Lelylan, l’Internet of Things “fai da te”

Una startup italiana propone una soluzione che permette di trasformare in 15 minuti qualsiasi oggetto in un oggetto connesso. Sia alle aziende, sia ai privati

Pubblicato il 07 Ago 2015

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“La domotica, per come l’abbiamo intesa negli ultimi 20 anni non ha funzionato. Alti costi, chiusura, mancanza di servizi ne hanno decretato il fallimento. Ora un nuovo nome, da domotica ad Internet delle Cose, assieme all’introduzione del web, di una nuova cultura, di maggiore semplicità, potrebbero cambiare le cose. Il potenziale è altissimo e tutti i big se ne sono accorti. Google con Nest ed Apple con HomeKit sono due degli esempi più importanti di come questo settore si stia rivoluzionando”. Così Andrea Reginato, fondatore di Lelylan, riassume l’evoluzione che ha portato dal concetto di domotica di cui si parlava qualche anno fa, al concetto di smart home e della più ampia categoria della internet delle cose. E’ proprio di IoT che si occupa Lelylan, startup che si rivolge al mondo dei maker, degli sviluppatori e al B2B.

Lelylan ha creato una piattaforma cloud, un set di tool e Api che permettono di connettere in rete gli oggetti domestici che utilizziamo quotidianamente, così da trasformali in oggetti smart che possano semplificare la nostra vita. In sintesi, con Lelylan ogni oggetto connesso avrà un URL, come se fosse un sito internet, e attraverso l’url si avrà il controllo ed il monitoraggio da remoto, ma anche la comunicazione intelligente fra dispositivi diversi che collaborano per raggiungere determinati obiettivi. Lelylan permette di creare oggetti connessi in 15 minuti, dichiara la società.

“Ad Amsterdam, qualche mese fa, dove eravamo l’unica startup italiana selezionata per The Next Web 2015, siamo arrivati con un’idea di startup legata all’internet of things che vuole rendere semplice entrare in questo mercato potenzialmente enorme, in cui i grandi colossi come Google, Apple e Facebook stanno entrando – racconta il fondatore Andrea Reginato – Il sogno di connettere elettrodomestici, luci, videocamere, allarmi, rilevatori di fumo e gas, irrigazione, video sorveglianza, riscaldamento, condizionamento, audio, video e qualsiasi altro oggetto abbia senso connettere, sembra essere alquanto affascinante.

La piattaforma è in open beta da ottobre e ha già riscosso moltissimo interesse, sono già oltre 1600 i makers che sperimentano e creano soluzioni legate a vari aspetti, come al mondo dell’illuminazione, della cucina e del giardinaggio”.

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Il prossimo step per Lelylan è quello di creare collaborazioni con aziende che vogliano entrare nel mondo dell’internet delle cose. Sono innumerevoli infatti, gli oggetti che potrebbe essere utile connettere in rete, e sono innumerevoli le aziende che li producono, anche se non sempre hanno al loro interno le competenze per rendere i propri prodotti smart. Lelylan si rivolge a questi produttori, abbattendo le necessità di costi, tempi e skills che queste società devono avere.

“C’è ancora molto lavoro da fare, ma le cose stanno cambiando. Si può comprare un singolo oggetto, lo si può installare con semplicità senza la necessità di un installatore, ci sono app specifiche ben studiate e i costi si stanno abbassando. Certo, problemi irrisolti come la mancanza di uno standard comune o la sicurezza, sono temi caldi che devono essere esplosi in modo chiaro, ma molto può essere creato. Ciò che solo fino a qualche anno fa era semplice immaginazione, oggi sta diventando alla portata di tutti. Allo stesso tempo una tecnologia che in qualche modo spaventava per la sua complessità, sta ora diventando un qualcosa di comune che oltre ad incuriosire, si può anche concretizzare.”

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