Caso PizzaBo, Guk Kim: la cultura del lavoro italiana è un problema per gli investitori internazionali

Il fondatore di Cibando, ora country manager di Citymapper, si esprime sulla vertenza sindacale della startup bolognese: «Altrove lo spostamento di una sede è affrontato con più flessibilità. I dipendenti sanno che corrono qualche rischio e non pensano di avere il posto fisso a vita»

Pubblicato il 01 Apr 2016

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Il nuovo azionista di Pizzabo, JustEat, vuole trasferire i 34 dipendenti della società di food delivery fondata da Christian Sarcuni da Bologna a Milano. I sindacati hanno aperto una vertenza: una delle prime che riguardano una startup digitale. Sui social è scoppiata una polemica che si è protratta per giorni. EconomyUp ha chiesto un parere sul caso a Guk Kim, imprenditore 28enne italo-coreano e prossimo ospite di EconomyUpTv, che nello stesso settore, il food, ha fondato una startup di successo, Cibando, rivenduta alla multinazionale indiana Zomato e ora è general manager per l’Italia di Citymapper, un’app dedicata alla mobilità urbana. In Italia c’è una cultura del lavoro che crea difficoltà agli investitori globali, dice Kim. C’è ancora l’idea del posto fisso a vita.

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