Bilanci

Startup, tutti gli investimenti di gennaio: 7,6 milioni

Dalla prima operazione di Invitalia Ventures su D-Eye ai 900mila dollari investiti su Horus. Il 2016 è cominciato in maniera brillante. Non sono mancati gli investitori stranieri e neanche le acquisizioni di nuove imprese da parte di aziende consolidate. Un segnale incoraggiante per l’open innovation

Pubblicato il 29 Gen 2016

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È stato un inizio d’anno ricco di operazioni per l’ecosistema italiano: molte startup hanno ricevuto investimeti e aumenti di capitale (anche da investitori stranieri) e alcune società hanno deciso di acquistare startup. Segno, questo, che le aziende hanno bisogno delle idee e dell’energia delle nuove imprese. E che l’open innovation si fa strada anche in Italia. Finalmente. Nel complesso, le startup italiane hanno raccolto 7,6 milioni circa.

Faceit, 15 milioni di dollari alla startup italiana dei giochi online. Basata a Londra, la società di Niccolò Maisto, Michele Attisani e Alessandro Avallone è stata finanziata da United Ventures, Anthos Capital e Index Ventures. Userà la somma per ampliare il team e continuare a sviluppare la piattaforma di online gaming che consente di partecipare a tornei in modalità multiplayer. – STARTUP ITALIANA CON SEDE ALL’ESTERO

Smartika, aumento di capitale da 4,5 milioni: entra un VC inglese. La piattaforma italiana di prestito tra privati accoglie l’ingresso di nuovi soci, tra cui il fondo londinese Hamilton Ventures che entra nella compagine societaria attraverso il proprio veicolo di private equity AFTH. Le nuove risorse saranno puntate sul rafforzamento di IT, credito, comunicazione e marketing.

Primo investimento di Invitalia Ventures con Innogest: 1,5 milioni a D-Eye. Al finanziamento partecipano anche Fondazione Giovanni e Annamaria Cottino, l’attuale azionista Si14 e i manager della società che ha sviluppato un dispositivo ottico per effettuare esami della retina utilizzando lo smartphone.

Gli americani puntano 900mila dollari su Horus (dispositivi per non vedenti). 5Lion Holdings investe nella startup che sta sviluppando un assistente personale indossabile in grado di descrivere all’utente la realtà che lo circonda mediante sintesi vocale a conduzione ossea. L’80% della somma sarà destinato alla ricerca. Il prodotto, in attesa di brevetto, sarà commercializzato in autunno.

Ultroneo, 390mila euro a una nuova startup del Fintech. Lo spin-off dell’Università degli Studi di Udine che un anno fa ha ideato Get Your Bill, software per l’emissione delle fatture via Pos, ha ottenuto il primo investimento da Italian Angels for Growth e da Aldabra Capital. Oggi è valutata 1,9 milioni di euro

Tip Ventures, lo scooter elettrico ME raccoglie 300mila euro. Chiusa con successo la campagna di equity crowdfunding per supportare il lancio commerciale del mezzo green ideato da Me Group. Il round, realizzato sul portale fondato dal bresciano Matteo Masserdotti, ha visto la partecipazione di dieci investitori, tra cui un partner industriale di rilievo.

Atlante Ventures e Innogest investono su Pi-Cardia, startup israeliana biomed che punta sull’Italia. Il venture di Intesa Sanpaolo e il fondo guidato da Claudio Giuliano partecipano a un round da 10 milioni di dollari sulla società che ha sviluppato una tecnologia innovativa per il trattamento di pazienti affetti da stenosi della valvola aortica e che intende aprire un centro di ricerca nel nostro Paese per coordinare l’attività in Europa.

L’incubatore europeo Breed Reply investe in due startup: una è l’italiana Amiko. La società che ha sviluppato una piattaforma digitale per gestire il trattamento delle malattie croniche ha ricevuto il suo primo finanziamento dall’advanced incubator specializzato nell’Internet delle Cose. Oltre a lei è stata finanziata la britannica Zeetta Networks. Ignoto per ora l’importo.

Le acquisizioni

Applix, quando è la startup a comprare altre società. La realtà specializzata in soluzioni mobile per aziende, editori e istituzioni che vogliono realizzare una propria strategia digitale ha acquisito Melazeta, azienda con 15 anni di esperienza nel digital branded entertainment. È l’ultima di una serie di acquisizioni che ha portato il Gruppo a contare oltre 80 professionisti

Sia compra T-Frutta, una startup per entrare nel mercato dei coupon digitali. La società italiana specializzata in pagamenti digitali ha rilevato la maggioranza di Ubiq, spin-off dell’Università di Parma che si occupa di soluzioni tecnologiche innovative, in particolare nell’ambito delle promozioni, e ha sviluppato un’app che fa guadagnare denaro ai consumatori quando fanno la spesa.

Per approfondire il tema dell’open innovation, conoscerla e soprattutto capire come guidarla e trarne vantaggio, si può far riferimento all’iniziativa del Gruppo Digital360: una piattaforma che a 360° tocca tutti i temi dell’innovazione aperta.

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