Rocca (Assolombarda): «Trasformeremo l’area Expo in una Silicon Valley»

Il presidente degli imprenditori lombardi ha fatto il punto sui “50 progetti per far volare Milano” evidenziando i fattori che fanno avere fiducia in una ripresa. Molta attenzione è dedicata alle nuove imprese: «Vogliamo fare della città una Startup Town: per ogni fallimento, sono nate 19 startup»

Pubblicato il 16 Dic 2014

gianfelice-rocca-141216195054

Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda

L’Italia può riprendersi e la città in cui osservare la maggior parte dei buoni motivi per ripartire è Milano. La dichiarazione di fiducia è del presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, in occasione dell’incontro dedicato a “50 progetti per far volare Milano. Un anno dopo”.«Il nostro Paese non ha ancora finito di declinare, anche se il ritmo rallenta e fa pensare che ci stiamo avviciniamo al fondo della discesa. Ma Milano intanto mostra segnali chiari: ce la faremo», afferma.

Per il rilancio, dice Rocca, è necessario differenziarsi: «Serve inglobare la digital revolution, la laseristica, le produzioni 3d, l’Internet of things. E noi, a Milano e in Lombardia, abbiamo le imprese adatte per farlo». Intanto, il contesto favorevole c’è.

Dati alla mano, il presidente dell’associazione lombarda degli industriali ha mostrato che la Lombardia e il suo capoluogo hanno fatto registrare risultati economici incoraggianti, al di sopra della media nazionale. «Come produzione manifatturiera, la Lombardia continua a risalire da inizio 2013 e, fatto pari a 100 il 2005 alla fine del terzo trimestre 2014, è tornata a quota 97,1. L’Italia continua a scendere, e cade a quota 80,3. L’export lombardo segna nel terzo trimestre 2014 un incoraggiante +1,3%. La disoccupazione lombarda è del 7,7%, quella italiana è giunta al 13,2%. Il tasso di occupazione nostro è al 65,1%, quello italiano al 56%. Nelle imprese ritorna a prevalere la passione sulla disperazione. E, per ogni fallimento, in Lombardia in questo 2014 ci sono 19 startup».

Proprio a proposito delle startup, Rocca ha sottolineato che tra i 50 progetti messi in atto da Assolombarda articolati nel piano strategico Far Volare Milano ci sono alcuni piani specifici per le nuove imprese. «Vogliamo fare di Milano una Startup Town, e per questo dallo scorso aprile sono entrate gratuitamente in Assolombarda oltre 100 startup, due terzi delle quali innovative, abbiamo attivato un desk dedicato per supportarle dalla fase di costituzione alla gestione quotidiana e abbiamo aggregato 23 istituzioni e soggetti del nostro territorio per rendere più attrattiva Milano per questa categoria di imprese».

Una cartina di tornasole per verificare a breve le potenzialità di rilancio sarà naturalmente Expo2015. In merito, Assolombarda si è mossa su più fronti. A partire dall’accordo sul lavoro stretto con le organizzazioni sindacali. «È l’intesa più avanzata in tutta Italia per occupabilità, turni, orari, utilizzo dell’apprendistato e di contratti a tempo e flessibili. Abbiamo aiutato le imprese a lavorare con Expo». Un’altra iniziativa in tema è una piattaforma digitale, E015 per l’interazione in tempo reale di soggetti pubblici, cittadini e privati, per l’offerta di servizi integrati delle imprese e l’empowerment personale dei clienti e consumatori.

Forte attenzione è poi dedicata al dopo-Expo. Com’è noto, l’idea che frulla in testa a Rocca e agli altri imprenditori lombardi è quella di trasformare il sito della kermesse in una Silicon Valley italiana permanente. «Abbiamo catalizzato aziende e multinazionali disposte ad attirare risorse e talenti verso quel territorio. Stiamo trasformando la nostra idea in un progetto di fattibilità: si tratta di trovare la compatibilità finanziaria. Non sarà facile, ma faremo di tutto».

Secondo Rocca, al di là della congiuntura economica, ci sono fattori strutturali che rendono più facile la ripartenza per Milano. «La città può far leva sui suoi punti di forza. Cominciando dal mix delle sue specializzazioni. L’alta quota di manifatturiero medium hi-tech con forte presenza di metalmeccanica, chimica farmaceutica, alimentare e moda. L’elevata quota di servizi in informazione e comunicazione, la forte densità di addetti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, la concentrazione di grandi gruppi nazionali nel settore finanziario, del credito e assicurativo. Abbiamo in Lombardia 50mila addetti alla ricerca, pari al 21% del totale nazionale. E le imprese bio-med lombarde sommano il 49,5% del fatturato nazionale di settore».

Accanto alle imprese, osserva Rocca, c’è un sistema legato alla formazione e alla ricerca scientifica che è altamente competitivo. «La forza di Milano sta nelle sue otto prestigiose università con 180mila studenti di cui 13mila stranieri, nell’eccellenza raggiunta nel ranking internazionale di moltissimi suoi centri di ricerca, con 1.100 pubblicazioni su riviste scientifiche per milione di abitanti, rispetto alle 880 della Germania e alle 758 dell’Italia».

Tra i progetti per accompagnare le imprese lombarde alla crescita, il presidente di Assolombarda ne ha sottolineato quattro tra cui uno relativo ai giovani e alla scuola. «Abbiamo sostenuto e diffuso il contratto di apprendistato per l’inserimento dei giovani nelle aziende. Abbiamo realizzato accordi di rete in sei settori coinvolgendo 100 imprese aderenti e 80 istituti tecnici e professionali su 141 del nostro territorio, con 3.500 studenti inseriti in progetti di alternanza scuola/lavoro. Abbiamo creato 4 Fondazioni ITS (Istituti Tecnici Superiori) e svolto un ruolo primario nell’attivazione di 6 ITS (il 21% dei 29 lombardi nell’anno scolastico 2014-2015)».

«La città ha caratteristiche eccezionali», ha dichiarato Rocca. «Molti problemi, soprattutto in Italia, restano: non è il caso di nutrire infondati ottimismi. Ma la fiducia c’è, e la fiducia è il nostro petrolio bianco».


(m.d.l.)

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 3