C'è un grande assente nel mercato dell'innovazione: le aziende. "La vera crescita del venture capital italiano dipenderà anche dalla capacità delle corporate italiane di fare M&A e reinvestire nelle startup. Non possiamo dipendere solo dagli investimenti esteri", dice Fabio Mondini, business angel organizzato che, dopo diverse esperienze all'estero, da qualche anno è tornato ad operare in Italia. È stato tra i primi investitori di Keyless, startup di italiani a Londra che ha fatto la sua exit da poco (ne abbiamo parlato le scorse settimane) ma con una multinazionale americana. C'è ancora troppa cautela tra le aziende italiane, che pure sono più attente all'innovazione e alle startup, come sta dimostrando Mondadori, che ha avviato un suo acceleratore interno e ha cominciato a sviluppare progetti con le startup selezionate. O, in un altro settore, come Probios che investe su una startup di prodotti vegetali. Vedremo se ci sarà la voglia e la capacità di affrontare il rischio che l'innovazione comporta.
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