Investimenti

CharityStars, 1 milione di euro dai Moratti e da Unicredit

La piattaforma che mette all’asta oggetti ed esperienze con celebrità e aziende a sostegno del settore non profit punta ora all’internazionalizzazione. “Inizieremo da Londra, dove abbiamo già una sede e partnership con i club della Premier League” dicono i founder

Pubblicato il 28 Lug 2015

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I fondatori di CharityStars: Manuela Ravalli, Francesco Nazari Fusetti e Domenico Gravagno

“Vogliamo crescere all’estero, aggrediremo presto il mercato britannico e quello americano”. Correva l’anno 2013 quando da Francesco Nazari Fusetti, co-founder di CharityStars, così commentava la vittoria della prima edizione della 360by360 Competition, startup competition promossa dal fondo d’investimento in Venture Capital 360 Capital Partners.

Oggi la startup milanese che mette all’asta online oggetti ed esperienze con celebrities e aziende a sostegno del settore non profit, ha tutte le carte in regola per espandersi all’estero. Perché la startup nata nel 2013 da un’ida di Nazari Fusetti insieme a Manuela Ravalli e Domenico Gravagno, ha ampliato la propria compagine azionaria aprendo a nuovi investitori privati. Sette per la precisione: Leopoldo Seralvo, Federico Nordio, Niccolò Ragnini, Luca Carrante, l’ex vice Presidente dell’Inter Angelomario Moratti e Gilda Moratti. All’aumento di capitale è seguito anche un finanziamento a debito da parte di Unicredit pari a 290mila euro che porta l‘ammontare raccolto a 1 milione di euro.

Investimenti ed exit, la cada estate delle startup italiane

“Siamo orgogliosi ed entusiasti dell’allargamento della compagine azionaria, che va oltre il puro sostegno economico. I nuovi soci sono partner attivi di CharityStars che ci supporteranno ulteriormente nella crescita italiana ed estera”, spiega Nazari Fusetti.

I fondi serviranno principalmente per lo sviluppo all’estero, inizialmente nel Regno Unito, dove l’azienda ha già una sede operativa a Londra e sta riscontrando un forte interesse da parte di organizzazioni non-profit e celebrities. Non a caso, dopo il successo della partnership con il Liverpool FC altri club della Premier League, come Southampton e Manchester City, hanno da poco aderito alla piattaforma. Del resto la vocazione sociale e fortemente innovativa della startup non è mai passata inosservata. Anzi, ha attirato l’attenzione di onlus come Fondazione Telethon, Save the Children, Emergency.

Ogni anno le associazioni non-profit organizzano oltre 200mila eventi di aste benefiche nel mondo, un mercato stimato 16 miliardi di dollari, che CharityStars intende rendere connesso e accessibile online. “Come accaduto recentemente nel corso della cena di gala di un’importante fondazione sportiva, dove gli occhiali dell’ex calciatore della Juventus Edgar Davids sono stati aggiudicati ad un collezionista cinese, connesso durante tutto il corso della serata” continua il founder.

E se gli occhiali di uno sportivo non stuzzicano I vostri gusti al punto da farvi mettere mano al portafogli, provate a farvi un giro sul sito: potrete puntare su un caffè con Lapo Elkann, un business breakfast con Alessandro Profumo, una serata con Paris Hilton, una maglia autografa di Steven Garrand. E, ancora, potete aggiudicarvi un plettro autografato di Stef Burns, chitarrista di Vasco Rossi, o una giornata di shopping con Patrizia D’Asburgo, o la tuta da gara di Mika Hakkinen.

Ma le sorprese non sono ancora finite. Il 2015 è stato l’anno caratterizzato dal lancio della tecnologia “Livebidding”, un’app che consente a chi partecipa ad una cena di Gala di fare le proprie offerte direttamente via tablet o smartphone.

“La grande scommessa per l’immediato futuro di CharityStars passa dall’incontro tra il meccanismo tradizionale dell’asta dal vivo e gli strumenti tecnologici. Abbiamo reinventato l’esperienza utente di chi partecipa ad una asta fisica” prosegue Nazari Fusetti – “tramite l’app è possibile fare offerte in diretta per aggiudicarsi oggetti ed esperienze uniche, all’asta durante la serata” conclude il giovane imprenditore.

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