un tema percepito da Generali come uno degli elementi di disruption del mercato del prossimo futuro e su questo vogliamo far leva per lanciare una nuova generazione di prodotti assicurativi che da una parte consentano una protezione aggiuntiva e dall’altra permettano di intensificare l’interattività col cliente attivando una serie di meccanismi di contatto con frequenza superiore a quella registrata in passato. In altre parole – conclude Barcarolo – nel mondo assicurativo tradizionale il cliente entra in contatto con l’assicurazione uno o due volte l’anno. Grazie alla connettività l’assicuratore non è più solo assicuratore di rischio ma fornitore di servizi per il cliente”.

A confermare la strategia innovativa di Generali è Gian Paolo Meloncelli, Group Head of Business Development and Innovation: “Il mercato assicurativo – ribadisce – è al centro di un profondo momento di cambiamento. Generali ha deciso di approcciare l’innovazione a differenti livelli: cercando partnership globali con player internazionali che abbiano competenze complementari come Microsoft e cercando di fare leva sulla comunità di innovatori, startupper, imprenditori al di fuori del Gruppo per generare idee, business model e soluzioni tecniche che possano aiutare a rispondere alle nuove sfide”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Microsoft, che ha collaborato al challenge per startup organizzato dalla compagnia assicurativa. “Le startup – ha detto Fabio Santini, direttore della divisione Developer Experience di Microsoft Italia – hanno un ruolo strategico dappertutto, particolarmente in Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile supera ancora il 40% e dove abbiamo il paradosso di avere un appetito per l’innovazione incredibile a livello di consumatori finali ed un basso grado di innovazione da parte delle imprese italiane. Avremmo bisogno di più startup per essere in grado di erogare servizi nuovi a beneficio di imprese e cittadini, per accelerare la trasformazione digitale del nostro Paese e siamo lieti di collaborare con Generali per ricercare e promuovere talenti e start-up in grado di rispondere alle nuove sfide di business del settore assicurativo”.

Il vincitore Authometion sarà sostenuto da Generali e Microsoft nello sviluppo del business plan e nell’incontro con potenziali finanziatori. In continuità con la strategia di innovazione, il vincitore ha inoltre ricevuto uno smartphone Obi Worldphones, azienda con la quale Generali ha di recente intrapreso una partnership per raggiungere mercati ad alta crescita con smartphone di design, accessibili e con l’offerta di servizi di grande utilità direttamente nell’home screen dei cellulari.

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