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Startup is the new rock ‘n’ roll: la lezione di Bruce Springsteen

L’autobiografia del rocker americano è una lettura da consigliare a ogni buon startupper. Perché sono numerosi i parallelismi tra la musica e l’impresa: la motivazione, la fiducia in se stessi e i limiti, i rapporti con i finanziatori, il successo e la vita privata. Insomma, non sono solo canzonette…

Pubblicato il 10 Gen 2017

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Bruce Springsteen

Lo scorso anno, per la precisione il 27 Settembre 2016, è stata pubblicata l’autobiografia di Bruce Springsteen titolata come una delle sue canzoni più famose: “Born to run”. Durante le festività di fine anno ho avuto il piacere di leggere e meditare sul testo ed ascoltare le canzoni di “Chapter and Verse”, l’album di accompagnamento.

Qui desidero raccontarvi perché penso che sia una lettura da consigliare ad uno startupper e perché credo che le startup siano il rock&roll di questi anni. Ho ricevuto il libro in regalo da mia moglie che ben conosce il mio apprezzamento per il rock di “The Boss”, artista che mi fece scoprire un amico ai tempi del liceo registrandomi una cassetta di “The River”, nel 1980. Colonna sonora di una vita, che si è intrecciata anche con la mia attività nel mondo delle startup al concerto di Torino del Luglio 2009 infatti tra i tanti eravamo presenti con le mogli, io e l’amico Enrico Bonito, allora CFO della startup im3D.

Pur avendo seguito per tanti anni Bruce Springsteen acquistandone gli album e partecipando ad alcuni dei suoi grandi concerti in Italia, non ho mai approfondito le sue origini e la sua vita. Mi sono anche sorpreso di scoprire che ha compiuto 67 anni. Non sono mai stato un “fan”, non è nel mio carattere. L’unico “idolo” che ho avuto è stato Gilles Villeneuve, morto l’8 Maggio del 1982 sul circuito di Zolder. Ho quindi iniziato la lettura della biografia di Springsteen con qualche scetticismo, sia per la mole (523 pagine in edizione Italiana) sia per la mia idea che una cosa è ascoltare la musica un’altra dedicare molto tempo a conoscere il racconto di una vita di un cantante. Come spesso accade i pregiudizi sono fatti per essere smentiti, e questa è la prima lezione da apprendere e riapprendere.Il libro è ben scritto, nel leggerlo si percepisce il lavoro che è stato necessario per portarlo a compimento: Springsteen infatti ha iniziato a lavorarci nel 2009, e mantiene la promessa di aprire al lettore la propria mente (ed anche il cuore).

Di seguito – spero senza rovinare il gusto della lettura – voglio condividere con voi gli spunti che mi portano a dire che “startup is the new rock & roll” e Bruce Springsteen è un esempio per uno startupper.

IL NOSTRO TEMPO: Bruce Springsteen racconta così la scrittura della canzone “Born to run” nel 1975: “La paura – la sensazione che i problemi fossero irrisolvibili, che ci mancasse il terreno morale sotto i piedi, che i nostri sogni fossero stati contaminati condannandoli a un futuro di insicurezza eterna – era nell’aria”. Non puoi credere che sono passati più di 40 anni. E la contemporaneità che sempre fornisce una lente distorta sulla realtà rispetto alla prospettiva storica, ma è anche la capacità dell’arte di rendere attuale la storia. Nel testo di Born to run vi sono queste parole “I want to guard your dreams and visions … I want to know if love is real” “Someday … I don’t know when, we’re gonna get to that place where we really wanna go and we’ll walk in the sun … “. Le paure e i sogni di una gioventù che scopre che deve darsi parecchio da fare e risalire di bolina, erano veri anche quarant’anni fa, ma forse se allora la risposta era il rock & roll oggi il riprendersi la vita ed andare dove veramente si vuole andare, realizzare sogni ed aspirazioni passa dal realizzare una startup.

LA MOTIVAZIONE Bruce in molte parte della biografia torna sul tema della motivazione e questa non va confusa con il desiderio l’ambizione od i sogni. La motivazione è la forza interiore che porta a fare sacrifici, impegnarsi, lottare. Scrive così “”Sono contento di essere profumatamente pagato per i miei sforzi, ma l’avrei fatto anche gratis perché non avevo alternative. Era l’unico modo per trovare un sollievo momentaneo e dare un senso alla mia vita. Insomma, per me non c’erano scorciatoie”. Dare un senso alla vita, creare qualcosa è la motivazione. E l’imprenditore innovatore di Schumpeter di questo parla, dell’atto creativo di realizzare un proprio progetto, una visione.

LA FIDUCIA IN SÉ STESSI ED I LIMITI La biografia di Springsteen è il racconto di un uomo che ha raggiunto un lungo e duraturo

L'autobiografia di Bruce Springsteen

successo ma pur avendo consapevolezza del proprio talento ha una chiara percezione dei propri limiti e racconta una storia che non è quello di un talento “naturale” ma di una volontà forte. Un passaggio per me è molto bello e significativo: “E dunque segui il tuo spirito, ma sappi che insieme al brivido ed alla soddisfazione di aver sfruttato appieno il tuo talento potrai scoprire i limiti della tua musica, così come i tuoi”. Ed ancora “Il successo lo conquisti anche imparando ad accettare ciò che hai e ciò che NON hai. …«un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti». Così può ignorarli ed andare avanti

IL DARE TUTTO “La mia capacità di reggere tre ore e rotte di spettacolo per quarant’anni come un purosangue – di per sé una dimostrazione patologica del mio timore di non riuscire a fare abbastanza – nasce dalla consapevolezza che, per avere successo, bisogna dare tutto”. Qui si spiega molto bene cosa vuole dire creare una impresa longeva e come l’equilibrio tra sicurezza nel proprio talento ed autocritica, timore tenga “svegli” e competitivi nel tempo evitando il tremendo rischio dell’autocompiacimento.

L’IMPRENDITORE e I FINANZIATORI Un passaggio ed un parallelo molto interessante tra l’industria discografica (pre internet) e le startup riguarda il rapporto tra artista (o startupper) e major discografica (o venture capitalist). Il brano è da leggere tutto sul libro ma prendo qualche spunto: “Il punto è che, se il rapporto non si fonda su termini condivisi, il tuo talento finirà per essere asservito ad interessi che non sono i tuoi”. … “La dinamica creatività-mercato rimane un balletto complesso. Se vuoi spiccare il volo, conquistare il pubblico che ritieni di meritare e costruire una carriera sulla base di ciò che hai imparato, dei tuoi valori, delle tue doti, sta’ in guardia”.

I COFONDATORI ED IL TEAM Il rapporto con i cofondatori, con il team, con le persone con le quali si condivide l’inizio, primi insuccessi, e primi successi è complicato. Spesso è la ragione del fallimento. Oppure del successo, ma ci sono prezzi da pagare. Un paio di frasi della biografia sono preziose da cogliere; “È facile condividere il nulla, ma condividere qualcosa è un altro paio di maniche … specie se si tratta del tuo primo e forse ultimo qualcosa”, ed ancora, “C’erano questioni sulle quali non riuscivamo a trovarci d’accordo. Ancora piuttosto giovani, non avevamo l’esperienza necessaria a smussare gli spigoli e cogliere la bellezza ed il valore di un’amicizia così lunga. Eravamo invece carichi di passione, proiezioni emotive e malintesi”.

IL SUCCESSO ISTANTANEO Nulla è più falso. Il successo è frutto di tanta costanza, duro lavoro, capacità di cambiare. Bruce racconta di come dopo il suo primo innamoramento per la chitarra, nato vedendo Elvis Presley, “…presi lezioni per qualche settimana …e lasciai perdere. C***O se era difficile. Il sogno era momentaneamente finito …”. Anni dopo però riprese: “…. nei mesi successivi imparai gran parte degli accordi maggiori e minori e mostrai alla mamma i miei progressi e – incoraggiato da lei – ricostruii gli accordi di Do Fa Sol necessari a suonare Twist & Shout il mio primo rock & roll.

In queste citazione si legge anche l’importanza di avere un ROLE MODEL (in questo caso Elvis) e trovare supporto ed incoraggiamento (in questo caso la mamma è la FAMILY delle 3F dello startupper, finanzia l’acquisto della chitarra ma soprattutto è di supporto morale).

Scrive ancora Springsteen: ”l’occasione per imparare una lezione fondamentale: se non persegui con aggressività e dinamismo i tuoi desideri, ciò che hai creato rischia di esserti sottratto con conseguenze imprevedibili”.

Ma non solo il successo non arriva velocemente ma occorre coraggio, proprio come Tony Hsieh, fondatore di Zappos ed autore di Delivering Happiness, anche Springsteen si trovò a reinvestire tutto. “Quando il budget si esaurì, ripercorrendo le orme di Francis Ford Coppola, ruppì il salvadanaio e spesi tutto ciò che avevo. Il risultato fu che rimasi al verde mentre registravo ore ed ore di ottima musica”.

LA COMFORT ZONE ED IL TEMPO Capita di nascondere a noi stessi il nostro stato d’animo interiore, di non fare i conti con le nostre paure ed inventare delle scuse per rimandare, evitare, sfuggire. Per uno startupper questo vuole dire spesso evitare di confrontarsi presto con il mercato, con i clienti e rimanere in ufficio/casa a continuare a sviluppare, affinare, modificare e non andare al momento della verità. Nella sua storia Bruce parla di un altro sfuggire, di un altro modo di evitare il confronto, ma sempre di rimanere in un rifugio, in una comfort zone si parla: “La strada era il mio scudo fidato contro la verità. Il fulmine non può centrare un bersaglio mobile, al massimo ti lascia una cicatrice e tanti saluti”. Ho trovato molto bello anche questo passaggio: “Non avevo tempo per il tempo, preferivo il meraviglioso mondo atemporale che avevo costruito dentro la mia testa e dentro lo studio! Oppure sul palco, dove il tempo io lo domino, lo allungo, lo accorcio, avanti e indietro, lo accelero e lo rallento, il tutto con un cenno della spalla e un colpo di rullante”.

LA VITA E L’ IMPRESA: Bruce Springsteen è padre di tre figli con Patti Scialfa, la moglie e corista della E-Street Band. Nel libro è importante una riflessione che vale per qualsiasi startupper impegnato in qualunque progetto. Comunque la vita è una ed irripetibile. “Se ti lasci sfuggire la musica tra le dita, non la riprendi più. Ma Patti mi fece capire che le loro esigenze venivano prima, che potevo smettere di lavorare per dare retta a loro. Imparai così che la musica ci sarà sempre, mentre i bambini sono tuoi solo per un attimo”.

Bruce Springsteen non è solo un cantante e le sue canzoni non son solo canzonette, come cantava Edoardo Bennato. Bruce Springsteen è stato il leader della E-Street Banda, la sua impresa, ed è stato insignito della “Presidential Medal of Freedom” dal Presidente Obama. Il motivo per cui ritengo che esista un parallelo tra startup e rock&roll e tra statupper e Bruce Springsteen non sta nei palchi o negli aspetti di show business del mondo delle startup ma nella volontà di raggiungere un proprio sogno, nell’avere una propria storia da raccontare, una visione da realizzare.

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