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«Con la mano sulla spalla ci faceva sognare la Borsa»

«Per noi startupper Enrico Gasperini era come un papà. Ci dava tutto: aiuto, consigli, sogni. E ci diceva: Con il proprio lavoro ognuno può contribuire a rendere il mondo un posto migliore» racconta Claudio Cubito, founder di Growish, startup incubata da Digital Magics

Pubblicato il 06 Nov 2015

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Claudio Cubito, founder di Growish

Era un visionario Enrico Gasperini. Per noi startupper non era solo un punto di riferimento, ma un papà: uno che ti aiuta nei momenti di difficoltà (che per le startup sono tanti), standoti vicino, mettendoti una mano sulla spalla e trasmettendoti quella fiducia nel mondo che l’ha sempre contraddistinto. Ci dava tutto: aiuto, consigli, sogni.

È grazie a lui che dopo 20 anni ho lasciato il mio lavoro e mi sono reinventato startupper. “Attraverso il proprio lavoro ognuno può contribuire a rendere il mondo un posto migliore” mi ha detto. Così mi sono messo al servizio dell’innovazione digitale.

Aveva un’idea che sfidava ogni ostacolo: “tutte le startup possono aspirare alla quotazione in Borsa” diceva. “Il mio sogno è che ognuno di noi possa fare un’ipo”. Ti faceva apparire come possibili e semplice anche le cose apparentemente impossibili. Aveva la capacità di farti vedere le cose con occhi diversi, da vero innovatore. Merito del suo grande carisma, delle sue grandi capacità professionali, della sua totale fiducia nel talento delle persone.

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