OPEN INNOVATION

Osservatorio Startup Intelligence 2018: parte la nuova stagione, ecco come funziona

Il programma degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, realizzato in collaborazione con il PoliHub, comincerà in ottobre. In questa quinta edizione una novità: oltre la ricerca e i 6 workshop di scenario, prevista una serie di tavoli di confronto su temi che saranno definiti con i partner

Pubblicato il 03 Lug 2018

Il kickoff dell'Osservatorio Startup Intelligence 2018-2019

Osservatorio Startup Intelligence, anno quinto. I lavori per la nuova edizione della piattaforma di open innovation per imprese piccole, medie e grandi sono cominciati, con una crescente attenzione dal mondo delle aziende e alcune novità.

L’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con PoliHub, si inserisce nel quadro di attività degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, nati nel 1999, quasi 20 anni fa quando di digitale e innovazione si parlava ancora poco. L’innovazione era una questione per addetti ai lavori. Adesso sono 34, nel 2017 hanno avuto 370 sostenitori e 7.200 partecipanti ai workshop e hanno realizzato 210 eventi a dimostrazione dell’ampiezza dei temi di innovazione trattati. “Rispondere alle esigenze di innovazione delle imprese ispirandoci alle startup, come modello organizzativo e di processo”. Così Alessandra Luksch sintetizza l’obiettivo dell’Osservatorio Startup Intelligence, di cui è direttore.

Entro luglio si chiude la formazione per la nuova edizione, perché il percorso in programma da ottobre viene costruito anche in base alle esigenze e alle richieste dei partner, a partire dagli ambiti di ricerca.

Osservatorio Startup Intelligence, gli obiettivi

«Favorire la Contaminazione e anticipare alcuni trend prima di avere gli use case degli altri Osservatori»: con questo scopo è nato Startup Intelligence, ricorda Andrea Rangone, uno dei fondatori degli Osservatori Digital Innovation oggi CEO del gruppo Digital360. «L’idea è che qui si lavora sulla frontiera dell’innovazione». 

Cinque sono gli obiettivi del progetto Startup Intelligence

  1. Ricerca – Fornire informazione e dati aggiornati sull’innovazione tecnologica e di business proveniente dalle startup nazionali ed internazionali
  2. Scouting – Supportare lo scouting di startup che possono diventare fornitori di soluzioni/servizi e/o partner di business innovativi
  3. Community – Favorire il confronto tra manager e professional di aziende diverse che si occupano di innovazione per favorire lo scambio di esperienze e competenze
  4. Sensibilizzazione e Contaminazione – Contribuire a diffondere la cultura e le competenze imprenditoriali all’interno dell’impresa
  5. Visibilità – Dare visibilità alle imprese impegnate nell’innovazione aperta anche come stimolo di sistema

Come funziona l’Osservatorio Startup Intelligence

Dopo il kickoff di fine giugno, il programma dedicato ai partner comincerà in ottobre e durerà fino a giugno 2019. Prevede attività di ricerca in 6 ambiti, con una forte interazione con i ricercatori. Quindi 6 workshop di scenario e di scouting. In agenda anche quattro momenti di approfondimento su metodologie, processi e organizzazione dell’innovazione. L’edizione 2018-2019 propone una novità: una serie di tavoli di confronto su temi che saranno definiti nel corso dell’attività.

I valori distintivi del progetto sono diversi, sottolinea Alessandra Luksch: la ricerca dell’Osservatorio Digital Innovation di riferimento per ogni ambito di innovazione; la competenza di 30 ricercatori coinvolti in ogni edizione; oltre 7900 startup analizzate in 4 anni; 600 “schedate”, 170 incontrate. E tutti gli incontri si possono sempre rivedere on demand nel caso non sia possibile partecipare.

Osservatorio Startup Intelligence, che cosa dicono partner e startup

«Grazie all’Osservatorio è migliorata la conoscenza con gli altri innovation manager del nostro gruppo», ha detto Marco Banfi di BNP Paribas Leasing Solutions in occasione del Kickoff dell’Osservatorio Startup Intelligence 2018-2019. «Per il principio della rotazione avremmo dovuto cambiare partner, ma non abbiamo trovato un’offerta equivalente», aggiunge Federica Caracciolo di ACI. E Renata Cheli di Siram aggiunge: «La condivisione in azienda dei contenuti dell’Osservatorio ha creato una forte cultura interna sull’innovazione».

In generale la quasi totalità dei partner ritiene che l’Osservatorio sia utile per migliorare la comprensione degli scenari dell’innovazione e una buona metà lo considera un acceleratore delle opportunità di innovazione interna all’azienda così come delle collaborazioni con startup.

Le startup invece considerano la partecipazione all’Osservatorio come un’importante occasione per sviluppare contatti con le aziende ma anche per fare rete con altre startup dello stesso settore. Interessante anche l’effetto rilevato sul miglioramento della propria offerta: il confronto con le imprese partner e con le altre startup evidentemente aiuta a rilevare alcuni limiti del proprio progetto e a intervenire per eliminarli. Una su quattro delle startup arriva a lavorare con le aziende, con proof of concept o accordi di fornitura.

I temi dell’Osservatorio Startup Intelligence 2018-2019

  • Data science & analytics
  • Internet of Things
  • Blockchain
  • Customer Care
  • Data Collection & Insights

Sono questi (in ordine di preferenza) i temi di interesse segnalati dagli innovation manager che hanno partecipato all’incontro di Kickoff del 28 giugno. Da questa base il team dell’Osservatorio Startup Intelligence partirà per definire il programma della nuova edizione, dopo aver ascoltato le line di business delle aziende partner, i partner assenti e i nuovi che decideranno di aderire nel mese di luglio.

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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