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Il Gruppo Pozzoni investe 225mila euro su Memeoirs

Uno dei protagonisti del settore della carta stampata sposa il progetto della neoimpresa digitale attrezzata per trasformare le conversazioni email e Facebook in libri. A dimostrazione che tradizione (carta) e innovazione (digitale) possono camminare insieme

Pubblicato il 13 Mar 2014

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Il digitale sotterrerà la carta? No, a quanto pare. Almeno non per Gruppo Pozzoni, uno dei protagonisti industriali nel mondo della stampa, che ha appena deciso di scommettere 225mila euro su Memeoirs, la startup digitale attrezzata per trasformare le conversazioni email e Facebook in libri.

Proprio così. In un mondo ormai alla mercé del digitale, inondato di bit, short message linguisticamente sviliti e sentimenti sbattuti sui social, in cui anche i libri si leggono su dispositivi elettronici, ritorna la voglia della carta stampata, dove a far da padrone erano diari personali e lettere, annotati a inchiostro e in bella grafia, che tenevano traccia dello scorrere lento del tempo, di amori, odi, vendette, segreti inconfessabili, sogni, desideri.

E la voglia ritorna con un’idea alquanto alternativa: raccogliere le conversazioni online in un libro. Memeoirs, startup creata da FitMemes S.r.l., permette questo ritorno al passato, back to the future. Si tratta di una piattaforma web attrezzata proprio per trasformare le proprie conversazioni email in libri: il caso tipico può essere quello delle conversazioni tra fidanzati, amanti, amici. Nuova startup digitale, dunque, Memeoirs propone come sfida quella di restituire importanza alla carta, all’intimità di uno scambio e recuperare la bellezza dello scrivere.

La sfida è stata accolta dal Gruppo Pozzoni che ha subito investito nel progetto ben 225mila euro, ai quali potrebbero aggiungersi 175mila euro di matching fund della Provincia Autonoma di Trento, per un totale di 500mila euro.

“La nicchia di mercato con la quale abbiamo aperto le nostre danze è molto ben definita: coppie che si scrivono d’amore e desiderano celebrare e ricordare i propri scambi con un prezioso artefatto – spiega Giacomo Miceli, uno dei tre fondatori di Memeoirs – . La natura fisica del nostro prodotto rientra perfettamente nella nuova logica del libro, inteso come oggetto personale e personalizzato, unico esemplare da custodire con affetto e col quale riscoprire il passato come si fa con un album di fotografie. Siamo nel business della memoria”.

È d’accordo Luca Canepa, presidente di Memeoirs, che ha seguito l’operazione che ha portato Pozzoni Group nel capitale sociale della startup. “Una scelta dettata da una componente ‘affettiva’ per tutto ciò che è carta stampata, ma soprattutto dalla lungimiranza” – afferma – “in questo momento Pozzoni è un partner finanziario, che porta capitale e grande know-how, guardando a tutto un insieme di potenzialità che questa startup può esprimere. Il modello di business di Memeoirs e la sua tecnologia possono avere declinazioni”.

Memeoirs si sta, infatti, lanciando verso nuovi mercati e a breve sarà possibile creare libri dalle chat di Facebook, Whattsapp e altri social network. E non è ancora finita: la sfida più grande per il futuro sarà integrare numerose altre sorgenti d’informazione come blog o servizi di archiviazione di foto, senza intaccare la semplicità d’uso della piattaforma.

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