PICCOLA, MEDIA, INTERNAZIONALE

Innovare è sopravvivere e adesso le norme ci vengono incontro: raccogliamo la sfida del futuro

La legge di Stabilità è al centro della scena e si preannuncia interessante, grazie a super ammortamenti tra il 130% e il 140% per i beni strumentali. Ma non dimentichiamo L’Investment Compact, che è già operativo e introduce una nuova categoria d’impresa, destinataria di notevoli benefici: la Pmi Innovativa

Pubblicato il 17 Nov 2015

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Bill Gates

“Ogni giorno ci chiediamo: come possiamo rendere felice questo cliente? Come possiamo farlo proseguendo sulla strada dell’innovazione? Ce lo domandiamo perché sappiamo che, altrimenti, lo farà qualcun altro”.

Sono parole di Bill Gates: il padre di una delle avventure imprenditoriali più entusiasmanti del ‘900. Superfluo ripercorrere i passaggi di quella cavalcata, che tutti (più o meno) conoscono. Sarà utile invece specificare perché si cita il fondatore di un colosso come Microsoft, in uno spazio dedicato alle Pmi. È presto detto: perché anche Microsoft, in origine, è stata una piccola impresa: un’azienda con 16 dipendenti. Ora, ne ha circa 100.000.

Il suo segreto? Ha saputo tracciare un sentiero non ancora percorso. In altre parole: ha saputo innovare.

Naturalmente, rimaniamo con i piedi per terra, pur consapevoli che un’impresa non deve mai perdere la capacità di guardare lontano: perché solo da una “visione” – sostenuta dalla necessaria capacità progettuale e organizzativa – nasce la spinta a investire. A crescere. Ed è proprio questo il punto: la fotografia del mercato globale ci impone, prima di tutto, di puntare sulla creatività. Anche se piccoli. Proprio perché piccoli.

Finalmente la normativa ci dà una mano ed è per questo che trovo giusto tornare sul tema, benché se ne sia parlato, anche in questa sede: con l’Investment Compact è nata un’inedita tipologia d’impresa, definita “Pmi Innovativa”, alla quale sono attribuiti molti dei benefici già previsti per le start up innovative.

Su tutti ricordo le detrazioni del 19% e deduzioni del 20% per i soggetti Irpef e Ires che investono in Pmi innovative; l’accesso gratuito e semplificato al Fondo di garanzia per le imprese; la possibilità di ricorrere a processi di raccolta di denaro (anche per l’equity) tramite piattaforme online: il cosiddetto crowdfunding.

[Ma c’è molto altro, e per ulteriori precisazioni rimando ad altri articoli presenti su questo sito]

Ho già scritto di quanto siano importanti la comunicazione di prodotto e l’internazionalizzazione del business. Ebbene, per realizzare al meglio quei processi servono risorse finanziarie che non saranno a disposizione di tutti, ma solo di chi saprà distinguersi per innovazione e coraggio. Non facciamoci cogliere impreparati: si tratta di un treno che non possiamo perdere.

Del resto, è fattibile: la certificazione di bilancio, indispensabile per iscriversi al registro speciale, può essere prodotta da qualsiasi professionista che figuri nell’albo revisori: non servono documentazioni costose curate da super-consulenti, che diventano utili solo sopra una certa soglia dimensionale.

Aggiungo che, con l’introduzione di ammortamenti per i beni strumentali fino al 140% (immobili esclusi), non ci sono più “scuse” per non abbracciare la via del cambiamento. Peraltro, capitalizzare la ricerca non sarà più fiscalmente sconveniente.

Non è un caso che, ad oggi, le Pmi innovative siano 62. Tutto in soli sei mesi.

Come ha detto qualcuno, l’impresa è “un cavallo robusto che traina un carro pesante”. Amici imprenditori, facciamo in modo che tutti riconoscano che alla guida del cavallo c’è qualcuno che vede lontano.

@Alvise_Biffi

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