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Corporate Venture Capital in Europa, bene ma non benissimo

Il record degli investimenti segnato nel secondo trimestre di quest’anno non deve spingere a facili trionfalismi. Perché la crescita è trainata da poche grandi operazioni ed è inferiore rispetto al comparto. A farla da padroni poi sono gli americani. Quindi la strada è ancora lunga

Pubblicato il 31 Ago 2021

Venture Capital

Interessanti dati sul Corporate Venture Capital in Europa sono stati diffusi da Stryber settimana scorsa, come tempestivamente riportato da EconomyUp.

Ciò che balza all’occhio – e che è stato enfatizzato dalla stampa internazionale – è il nuovo record segnato nel secondo trimestre di quest’anno ($5.78 miliardi). È tre volte il valore registrato nello stesso periodo dello scorso anno. La pandemia non sembra pertanto avere rallentato le attività di investimento delle grandi aziende in startup, che sembrano avere proseguito nel proprio inesorabile trend di crescita.

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Fonte: Stryber

Ma c’è un ma. Se si guarda con maggiore attenzione ai dati, l’eco trionfalistico che è stato dato alla notizia in parte si spegne. Ci sono tre aspetti che richiedono un supplemento di indagine.

1. Corporate venture capital in Europa: poche grandi operazioni

I volumi investiti dalle aziende sono in crescita, ma il numero delle operazioni (deals) è in calo. Sia nel primo che nel secondo trimestre di quest’anno si sono chiusi meno deals rispetto allo scorso anno. Quindi la crescita non è diffusa quanto piuttosto trainata da qualche outlier (in primis, gli $800M raccolti da Messagebird e i $650M da Wefox).

2. Crescita inferiore rispetto al comparto

Gli investimenti sin CVC sono in crescita ma crescono meno di quanto stanno crescendo gli investimenti in Venture Capital in Europa. Difatti la quota degli investimenti CVC è scesa dal 23% del primo trimestre al 17% (era il 19% nello stesso periodo di un anno fa). Siamo ampiamente sotto un quinto del totale investito. Nota metodologica importante: le statistiche degli investimenti non misurano esattamente il capitale investito rispettivamente da CVC e da Venture Capital quanto piuttosto gli investimenti cui hanno partecipato fondi di CVC quelli conclusi esclusivamente da VCs. Indi l’effettivo capitale investito da aziende è significativamente più basso di quanto indicato (probabilmente meno di un terzo degli importi indicati).

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Fonte: Stryber

3. Il grosso degli investimenti viene da aziende americane

Questa non è una novità. I player a stelle e strisce continuano a fare la voce grossa. GV, Second Century Venture e Salesforce hanno partecipato a 18 deals nel secondo trimestre, di più delle prime dieci aziende europee messe insieme. Lo stesso vale, perlatro, anche sul fronte del M&A ove gran parte delle acquisizioni di startup sono compiute da aziende americane.

Quindi, il corporate venturing in Europa sta senza dubbio sviluppandosi – e questa è un’ottima notizia. Ma una lettura attenta dei dati suggerisce di evitare trionfalismi. Long way ahead.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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