Martino (car2go): il carsharing peer to peer va tenuto in considerazione (ma attenzione alle regole)

Martino (car2go): la rivoluzione urbana del car sharing

«Il carsharing ha cambiato la mentalità dei cittadini», dice il country manager della società tedesca. «Nella versione a flusso libero è un servizio per le grandi città». Il fenomeno della condivisione fra privati? «Va seguito, prestando attenzione ai processi di intermediazione che genera e alle questioni fiscali»

Pubblicato il 26 Lug 2017

Martino (car2go): la rivoluzione urbana del car sharing

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Una piccola rivoluzione urbana. Questo ha prodotto l’introduzione del carsharing nelle grandi città italiane, a partire da Milano dove sono circa 100mila la settimana i noleggi effettuati dagli operatori presenti. Uno di questi, il più diffuso e il primo nel formato a flusso libero (il contrario di quello station based che prevede ritiro e consegna in aree di parcheggio definite) è Car2Go, società che fa parte del gruppo Daimler Benz (insomma, Mercedes).

Il futuro della mobilità è uno dei temi in agenda del all’EY Capri Digital Summit di ottobre con una sessione dedicata a cui parteciperà anche Gianni Martino, country manager Italia di Car2Go che in questa video-intervista sottolinea l’importanza del car sharing nelle smart cities ed esprime anche la sua posizione su una delle evoluzioni più controverse del carsharing, quello fra pari, peer to peer, cioè tra privati che condividono l’auto come è successo con gli appartamenti, abitudine che ha generato il fenomeno Airbnb.

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