In viaggio con la startup

Passbeach: come fare una vacanza senza stress

La piattaforma permette di acquistare il proprio posto in spiaggia scegliendo fra 500 lidi nazionali e selezionando tutti servizi, dal parcheggio all’accesso per disabili. “Il turismo è ancora un’isola felice per chi fa startup in Italia” dice Andrea De Gennaro, founder della neoimpresa che ha appena ricevuto un investimento da Key Capital

Pubblicato il 22 Lug 2015

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Scegliere il lido, organizzare il viaggio, prenotare il posto in spiaggia, controllare la presenza di tutti i servizi nelle vicinanze: organizzare una vacanza vuol dire, spesso, sottoporsi a una buona dose di stress. Senza considerare il fatto che non tutto potrebbe andare come desiderato. Ecco perché quando Andrea De Gennaro ha deciso di fondare Passbeach nel 2013 ha voluto provocatoriamente definirla ‘la startup consigliata dagli psicologi’. Perché piattaforma digitale che permette agli utenti la prenotazione di ombrelloni e altri servizi proposti presso i migliori stabilimenti balneari italiani ha proprio questo obiettivo: organizzare una vacanza senza stress. La piattaforma, infatti, che funge anche da web app, permette in soli 3 clic di cercare la località balneare d’interesse (anche tramite la geocalizzazione), selezionare il lido di gradimento con le date di arrivo e partenza e acquistare direttamente online la propria postazione. Un ponte diretto fra operatore e fruitore, in modo semplice, immediato e garantito. “Turismo più servizi – spiega De Gennaro – sono la giusta combinazione per rilanciare un Paese in difficoltà. Vivere una vacanza in serenità prenotando aereo, albergo e spiaggia non è più un miraggio ma una semplice realtà”.

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Non a caso, Key Capital, venture incubator che investe in startup digitali ad alto potenziale nelle loro fasi di avvio e primo sviluppo, ha appena effettuato un investimento (sconosciuto l’importo) nella neoimpresa, valutandola per un valore iniziale di 300mila euro. “Un investimento strategico poiché va nella direzione di open innovation di un sistema, quello di mare/spiaggia/turismo, dove l’uso del digitale può essere elemento distintivo e vincente” continua De Gennaro.

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Pugliese, 25 anni, dopo aver frequentato la facoltà di economia alla Bocconi di Milano, Andrea De Gennaro torna in Puglia per seguire la struttura alberghiera di famiglia. “L’idea di

Andrea De Gennaro, founder di Passbeach

Passbeach è nata in un giorno d’inverno: ero con la mia famiglia e stavamo pensando a come poter migliorare il servizio di questa struttura. Poiché non si trova sul mare, ci siamo resi conto che avevamo difficoltà a soddisfare la richiesta di chi desiderava una camera sul mare o un posto spiaggia. In Italia siamo l’ossimoro del turismo balneare: abbiamo spiagge bellissime con scarsi servizi e spiagge non proprio belle ma con servizi efficientissimi. Da lì è nato tutto. All’inizio Passbeach offriva un servizio per le sole spiagge convenzionate pugliesi, poi ci siamo aperti alla Sardegna, regione particolarmente sensibile al turismo balneare, e oggi siamo presenti in tutta Itali, e proponiamo all’utente una scelta di 500 stabilimenti balneari” continua l’imprenditore barese. Che puntualizza: “Oltre alla prenotazione del lido, permettiamo all’utente di avere notizie sui servizi presenti nei pressi delle spiagge, dal parcheggio alle strutture per disabili. E questo è il valore aggiunto di Passbeach: in Italia, infatti, esiste un servizio simile, quello di Sunbrellaweb, che offre la possibilità di prenotare ombrellone e lettino con un clic. Passbeach, invece, offre anche altri servizi. E, in questo senso, vogliamo diventare una vera e propria rivoluzione nel settore balneare”.

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Il punto di partenza è proprio l’investimento di Key Capital: “Entro il 2017 puntiamo a raggiungere i 9mila stabilimenti balneari in Italia, di aprirci all’estero iniziando dalla Spagna, Paese con caratteristiche climatiche favorevoli al turismo balneare e di aumentare di 5 volte l’attuale fatturato di 30mila euro”. Obiettivi ambiziosi ai quali Passbeach guarda con fiducia: “Il turismo è ancora una piccola isola felice per chi vuole fare startup in Italia. Innanzitutto perché girano soldi stranieri, e poi perché in questo settore esistono tante piccole realtà che sono interessate alle soluzioni innovative che possono semplificare la vita e incrementare gli affari”.

Per approfondire il tema dell’open innovation, conoscerla e soprattutto capire come guidarla e trarne vantaggio, si può far riferimento all’iniziativa del Gruppo Digital360: una piattaforma che a 360° tocca tutti i temi dell’innovazione aperta

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