SMART BUILDING

Internazionalizzazione, l’italiana Sclak (Internet of Things) acquista la tedesca Nello.io

L’azienda milanese Slak, nata nel 2014, è proprietaria di una tecnologia per il controllo efficiente e sicuro degli accessi tramite smartphone. Nel suo percorso di internazionalizzazione, ha acquisito la società di Monaco che consente di gestire tramite app gli accessi su parti comuni e appartamenti o uffici

Pubblicato il 12 Dic 2019

Andrea Mastalli, CEO di Sclack

La società innovativa italiana Sclak, attiva nell’Internet of Things e proprietaria di una tecnologia per il controllo efficiente e sicuro degli accessi tramite smartphone, ha acquisito la tedesca Nello.io.

Che cosa fa Sclak

Sclak è una società innovativa fondata nel 2014 e operativa nel settore dell’Internet of Things, attraverso l’offerta di un sistema digitale di gestione e controllo degli accessi. L’azienda è operativa in Italia e, attraverso rivenditori e ambassador, in altri Paesi quali Spagna, UK, Hong Kong e Australia. A giugno 2018 Sclak ha chiuso un primo e importante round di finanziamento da 3 milioni di euro interamente sottoscritto da Vertis SGR, società di gestione del risparmio indipendente attiva nel private equity e venture capital, attraverso il fondo “Vertis Venture 2 Scaleup”.

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Che cosa fa Nello.io

Nello.io è una piattaforma che consente la gestione, tramite app, degli accessi su parti comuni e appartamenti o uffici. Nata e operativa nel mercato tedesco, è tra le più interessanti sia per le potenzialità di crescita sia per la posizione geografica che la rende chiave per lo sviluppo in Europa centrale e del nord.

Perché l’acquisizione di Nello.io da parte di Sclak

Dopo essersi estesa in modo organico sul territorio nazionale, stringendo parallelamente le prime partnership commerciali strategiche oltre confine, Sclak ha colto l’opportunità di accelerazione alla crescita rilevando Nello.io. Con questa acquisizione aumenta di circa il 40% il numero di installazioni e accessi gestiti, che passano rispettivamente a oltre 20 mila installazioni su cui si registrano oltre mezzo milione di accessi al mese.

L’operazione consente alla società italiana di compiere un passo decisivo nella strategia di posizionamento e presidio nei crescenti segmenti dello smart building (che oggi rappresenta circa il 50% del business), della ricettività (che rappresenta circa il 30% e sarà particolarmente sostenuto dall’integrazione con Nello) e dello smart delivery (che rappresenta circa il 10%).

Inoltre la società potenzia parallelamente il team di sviluppo tecnologico, che da ora opererà tra la sede di Milano e la nuova sede di Monaco. A Monaco avrà base anche il team di marketing e commerciale dedicato al mercato BtoC e prevalentemente concentrato sulla vendita online, che affiancherà e completerà le attività del team BtoB, che opera da Milano con un approccio di presidio fisico e personalizzato della clientela.

Andrea Mastalli, CEO Sclak: “Procediamo verso l’internazionalizzazione”

“Al netto del tempo necessario per lo sviluppo della nostra tecnologia,  siamo commercialmente sul mercato dal 2017 e, da allora, abbiamo più che raddoppiato la nostra crescita” ha dichiarato Andrea Mastalli, founder e CEO di Sclack. “Un risultato importante se si considera il carattere innovativo delle nostre soluzioni che impattano fortemente sul quotidiano delle persone. Con noi possono abbracciare una modalità completamente diversa ma più flessibile e sicura di gestione di un’abitudine consolidata come quella di apertura e chiusura di una porta, o di un armadietto o cancello,  a casa propria o altrui, in ufficio o in negozio. Oggi con questa acquisizione creiamo le condizioni per registrare una crescita straordinaria sul mercato tedesco, che nei nostri piani stimiamo possa raggiungere fino al 100%, e mantenere un solido trend a doppia cifra sul mercato italiano”.

Mastalli aggiunge: “Siamo molto orgogliosi di questa operazione, sia perché ci proietta definitivamente su un percorso di internazionalizzazione, fin da subito intrapreso attraverso partnership commerciali strategiche che già oggi generano circa il 30% del nostro business all’estero, sia perché l’acquisizione dimostra che la tecnologia e le competenze italiane possono giocare un ruolo di guida nel processo di consolidamento in corso in questo settore che sta registrando un interessante fermento in termini di M&A”.

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