Innovazione

La stampa 3D si studia a scuola

Al liceo Malpighi di Bologna è partito il progetto pilota 3d-Makers@School per consentire agli studenti di familiarizzare con la tecnologia della stampa tridimensionale. Coinvolta nel progetto l’Università di Stanford che ha elaborato un protocollo ad hoc per l’insegnamento delle competenze necessarie

Pubblicato il 27 Gen 2014

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Una stampante 3D

“Stampatelo bene in mente!”: chi, dopo un’interrogazione andata male, non si è mai sentito dire questa frase dal professore di turno? Un invito che però oggi cambia di significato: perché al liceo Malpighi di Bologna è partito il progetto pilota 3d-Makers@School, il cui obiettivo è quello di consentire agli studenti di familiarizzare con la tecnologia della stampa 3D, ormai sempre più diffusa in tutto il mondo in ambito tecnico e tecnologico.

Una ventina di liceali, durante le ore di un corso pomeridiano, dovranno progettare e realizzare un prodotto proprio grazie alla stampante 3D, mentre nella sede staccata di Castel san Pietro del liceo bolognese il progetto coinvolgerà, durante le ore di lezione, i professori di disegno, matematica e informatica.

La preside, Elena Ugolini, racconta che il progetto è nato dall’idea del professor Maurizio Sobrero, docente di Ingegneria economico-gestionale all’Università di Bologna, che è riuscito a coinvolgere anche i docenti del liceo e l’Università americana di Stanford, che ha già creato un network di scuole interessate al progetto della stampa 3D e che ha elaborato un protocollo ad hoc per l’insegnamento delle competenze necessarie.

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