Vino online, ecco perché non è una nicchia

Il founder di Tannico, startup che ha appena ricevuto un finanziamento di 3,8 milioni, ricorda i numeri del mercato: 10 miliardi solo in Italia e 250 nel mondo. L’ecommerce rappresenta ancora solo lo 0,5% nel nostro Paese. Non può che crescere, per un prodotto con altissime potenzialità sui mercati internazionali

Pubblicato il 06 Ott 2016

vino-140109163728

Marco Magnocavallo, founder di Tannico e P101 Insightful Venture Capital

Quando si parla di mercato online del vino sono in molti a etichettarlo come nicchia, ma è veramente un segmento così ridotto?

I NUMERI DEL VINO
Partiamo da alcuni semplici dati:
· Oltre 100.000 le aziende vitivinicole italiane;
· Quasi 10 miliardi di euro il valore del vino venduto in Italia;
· Oltre il 10% del mercato è composto da vino con un prezzo oltre i 7 euro, quello che viene definito vino da enoteca;
· Più di 1 milione di italiani consumano vino da enoteca;
· Nel mondo il mercato del vino totalizza 250 miliardi di euro;

Possono bastare questi quattro dati per capire come il mercato del vino non sia una nicchia quanto invece, in Italia ma anche in Europa, un mercato enorme e per l’online un canale ancora largamente inesplorato e con una sicura crescita per gli anni a venire.

Quali sono quindi i motivi per cui in Italia, rispetto ad alcuni paesi europei come la Francia e il Regno Unito, la penetrazione delle vendite online di vino si attesta ancora solo allo 0,5% del mercato?

IL RITARDO DELLE VENDITE ONLINE
Il primo elemento è legato al ritardo nella crescita delle vendite online in Italia rispetto agli altri paesi. Un ritardo che ci trasciniamo da anni e che lentamente stiamo recuperando in tutte le categorie merceologiche (e-commerce italiano a +16% nel 2015 secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano). Un secondo punto è sicuramente legato alle abitudini storiche degli italiani che sono abituati da sempre – ma sempre di meno per le nuove generazioni – ad acquistare il vino direttamente in cantina dal produttore. In ultimo c’è un motivo difficilmente spiegabile ma che registriamo parlando con le persone ed effettuando interviste dirette quando ci viene detto: “si può veramente comprare il vino online?”. Ebbene sì, il vino si può comprare online: è più comodo, c’è una scelta più ampia e non è necessario spaccarsi la schiena trasportando casse pesantissime dal negozio a casa.

PERCHÉ HO FONDATO TANNICO
Questi sono i motivi per cui, quasi quattro anni fa, ho deciso di fondare Tannico con il duplice obiettivo di diventare l’enoteca dei sogni per un appassionato di vini da un lato e di posizionarci in Europa e nel Mondo come il punto di riferimento per l’offerta di vino italiano. Abbiamo quindi scelto, nei primi anni di attività, di concentrare i nostri sforzi nella costruzione del catalogo più completo di vini italiani, arrivato ora a oltre 6.000 etichette provenienti da 1.400 cantine diverse. Uno sforzo commerciale, di redazione e di selezione enorme che ci permette ora di guardare non solo al mercato italiano ma anche ai mercati esteri dove l’offerta di vino italiano di qualità è estremamente limitata.

L’ESPANSIONE ALL’ESTERO
Con Tannico e il nuovo round di investimento da 3,8 milioni di euro guidato dal Fondo P101 insieme a diversi investitori privati, possiamo ora guardare all’espansione della nostra azienda sui mercati esteri. Siamo partiti a settembre con un magazzino localizzato nel nord di Londra che ci permette di servire i clienti del Regno Unito con un servizio next day. Ma non ci fermeremo qui e nei prossimi mesi Tannico porterà le eccellenze del vino italiano anche in Francia, Svizzera, Germania, Austria e Belgio.

Un cammino di crescita faticoso ma emozionante che potrà aiutare il Made in Italy a trovare canali nuovi e dalle enormi potenzialità.

* Marco Magnocavallo è founder di Tannico

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4