Investitori stranieri per una startup italiana, 400mila euro a Docsity

La piattaforma nata a Torino per scambiare appunti e ripetizioni online ha ottenuto fondi da 7 business angel, non solo italiani. Tra loro anche i founder di Soundcloud e GoEuro, un top manager di Dropbox più un francese e un newyorchese

Pubblicato il 09 Set 2015

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Il team di Docsity

Sette business angel italiani e internazionali hanno investito a titolo personale una cifra complessiva pari a 400mila euro in Docsity.com, piattaforma per lo scambio di appunti e l’online tutoring (ripetizioni sul web) creata da un gruppo di giovani di Torino.

Tra i nomi di spicco figura Narem Shaam, un indiano che ha studiato negli Usa per poi fondare GoEuro, startup in forte ascesa che fornisce un servizio per integrare orari e costi di tutti i mezzi di trasporto, dall’auto all’aereo, dal treno al bus, disponibile in sette Paesi europei, tra cui anche l’Italia (ma non negli Usa).

Altro investitore è Eric Wahlforss, co-fondatore di Soundcloud, grande stratup europea fornitrice di una piattaforma che permette ai musicisti di collaborare, promuovere e distribuire la loro musica, con quartier generale a Berlino dove è stata fondata a ottobre 2008.

Altro big investor è un top manager di Dropbox, società ideata e guidata dallo statunitense Drew Houston (ma questo investitore preferisce non essere nominato). Tra gli altri investor ci sono un francese, un newyorchese e alcuni italiani, anche loro per il momento volutamente anonimi. Un assemblaggio internazionale inusuale anche se appare un po’ trionfalistico (e impreciso) il titolo del comunicato stampa con cui è stata diffusa la notizia: La Silicon Valley investe in Italia…

Riccardo Ocleppo, 30 anni, torinese, Ceo e fondatore di Docsity, sembra voler mantenere un velo di riserbo sui dettagli dell’operazione. Si limita a dire a EconomyUp che i sette investitori sono stati individuati “dopo anni di decine di porte in faccia”. La svolta è arrivata con l’incontro personale tra Ocleppo e Narem Shaam, ma anche in questo caso lo startupper preferisce non fornire particolari: dice solo che “è stato Shaam a fare il passaparola con gli altri investitori”.

Così gli stranieri hanno messo l’occhio su questa realtà tutta italiana nata per consentire a studenti liceali e universitari di condividere appunti in modo innovativo, facile e veloce e poi estesasi all’online tutoring, ripetizioni via web. “A convincere gli investitori – dice Ocleppo – sono stati il fatto che abbiamo una base utenti consolidata, un modello di business solido, innovativo che già dimostrato di funzionare e un piede all’estero”.

Quattrocentomila euro divisi per sette investitori risultano essere poche decine di migliaia di euro per ciascuno: cifre relativamente irrisorie per chi è alla guida di società già affermate. “Per noi era comunque importante avere nomi di prestigio a livello internazionale in ambito startup, a prescindere dall’entità del finanziamento. Ci interessano di più le opportunità di networking” afferma il Ceo.

L’ingresso dei nuovi soci, si legge in un comunicato aziendale, consentirà a Docsity di consolidare la propria posizione in Italia investendo sul miglioramento del servizio offerto agli studenti e in iniziative di marketing mirate. Allo stesso tempo la crescita spontanea della community anche all’estero, pari a circa il 20% del traffico generato, apre nuovi scenari per sviluppare in futuro il modello di business anche in nuovi paesi.

Ad oggi Docsity conta 1,2 milioni di utenti registrati, cresce con una media di 1.500 nuove iscrizioni al giorno e ha a disposizione un archivio con 450 mila appunti e oltre 1 milione di risorse didattiche condivise dagli utenti.

“Il nostro modello di business – spiega il Ceo – sono i servizi e contenuti premium venduti attraverso la piattaforma: abbonamenti al sito, documenti messi in vendita dai migliori utenti, ma soprattutto ripetizioni e lezioni private erogate online dai nostri tutor certificati.”

“Oggi, su Docsity, uno studente trova un supporto a 360 gradi per preparare una verifica o un esame universitario” prosegue Ocleppo. “L’online tutoring chiude il cerchio: con il lancio del servizio, a marzo 2015, i nostri utenti hanno a disposizione, sette giorni su sette, tutor selezionati e certificati dal nostro staff per un supporto allo studio personalizzato e on-demand.”

Si stima che il mercato dell’online tutoring, o ripetizioni sul web, sia pari a 900 milioni di euro in Italia e a circa 15 miliardi di euro nel mondo.

Docsity nasce nel 2011 a Torino per consentire agli studenti liceali e universitari Italiani di condividere appunti in modo innovativo, facile e veloce. “Ero studente di ingegneria elettronica al Politecnico – racconta Ocleppo – e cercavo di trovare soluzione a una mia esigenza, quella di avere gli appunti delle lezioni. All’inizio è stato un hobby”. La società, costituitasi 2 anni dopo, è iscritta al registro delle startup innovative e può contare su un team composto da 11 collaboratori dislocato in due sedi, Torino e Roma. Nel 2014 è stata premiata a Dubai col Next Generation Award come start up culturale più interessante del momento.

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